HELENA'S POV
Arrivati a ristorante ci aspettava, nella sala principale, un lungo tavolo che doveva contare 10 persone. Scontato dire che non poteva essere riservato a nessun'altro se non a noi.
Sento qualcosa aggrapparsi alle pieghe del mio vestito e tirarlo verso il basso.
Chino la testa e i miei occhi incontrano due iridi grandi e azzurre.
Elsa sembra sul punto di dirmi qualcosa.
<posso sedermi vicino a te?> mi chiede timidamente.
Rimango spiazzata dalla dolcezza della domanda. Lo sguardo tenero e il sorriso innocente di Elsa mi sciolgono il cuore.
<non credi che dovresti lasciare Helena sedersi vicino ai più grandi?> il nonno dei Lind affianca sua nipote e mi impedisce di risponderle.
Elsa si gira di scatto verso il nonno e i suoi occhi si riempiono di delusione.
La bambina poi si gira verso di me e annuisce tristemente, come se non potesse fare altro che lasciarmi andare.
<no va bene, puoi sederti vicino a me se vuoi, Elsa!> mi sforzo di fare un sorriso di incoraggiamento e utilizzo un tono sincero.
Mi giro anche verso il Signor Lind per fargli cenno che va bene così.
Lui accenna un sorriso e non dice più nulla.
Torno a guardare Elsa, che ora sembra molto più felice.
<io mi siedo vicino a Hel!> non appena mi posiziono davanti a una delle sedie, Benjamin fa una corsa e posa con prepotenza le mani sullo schienale della sedia di fianco alla mia.
<Quanti anni hai Benjamin? 5?> Klara sfrutta questa occasione per fare una delle sue battutine acide sul fratello.
Lui in tutta risposta gli fa la linguaccia. Non posso fare a meno di ridere.
Ben si sta per sedere quando mi tocca fermarlo.
<avevo promesso ad Elsa che si sarebbe seduta vicino a me> il mio tono, se bene infelice, è sincero e leale.
Benjamin scrolla le spalle e si siede comunque.
<lei si può mettere nell'altra sedia. Ci sono due posti liberi di fianco a te in caso non lo avessi notato, principessa> mi risponde lui con ovvietà.
Non dico nulla.
Pensavo fosse scontato che vicino a me, oltre ad Elsa, si sarebbe seduto Aron.
Nemmeno a nominarlo, che me lo ritrovo di fianco, alle spalle di Benjamin.
<hai tre secondi per alzarti e spostarti> lo minaccia serio.
In tutto questo Elsa ha già preso posto nella sedia vuota di fianco alla mia. Se ne sta in silenzio e assiste al teatrino.
Non voglio mandarla via, però...
<ti rode non poter stare di fianco alla tua ragazza?> lo provoca Benjamin <di solito, durante le cene romantiche, i fidanzati si mettono uno di fronte all'altro> continua quest'ultimo.
Mi limito ad abbassare la testa e scuoterla con disapprovazione.
Lascio che se la vedano loro due.
<ehi Elsa> la voce di Jasmine interviene in un momento dove i due fratelli si stanno solo scambiando occhiate di sfida. O meglio, Benjamin è l'unico che sta sfidando Aron, lui lo guarda solamente come se vorrebbe prenderlo per il collo.
La bimba si gira verso la sorella e la guarda con sguardo interrogativo.
<perché non vieni a sederti qui vicino a me? Così sei di fronte a Helena ed eviti che i tuoi fratelli si picchino> il tono convincete che Jasmine usa riesce a convincere la sorellina, che ride per la battuta finale mentre si alza dalla sedia e va dalla sorella.
<felici ora?> chiede in tono ironico Klara.
Ben e Aron si scambiano un'ultima occhiata truce prima che il biondo prenda posto nella sedia precedentemente occupata dalla sorellina.
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twelve days are not enough for us
Chick-LitHelena ha 16 anni, una grande passione per la lettura, suona la chitarra e sogna una relazione come quella dei libri romance che legge. La nostra protagonista è appena arrivata su un'isola delle Maldive per il decimo anniversario di matrimonio dei s...
