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Ci sono giornate che sembrano infinite, questa è una di quelle.
Sono le otto di sera, ho bisogno di staccare, voglio andare a casa, infilare la testa sotto al cuscino e piangere, fino a sfinirmi, per non pensare più a niente.
Dopo essere stata nell'ufficio di Bang ho aiutato Jungkook con gli esercizi di conversazione per oltre due ore, finito con lui ho esaurito tutto il lavoro lasciatomi da Ambrose.
Ogni tanto sul cellulare mi arrivano dei cuori da parte di Hobi, quando è impegnato e non ha tempo per  chiamare o scrivere, è il suo modo per informarmi che mi sta pensando, è molto carino da parte sua ma oggi non riesce davvero a tirarmi su il morale.
Finalmente ho finito, indosso il cappotto e scendo al piano terra, prendo il badge per uscire quando mi sento chiamare alle spalle.
<Imogen!>
Vedo Keto raggiungermi correndo e con il fiatone esclama:
<Sono passato ora dal tuo ufficio e non c'eri! Dove stai andando? Perché non ti sei cambiata?>
E solo ora ricordo che questa sera dobbiamo andare tutti assieme alla festa di compleanno di Susie, anche lei, come Keto,  si occupa del trucco e parrucco dei ragazzi della Hybe.
<Oddio me ne ero completamente dimenticata! Questa mattina non è suonata la sveglia, sono uscita di casa all'ultimo secondo e poi...sono successe cose al lavoro e...non sono dell'umore adatto...>
<Tesoro no, non puoi dare buca, Susie ha riservato un intero piano del King, ci saranno innumerevoli bottiglie per noi da bere....e dalla tua faccia deduco che ne hai un bisogno vitale!> poi fa un breve sguardo d'intesa ed aggiunge:
<Dai! C'è anche Calipso>
<Non ho il cambio d'abito con me, non sono vestita per l'occasione!>
<Vai a casa e preparati, possiamo andare anche più tardi! Ti aspettiamo all'uscita 12 della metro, ok?>
Accidenti, non sembra propenso ad accettare un no come risposta, non so dove trovare la forza per fare serata, ma forse non ha tutti i torti, bere un po' e stare in compagnia può farmi bene, forse riuscirò ad impedire alla mia mente di pensare, anche se solo per qualche ora.
Ringrazio Keto e prima di andare a casa mi fermo ad un CU per acquistare qualcosa da mettere sotto i denti, lo stomaco borbotta indignato, oggi l'unica cosa che ho ingerito è stato il caffè di questa mattina.
Una volta a casa, dopo essermi fatta una doccia bollente, indosso un abito bianco, aderente, che sembra fatto di tanti strati sovrapposti di garza, stivaletti con il tacco e mi lego i capelli in due trecce alte che poi raccolgo a chignon come a formare due orecchie sulla nuca.
Il locale in cui siamo diretti è una discoteca che si trova in una delle vie principali di Itaewon, non è troppo distante dalla stazione della metro.
Io, Keto e Calipso arriviamo quando la festa è in pieno svolgimento, l'alcool scorre a fiumi, come ad ogni serata nei locali di questo quartiere.
Sono presenti molte persone che lavorano in azienda, io ne conosco la minima parte, sono tutti su di giri, c'è chi balla sui tavoli, alcuni sono in piedi sui divanetti, scalzi, altri hanno superato abbondantemente il tasso alcolico consentito e sono lasciati al loro destino con la testa che ciondola sul petto.
Susie ci accoglie offrendoci una magnum di champagne, Keto la stappa invitandomi a berla direttamente dalla bottiglia, Calipso ne beve solo un sorso poi segue la festeggiata che ci accompagna saltellando in pista.
Iniziamo a ballare, la musica è assordante, Keto si muove in modo magnetico, si avvicina a me scherzando, facendomi delle buffe moine, prendendo le mie mani per farsi accarezzare la nuca rasata colore rosa confetto, mi strappa un sorriso.
<Dove hai imparato a ballare così?>
chiedo ridendo.
<Ho avuto una storia con un ballerino un po' di tempo fa> dice alzando le spalle e facendo un piccolo broncio.
<Non è andata a finire bene?>
<Purtroppo no!> e mi porge la bottiglia.
Il tempo scorre veloce, abbiamo riso, cantato, ballato e mi rendo conto di essere riuscita, anche se solo per poco, a non pensare al militare e a tutto quello che ne consegue, mi sento leggera, l' alcool bevuto ha fatto il suo dovere.
È molto tardi, comincio a sentire il bisogno di togliere i tacchi, mi fanno male i piedi.
Cerco Calipso e la trovo seduta rilassata su un divanetto a chiacchierare con una ragazza che non conosco.
Ogni volta che la osservo mi stupisco davanti alla sua grazia, è sempre controllata, sempre responsabile, da quando ci siamo conosciute i capelli le sono cresciuti, li ha anche schiariti, sono color miele scuro, questa sera sono sciolti e  morbide onde le accarezzano la schiena, la frangia mette ancora più in risalto gli occhi, è di una bellezza mozzafiato, a volte mi fa dubitare della mia eterosessualità.
Rido fra me e me, quando ho questi pensieri vuol dire che ho bevuto davvero troppo.
<Cal sono stanchissima, vado a casa...> le dico
<Aspetta! Recupero Keto e veniamo anche noi!>
Usciamo in strada, l'aria della notte è gelida, nuvolette di vapore escono dalle nostre labbra, ci alziamo i baveri dei cappotti e ci incamminiamo lungo la via in salita.
<Chiama un taxi Imogen, noi due facciamo un po' di tragitto a piedi, Keto è ubriaco, deve schiarirsi le idee!>
<Si mammina!> scimmiotta lui.
<Puzzi di alcool, si sente lontano un miglio, ti avverto, se vomiti ti lascio qui a cavartela da solo!> esclama Cal ridendo.
Controllo il mio alito esalando nelle mani, non è che sia molto più rassicurante di quello del nostro amico.
Decido di rimanere in loro compagnia per un po', ora che siamo soli i pensieri che mi hanno tormentato durante il giorno si stanno ripresentando con gli interessi.
Mi è stato chiesto di mantenere riserbo sull'argomento, ma con Keto e Cal c'è confidenza, lei è fidanzata con un membro del gruppo da anni, potrei confidarmi, ho bisogno di sapere cosa pensano, ho bisogno di condividere le mie paure.
<Ragazzi devo dirvi una cosa...> rallento il passo e mi fermo.
Keto mi guarda con gli occhi lucidi e iniettati di sangue.
<Oggi in ufficio è arrivata la comunicazione riguardante l'arruolamento dei ragazzi nell'esercito e ...beh, partiranno a breve>
L'espressione di Calipso è dispiaciuta:
<Dunque è arrivato il momento....sono anni che vivono con questa spada di Damocle sulla testa!>
Keto è ammutolito, ha entrambe le mani sul viso in una posa che ricorda la locandina del film " Mamma ho perso l'aereo".
Ricominciamo a camminare.
<Hoseok non me ne ha mai parlato, è stato un fulmine a ciel sereno...ho paura...> dirlo a voce alta è stranamente confortante.
<Paura?> chiede Cal sorpresa.
<Che ne sarà di noi? Sono diciotto mesi, è un tempo che sembra infinito!>
<Si lo so ..ma a parte le prime settimane poi tornerà in licenza ogni tanto, sono certa che ne parlerete e supererete questa difficoltà assieme!>
Keto prende la parola:
<Certo! La fai facile tu, il tuo rapper farà il servizio civile, potrete vivere finalmente come una coppia , starete appiccicati come due chewing-gum, scoperete come due pazzi! Già vi vedo!>
Calipso gli mette una mano davanti alla bocca per farlo tacere e sibilando esclama:
<Smettila!> e si rivolge a me < Non lo ascoltare, è vero che per noi è più semplice ma Hobi sa quello che fa, sa da tempo di dover partire, se ha insistito tanto per averti qui a Seoul con lui è perché è sicuro di quello che prova e ha un piano!>
<Tu credi?>
<Si, secondo me non te ne ha parlato perché non c'era nulla di certo i mesi scorsi, la partenza è stata rinviata più volte, parlarne vi avrebbe solo logorato inutilmente!>
Sospiro.
<Diciotto mesi Calipso!.... diciotto!>
Mi afferra per un braccio e mi invita a fermarmi, mi abbraccia sussurrando:
<Lo so Imogen, è dura, sei lontana da casa e sembra che tutto finisca ma non sei sola, hai noi due>
Keto ha ascoltato le nostre parole in silenzio poi si accarezza i capelli ed esclama:
<E se invece il suo tacere sull'argomento è dovuto al fatto che vuole viversi in tranquillità gli ultimi momenti e poi lasciarla libera?>
Sento Calipso irrigidirsi, poi si gira verso il nostro amico e gli allunga una sberla sulla nuca dicendogli:
<Io ti uccido Keto, uno di questi giorni giuro che lo faccio!>
<Ahia!!! Scusate!!! Era solo una teoria, ci tiene molto a lei, è ovvio, ma a volte amare qualcuno può voler dire anche lasciarlo andare!>
<Non è così!>
<Cosa ne sai tu?>
<Le ha chiesto di fare dei sacrifici per vivere la loro relazione, non lo farebbe mai!>
<Gli uomini sono dei bastardi a volte, tu ne sai qualcosa!>
<Hobi non è così!>
<E se lo fosse?>
Oh Gesù, li lascio bisticciare e rifletto.
A questo non avevo pensato, mi sono bloccata nel mezzo del marciapiede, mi sento come se avessi ricevuto un pugno allo stomaco.
<Imogen, Keto è ubriaco, non sa quello che dice, non ascoltarlo ti prego!>
<Potrebbe avere ragione...> dico imbambolata.
<No! Non ha ragione, è un deficiente, Hobi non ti lascerà per questo, ti chiedo di non perdere la testa, manteniamo tutti la razionalità per favore!> esclama Calipso.
Ma questo pensiero ha fatto breccia nel mio cervello, ha trovato terreno fertile e si sta facendo strada dentro di me, non posso fare altro che allontanarmi correndo per rigettare tutto quello che ho bevuto nella prima aiuola che incontro.

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