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Sono seduta da neanche un minuto quando sento arrivare qualcuno, mi alzo e mi liscio i pantaloni proprio nel momento in cui dall'angolo sbuca Hoseok.
Mi prende per mano ed inizia a scendere velocemente le scale, ho i tacchi, fatico a stargli dietro.
<Hoseok aspetta! Non tirare, vai piano!>
<Hobi>
<Cosa?>
<Chiamami Hobi!>
Non rallenta assolutamente, scendiamo tre piani, mi guida lungo un'altro corridoio per poi fermarsi davanti ad una porta chiusa a chiave.
Digita il codice ,si sente un "bip", apre e mi invita ad entrare. Poi chiude la porta alle mie spalle.
<Dove siamo?> chiedo.
<Nel mio studio>
Si...lo riconosco, ho guardato qualche sua live online fatta proprio qui, è più piccolo di quello che mi ero immaginata, davanti a me c'è la scrivania con uno schermo e sopra una telecamera, a lato c'è una scaffalatura con ogni sorta di pupazzi di Kaws, un fenicottero rosa è appeso in un angolo e dietro di noi c'è un divano in pelle nero.
<Se non ti avessi invitata stasera mi avresti mai detto di essere a Seoul?>
Mi giro verso di lui, siamo uno di fronte all'altro.
<Prima di chiamarti avrei dovuto trovare il coraggio per farlo!>
Sembra sorpreso.
<Coraggio? Serve coraggio per chiamarmi?> e fa un'espressione buffa che mi strappa un sorriso.
Poi apre le braccia e mi invita ad avvicinarmi a lui dicendo:
<Beh? Non vuoi congratularti con me?>
Sto esitando, così si avvicina di un passo sempre a braccia spalancate, alzo gli occhi al cielo, mi appoggio a lui e lo stringo a me.
Oddio che bella sensazione.
Le sue mani sono sulla mia schiena, la camicia che indosso è leggerissima e sento il calore dei suoi palmi sulla pelle.
Appoggio il viso sul suo petto, lui allunga il collo e dice:
<Vuoi annusarmi? Visto che ti piace tanto... adesso sono anche sudato!> e se la ride.
Lo allontano.
<Smettila! Scemo!>
Scoppia a ridere, poi si siede sul divano e mi invita a fare altrettanto.
<Se sei qui vuol dire che hai ripensato a quello che ti ho detto a New York...>
<Come ti senti? Che effetto fa avere un album solo tuo?> provo a cambiare discorso.
<Finiscila di fare finta di niente!....il Solo è eccitante e terrificante allo stesso tempo comunque se vuoi saperlo!> e ride mettendosi una mano davanti alla bocca.
Oddio è adorabile, sto davvero facendo fatica a stare chiusa qui dentro con lui.
<Hobi ascolta...si, ho pensato a quello che hai detto, ma quello che voglio che tu sappia, e che ritengo sia più importante, è che ho pensato a quello che io ho detto a te>
<Ah!>
<E...ecco, non pensavo davvero tutto quello che mi è uscito dalla bocca, ma dobbiamo essere sinceri, è tutto così complicato!>
<Se una cosa è complicata non vuol dire che sia impossibile!>
<Si ma come potremmo avere la possibilità di conoscerci? Io vivo a Londra! Ho il volo di ritorno fra quattro giorni!>
Mi prende una mano e mi accarezza il polso con il pollice, la mente per un attimo mi si azzera, chiudo gli occhi, ma non posso farlo avvicinare, deve esserci distanza, così allontano la mano e la metto sotto al ginocchio.
Lo vedo stringere le labbra, è contrariato.
<Sembra che tu abbia paura di me! Ma anche se sono un personaggio pubblico sono sempre io! Non è cambiato nulla!>
Mi afferra per le spalle e mi stringe a se dicendo:
<Jay, J-Hope, Hobi, non cambia nulla, sono sempre io!>
Vorrei piangere, uscire da questo studio e urlare correndo per i corridoi.
Profuma di rose e di incenso, appoggia le labbra sul mio collo sussurrando il mio nome, accarezza la mia guancia con la punta del naso, le sue dita, se prima erano sulla mia nuca ora stanno scendendo sui fianchi, il suo tocco è talmente delicato che quasi mi fa il solletico.
Come posso dirgli cosa mi tormenta? Come posso dirgli che mi sento sporca ed ho paura di sporcare anche lui?
Lo allontano e mi alzo.
<Hobi ascolta, no...se tu sei sempre quello di quel giorno al capanno, io non lo sono...>
La sua espressione è interrogativa, ma io continuo:
<È successo.... è successo qualcosa di cui non posso parlare ma...che mi ha stravolto la vita... è una cosa che devo...devo risolvere...>
Come può capirci qualcosa se non ci capisco nulla nemmeno io?
<Ma stai bene? È un problema di salute?> è preoccupato.
<No...ma tu non potresti capire>
<Prova a dirmelo, magari invece lo capisco! Voglio aiutarti se posso!>
Se sapesse non direbbe così.
<No, non sono pronta per parlarne, sono troppo in difficoltà...ed è per questo che noi due... è tutto sbagliato!>
Mi appoggio alla scrivania frustrata, mi sento un leone in gabbia.
Rimaniamo in silenzio, per molto tempo, troppo, mi chiedo se di sopra qualcuno ci stia cercando.
Poi si alza e viene davanti a me, mi accarezza la guancia e dice:
<Guardami>
Nella mia testa esplodono le immagini di lui che mi dice "non guardarmi così", di lui che entra dentro di me, di noi che ci muoviamo all'unisono ansimando....
Sento le guance andare a fuoco, mi metto una mano sulla fronte, cerco di respirare a fondo e poi lo guardo.
<Ti fidi di me?> chiede.
<Non ti conosco bene, anzi, non ti conosco affatto!>
<Beh, proprio "affatto" non direi.... comunque, hai detto di avere ancora qualche giorno qui, ti va se ne passiamo assieme un paio? Se riuscissi a ritagliarmi un po' di libertà verresti via con me?>
Cosa? Via? No!
<No...no Hobi non è una buona idea, noi due soli....no!>
<E se non fossimo soli? Verresti?>
<Dove vuoi andare? Con chi? Non lo so, non ci ho mai pensato...>
<Lascia fare a me, dai fidati! Sarà divertente!>
Appoggia le labbra sulle mie, un tocco delicato e si allontana subito.
<Torniamo di sopra, vai prima tu e aspettami, non te ne andare! Dimmi di sì!> e mi fa il broncio.
Non riesco ad essere seria quando fa così, non posso fare altro che arrendermi.
Torno alla festa e mi dirigo immediatamente al bar, ho bisogno di una doppia dose della cosa più forte che hanno da servire.
Paul è ancora alla consolle a mettere musica, Connor sta parlando con una ragazza che gli sta facendo gli occhi dolci, dovrà impegnarsi più di così, purtroppo mio fratello non è molto ricettivo.
Vedo Hobi rientrare e dirigersi verso Yoongi, li vedo parlare, indicarmi e vedo Yoongi protestare, ma vedo anche Hobi abbracciarlo ridendo e Yoongi cercarmi con lo sguardo con un'aria di rimprovero sul volto, poi vedo Hobi raggiungermi entusiasta per rendermi partecipe della sua idea.
<Domani dopo pranzo passo a prenderti all'hotel, portati l'occorrente per due notti fuori!>
Sono sbalordita, la mia espressione deve averlo allarmato perché alza le mani in segno di pace dicendo:
<Ti giuro che non saremo soli e non dormiremo assieme ok? Dillo tu ai tuoi fratelli!> mi fa' l'occhiolino e mi lascia in compagnia del mio whisky doppio.

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