Io e Ben stiamo rientrando a casa a passo svelto, fuori il freddo è quasi insopportabile, il gelo si infila inspirando dal naso e congela i pensieri!
Siamo stati da Magnolia per il brunch, era da molto che non mi abbuffavo così, sento tirare i jeans in vita, non vedo l'ora di poterli sbottonare.
Davanti all'entrata del nostro palazzo c'è un gran viavai di furgoncini, stanno scaricando vasi, stoviglie, piante...
Sicuramente uno dei nostri vicini sta preparando una festa.
Io e Ben ci infiliamo nell'ascensore che porta direttamente nel salone di casa mentre ci soffiamo sulle mani per riscaldarci.
Quando le porte si aprono però mi trovo davanti una scena che non mi aspettavo.
Paul, che non sapevo dovesse arrivare, sta dando istruzioni al personale dei vari catering su dove predisporre tutto il ben di Dio che stanno scaricando giù in strada.
Che diavolo! La festa non è dei vicini, è nostra!
Appena mi vede, mio fratello mi corre incontro e mi solleva da terra.
<Patata! Ciao! Non sapevo fossi qui! Che sorpresa!>
Paul è più piccolo di me di due anni, collabora con mio padre praticamente dalla fine del College.
Assomiglia molto a nostra madre, è alto, smilzo, con i capelli scuri rasati, gli occhi allungati, sembra un cerbiatto, a differenza di Connor che assomiglia di più a nostro padre avendo i capelli rossi e la pelle ricoperta di lentiggini.
<Paul cosa sta succedendo qui?> chiedo.
<Lo sapresti se telefonassi ogni tanto!> e corre ad abbracciare Benedict salutandolo con un pizzicotto fra le gambe all'altezza dell'inguine e dicendo:
<Sei venuto a fare danni anche qua? A Londra hai esaurito le prede?>
E continuano a ridere e a darsi pacche sulle spalle.
<Sei qui con papà?>mi informo.
<No no lui e Connor arriveranno fra due giorni in tempo per il party di Natale!>
Proprio quello che temevo.
<Ma di solito lo organizzate più avanti!>
protesto.
<Ah si, ma quest'anno alcuni invitati erano liberi solo questa settimana, papà ci teneva tantissimo alla loro presenza e così lo abbiamo anticipato!>
Poi mi dà una piccola spinta e continua:
<Non fare quella faccia e non svignartela come l'ultima volta negli Hamptons, papà era furioso, vedete di esserci, tutti e due, e non farlo incazzare ok?> mi ordina.
<Non ho niente da mettere, non ho portato nulla di così elegante!> provo a dirgli.
<Non me ne frega niente! Esci e vai a comprarti qualcosa!> poi si gira e continua a dare istruzioni al personale.*************
<Questa Benedict non ci voleva, non so dove trovare la forza per presenziare a questa serata!>
<Mmmm non so, deve essere capitato per un motivo questo cambio di programmi, non può essere una coincidenza e poi sono settimane che ti vedo sempre in tuta e struccata, ti farà bene agghindarti un po'!>
Entriamo nella boutique di Saint Laurent sulla 57esima strada, gli addetti alle vendite ci accolgono chiedendoci se possono esserci utili.
Inizia Ben provando diversi smoking, sta benissimo con tutti, ha classe da vendere, è il sogno di ogni negoziante.
Alla fine decide di acquistare un completo in velluto color muschio che fa molto albero di Natale.
È il mio turno.
Provo abiti lunghi, corti, scollati dietro, scollati davanti...
Ben si sta divertendo un mondo, è seduto su un divanetto con un flute di champagne in mano e dispensa commenti a destra e manca.
<Questo Imo è il tuo! Prendi questo!> esclama alla fine.
Si avvicina e sussurra:
<Guardati, sei davvero bellissima, meriteresti di indossare questi abiti ogni santo giorno, nessuno deve permettersi di farti sentire meno di così!>
<Dici?>
<Imo...io...se quella sera avessi aspettato qualche minuto in più fuori casa tua....forse non sarebbe successo nulla, mi sento così in colpa>
Distolgo lo sguardo dallo specchio e noto che ha gli occhi lucidi.
Lo abbraccio fortissimo.
A volte sono così assorbita dagli eventi accaduti che non penso all'enorme sforzo che sta facendo per aiutarmi, sento un'ondata di affetto talmente grande che rischia di travolgermi, cerco di controllare le lacrime, ingoio, ci sono altri clienti, non voglio dare spettacolo.
<Hei! Perché te ne esci fuori con questa cosa proprio ora? Che pensieri sono questi?>
<Scusa.... è che vorrei vederti sempre così ed invece...>
Lo interrompo:
<Ben non voglio sentirtelo dire mai più, non hai nessuna colpa, non l'ho mai pensato, te lo giuro su quello che ho di più caro, è successo e basta...vedrai che le cose si sistemeranno, siamo venuti qui per cercare di alleggerire i pensieri quindi cerchiamo di farlo...ok?>
La responsabile di vendita si è allontanata con discrezione, gli prendo una mano fra le mie per rafforzare le mie parole.
<Scusa...scusa...non so cosa mi sia preso, nella boutique di Saint Laurent per giunta!> scrolla la testa ed aggiunge:
<Sei strepitosa con questo vestito comunque> fissandomi il seno.
Scoppio a ridere.
<Grazie Benedict>

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SOLE DENTRO
ChickLitJ-Hope talentuoso membro del famoso gruppo dei BTS, ballerino eccezionale che con la sola forza di volontà ha raggiunto traguardi inimmaginabili, si ritrova a dover lottare contro un destino difficile per conquistare quello che desidera di più al m...