Cocktail party

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BUONA LETTURA🤍

La mia mattinata era iniziata alle 10.01. Sarebbe dovuta iniziare alle 8, quando mia madre aveva puntato la sveglia. Peccato che tutti l'abbiamo ignorata, ancora distrutti dal viaggio e dal fuso orario.

Ora stiamo camminando verso la spiaggia. <la prossima volta io me ne vado a fare colazione e voi due idioti restate in camera a dormire fin quanto vi pare>. Quando mia madre salta la colazione diventa intrattabile.
Io e mio padre decidiamo di ignorarla e di continuare a camminare in silenzio.

Una volta raggiunta la spiaggia ci affrettiamo a prendere gli ultimi lettini liberi.

La spiaggia dove eravamo andati era quella di fianco al ristorante. Era davvero grande e aveva pure il bar con la piscina.

Appena il fuso orario me lo ha permesso ho telefonato a Cristian e a Simon per informarli del biondino e del suo compare.
<vi giuro che è troppo bello!!> senza darmi un minimo di contegno ovviamente lancio  gridolini di apprezzamento per tutto il bar.

<secondo me tu ti sei fissata per nulla> con la voce ancora impastata dal sonno Cristian mi risponde così
<dovresti smetterla di leggere Shatter Me, ti sei rammollita per quel Warner> aggiunge Simon

<voi siete uomini è ovvio che non potete capire quello che provo nei confronti di mio marito>
<HELENA MA NON ESISTE> grida in tutta risposta Cristian
<NON OSARE RIVOLGERTI COSÌ A MIO MARITO>

<lascia perdere Cri, nessuno sarà in grado di smuoverla> Simon ormai mi conosce fin troppo bene
<ok tornando al biondo...> sento sbuffare Cristian dall'altro capo del telefono. Lo ignoro e proseguo.
<...stasera se lo vedo cerco di fargli una foto e ve lo faccio vedere così mi dite se almeno esteticamente vi piace>
<e va bene> rispondono in sincronia i due.

Con la coda dell'occhio vedo mia madre che mi stava venendo in contro.
<vieni a fare un bagno Hel?>
<CIAO BARBARA> sento Cri urlare dal telefono

Mia madre, che ovviamente riconosce subito la sua voce, mi prende il telefono dalla mano e se lo porta all'orecchio per rispondere. Simon e Cristian adorano mia madre, e mia madre adora loro.
Si scambiano quattro chiacchiere per poi salutarsi. Mamma mi passa di nuovo il telefono e dopo averli salutati chiudo la telefonata per andare a fare un bagno.

La mattinata si concluse presto e quando si fece mezzogiorno e mezza decidemmo di prendere la nostra roba e di andare a mangiare. Stavolta ci sedemmo a uno dei tavoli sulla saletta che dava sul mare. A quest'ora l'oceano aveva un colore spettacolare.

Posai la mia borsa da spiaggia al tavolo e mi avviai al buffet. Non mi piaceva mangiare molto durante l'ora di pranzo per il semplice fatto che faceva troppo caldo per abbuffarsi. Così decisi di prendere semplicemente una scodella piena di pomodori conditi al mio solito e una pagnotta a di pane per fare la scarpetta.

Mentre prendevo il pane una figura familiare mi affiancò, era il ragazzo di ieri sera, quello che mi aveva aiutato al buffet.

Anche lui mi ha riconosciuto e mi saluta cordialmente.
<ciao> mi sorride.
<ciao Carl> mi limito a rispondere con un sorriso altrettanto gentile

<come stai?> aggiungo velocemente notando il disagio che si stava creando tra noi. Sembrava volesse dirmi qualcosa ma che allo stesso tempo le parole gli si fossero bloccate in gola.

Fece un respiro <non ti ho chiesto il tuo nome ieri sera, sono stato scortese>
Le guance mi si tinsero di rosso abbastanza velocemente e purtroppo non a causa del caldo. Fortunatamente lui non sembra accorgersene.
<Helena> dichiarai <mi chiamo Helena> sorrisi piuttosto in imbarazzo dalla situazione.

twelve days are not enough for us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora