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Sinceramente credo di non poter pretendere di più dalla mia valigia, l'avevo pensata per New York, ma sono passata a Seoul ed ora devo cambiare ancora location per due notti!
Uso il trolley piccolo e lo riempio con vestiti a caso, sportivi, non ho altro, l'unico completo un po' elegante l'ho indossato ieri sera.
Hobi è stato piuttosto avaro di informazioni , probabilmente perché teme che io possa fare marcia indietro, ha detto che mi farà uno squillo quando sarà giù in strada.
Ovviamente questo cambio di programma l'ho dovuto comunicare ai miei fratelli, con mio enorme imbarazzo aggiungerei, non so proprio cosa possano pensare dentro di loro.
Il commento di Paul è stato: "ah ma allora non sei venuta per visitare dei monumenti, ma perché volevi visitare qualcos'altro! Non posso crederci!".
Quello di Connor è stato: " se ci fosse stato papà non credo ti avrebbe dato il permesso, ma io non sono lui, non me lo aspettavo ma, vai e divertiti!".
Sto finendo di prepararmi, ho legato i capelli in due trecce ed ho indossato gli abiti caldi di ieri mattina.
Il trillo del cellulare mi fa' sussultare, scendo e vedo un SUV nero con i vetri oscurati fermo ad aspettarmi, il finestrino scende di poco e una mano mi indica di entrare dietro, faccio come mi viene detto e con mia grande sorpresa vedo che alla guida c'è Yoongi, Hobi e nel sedile del passeggero.
Oddio, se sarà lui il nostro compagno di viaggio la vedo male.
Hobi è entusiasta, mi accoglie battendo le mani e dice:
<Ora che sei qui posso dirti dove siamo diretti...> mi strizza l'occhio <andiamo nella casa di montagna della mia famiglia!>
Cosa?
Yoongi impassibile esclama:
<Tutto questo sta' succedendo perché ieri sera non mi hai ascoltato, se tu avessi fatto come ti avevo detto, ora saremmo tutti liberi!>
No, mi correggo, la vedo malissimo.
Hobi ride e gli da un pugno su una spalla.
<Smettila! Non essere scortese!> poi si gira verso di me:
<Non ascoltarlo, abbaia ma non morde! Dobbiamo passare a prendere un'altra persona poi saremo pronti!>
Ci allontaniamo da Gangnam e ci infiliamo nel traffico del pomeriggio, stiamo andando in una zona della città meno rifinita e più popolare, dopo poco ci fermiamo lungo una via secondaria davanti ad una casetta ad un piano.
Yoongi tira fuori il cellulare ed avvisa chi deve venire con noi che siamo fuori ad aspettare.
Vedo uscire e venire verso l'auto una ragazza, apre il baule dietro per mettere il suo borsone e poi sale di fianco a me.
Sembra molto giovane, ha un viso particolare, non è coreana, gli occhi sono turchesi, enormi, le labbra sono piene, sensuali, i capelli castani le arrivano a metà schiena, sembra un dipinto, è meravigliosa.
Appena entrata emette un gridolino e si sporge ad abbracciare Hobi, che la stringe a se per un attimo.
<Hoba che sorpresa! Non mi aspettavo di vederti in questi giorni!> gli dice.
La voce è roca, sexy, in netto contrasto con la sua immagine così candida, non posso non sentire un moto di gelosia nei suoi confronti, sembra ci sia un affetto sincero fra di loro, ma mi sento in colpa, lo reprimo subito, dopotutto non sono cose che mi riguardano.
<Imogen, ti presento Calipso*, ora siamo al completo, possiamo partire!> dice Hobi rivolto a me.
Ci stringiamo la mano, ci presentiamo ed iniziamo a chiacchierare.
Yoongi è silenzioso, ma Calipso sembra non farci caso, lo ha semplicemente salutato con un pizzicotto sul braccio, non so che tipo di rapporto ci sia fra lei e i membri, forse sono amici di vecchia data?
Le racconto di me, che sono inglese, e lei spalanca quegli enormi occhioni limpidi come l'acqua del mare dicendo che ama follemente l'Inghilterra, lei mi racconta di essere italiana, ma di vivere qui da ormai quasi tre anni, che frequenta l'università e che conosce i membri perché vive assieme ad uno dei loro makeup artist.
Hobi racconta del loro primo incontro che risale a due anni fa, ci facciamo un sacco di risate
Siamo diretti verso i rilievi montuosi che circondano Seoul, siamo usciti dall'autostrada e stiamo prendendo strade più strette, stiamo salendo.
Ai lati della carreggiata ci sono degli accumuli di neve che diventano più presenti ad ogni chilometro di salita.
Il sole sta tramontando, il paesaggio è stupendo.
Ci fermiamo ad un supermercato per le provviste, scendiamo solo io e Calipso.
Riempiamo il carrello di verdure, carne, ramen istantaneo, pasta, bottiglie di Soju e prendiamo anche burro e farina per preparare gli Shortbread per colazione.
<I coreani infilano il burro ovunque, anche se quei due la fuori non potrebbero mangiarlo perché sono sempre a dieta ed attenti ad ogni boccone! Ma non importa, li facciamo in tuo onore!>
La conosco da poco più di un'ora ma mi sento a mio agio, è come se la conoscessi da sempre.
Arriviamo alla casa praticamente all'ora di cena, fuori è calata la notte.
La costruzione è un rettangolo a due piani, interamente costruita in legno e vetro, è moderna ma con un tocco rustico, lontana da sguardi indiscreti, per raggiungerla ci siamo addentrati in quello che sembra un bosco, o almeno così pare, il buio non aiuta.
A terra la neve arriva a metà polpaccio.
Ci accomodiamo all'interno, Hobi mi invita ad andare al piano superiore per scegliere la camera che preferisco, ce ne sono quattro, una per ognuno di noi.
Ogni camera ha un bagno quindi non devo preoccuparmi di nulla.
Lui sembra tranquillo, sereno, e con mia grande sorpresa lo sono anch'io, mi accorgo di non aver pensato ai guai che mi attendono a Londra per l'intero pomeriggio, è come se mi fossi liberata per qualche ora di uno zaino pesantissimo che mi gravava sulle spalle.
Quando scendiamo troviamo Yoongi in cucina alle prese con la preparazione della cena, è una scena surreale vedere questi ragazzi così famosi compiere gesti così quotidiani.
Sta cucinando una zuppa con carne e verdure e spiega che a fine cottura verrà aggiunto il ramen.
<Hai preso solo una cipolla!> protesta il cuoco con Calipso.
<Quando ci sono io una è più che sufficiente, non sono coreana, non ne mangio a quintali!>
<Ottimo! Vorrà dire che la prossima volta, quando ci sarai, ne metterò il doppio di quanta ne metto di solito!>
Li osservo meglio e mi chiedo se possano essere qualcosa di più che amici.
Difficile dirlo, non hanno atteggiamenti affettuosi tra loro, ma potrebbero non averli a causa della mia presenza, lui la guarda come se la volesse divorare da un momento all'altro, ma forse solo perché, oggettivamente, è una ragazza molto attraente.
Ci mettiamo a tavola, Hobi mi ha preso in parola, rimane a distanza, è gentile ma non si è avvicinato a me neanche una volta, osservo le sue mani gesticolare, impugnare le bacchette e...vorrei poterle toccare.
<Sapete che la nonna di Imogen è coreana?> dice agli altri.
E così insistono per saperne di più, racconto loro che mio nonno è un duca e, anche se ormai i titoli sono solo appellativi privi di importanza, in Inghilterra c'è ancora chi ne fa uso e sfrutta questa sorta di eredità nobiliare.
<Vivono in un castello?> chiede Cal.
<No, però ne posseggono uno, dove è stato ricavato un piccolo appartamento per loro e il restante viene affittato per eventi o cerimonie!>
<E i tuoi parenti scozzesi?> si informa Hobi.
<Ah loro li vedo davvero raramente, mio padre è sempre via per lavoro, e da sola non li raggiungo mai ma....i Gordon sono un clan molto numeroso, immaginatevi tavolate di 40 e più persone, con un range di età che va dai tre ai settant'anni, tutti con i capelli rossi!! >
Dopo cena ci spostiamo in salotto, seduti a terra attorno ad un tavolino a bere Soju come fosse acqua e a giocare a "Uno".
Hobi non perde occasione per darmi filo da torcere, Suga ha talmente tante carte in mano che non potrà vincere neanche fra venti turni, ridiamo tutti talmente tanto da avere male allo stomaco.
È tardissimo, la stanchezza si sta facendo sentire, soffoco uno sbadiglio, Yoongi se ne accorge ed esclama alzandosi:
<Domani continuiamo la partita, voi andate a letto, penso io a sistemare in cucina...>
Calipso si offre di rimanere ad aiutarlo, così Hobi sale con me e mi accompagna fino davanti la porta della camera.
<Ti sei pentita di essere venuta?>
<No! È bellissimo qui.... davvero, si sta benissimo.... grazie!>
<Beh allora... buonanotte> e mi stampa un piccolo bacio sulla guancia.
Ma anche se ci siamo augurati la buonanotte nessuno dei due si muove, continuiamo a guardarci negli occhi e poi Hobi si avvicina e mi bacia, ed io invece di sottrarmi gli metto le braccia al collo.
Lui mi spinge con la schiena contro il muro, il bacio diventa più profondo, la sua lingua sfiora la mia, gli metto le mani sulle natiche e lo attiro verso di me...si allontana di scatto, come se si fosse bruciato.
<Scusami> dice ansimando<scusami, non avrei dovuto, hai detto che non te la senti e...ma è una tortura averti qui e non poter...no niente, scusa... buonanotte!>
Si dirige verso la sua stanza e chiude la porta.

(* Personaggio di Mandorla, storia precedente)

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