HELENA'S POVL'arrivo di Dalia uccide tutta la felicità e la leggerezza di cui era fatta l'atmosfera intorno a noi.
Diciamo che è colpa mia. È completamente colpa mia. Oppure no, magari sarebbe venuta al bar lo stesso e si sarebbe aggiunta ugualmente. Ma non potendo confermare questa ipotesi, la colpa me la prendo io.
Detesto come, certe volte, il mio cervello prenda decisioni intente ad auto sabotarmi.
Forse dovrei andare da uno psicologo...Dalia indossa un abito lungo rosa cipria, più stretto sulla vita e con una gonna larga. È bellissima, quel colore le sta meravigliosamente.
<ciao> rispondiamo tutti quanti in coro, chi con più entusiasmo, chi con molto meno.
Dalia sorride e poi si da un'occhiata in giro.
<posso unirmi?> domanda.
<certamente!> le risponde immediatamente Jasmine <va a prenderle una sedia Benjamin> aggiunge poi.Il moro sbuffa, ma alla fine si alza e fa come detto dalla sorella.
Quando Dalia si siede, noto che gli occhi di Aron sono addosso a lei.
Mi mordo la guancia, sperando di non far uscire dalla mia bocca alcuna parola spiacevole.<stai molto bene vestita così, Dalia> la complimenta Jasmine.
Dalia sorride a trentadue denti.
<anche tu Jasmine! Siete tutte bellissime stasera ragazze> dice lei, di rimando.<grazie> ringraziamo contemporaneamente io e le gemelle.
Certe volte guardo Dalia e mi sembra che sia la dolcezza in persona. Poi però noto come guarda Aron e la rabbia torna a montarmi dentro.
Il secondo dopo mi ricordo però che non ha tutta la colpa lei, questo perché nessuno le ha detto di me e Aron.Ogni tanto, la sera, quando non riesco a prendere sonno a causa del caldo che alleggia nella camera, provo a mettermi nei suoi panni.
Come mi sentirei se mi stessi innamorando di un ragazzo che in realtà è perso per un'altra ragazza, senza che io lo sappia?
Vivere nella convinzione di avere una possibilità, quando in realtà non ne hai nemmeno una.
<avete mangiato bene?> ci chiede Dalia, cercando di farci parlare.
<molto> rispondo io. Risposta asciutta ma sincera.
<sono contenta> lei sorride e mi guarda negli occhi per quelli che sembrano minuti.Attorno a noi alleggia il silenzio. Nessuno emette un fiato.
<buonasera, volete qualcosa da bere?> una cameriera si avvicina a noi e con tono professionale si offre di portarci qualcosa da bere.
Da quando sono qui mi sono sempre chiesta se fosse possibile ordinare dell'alcol senza destare sospetti. Dubito di sembrare maggiorenne, ma magari Aron e Benjamin potrebbero riuscirci.
<io non prendo nulla, fate voi> dico agli altri.
Benjamin ordina un succo d'arancia, Klara un bicchiere d'acqua, mentre Jasmine prende un succo d'ananas.
Aron e Dalia non ordinano nulla, come me.<chissà perchè questa sera non fanno nulla...> Benjamin si crogiola nei suoi pensieri dovuti alla monotonia della serata.
<visto il dress code potevano fare anche qualcosa a tema> gli vado dietro io.
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twelve days are not enough for us
ChickLitHelena ha 16 anni, una grande passione per la lettura, suona la chitarra e sogna una relazione come quella dei libri romance che legge. La nostra protagonista è appena arrivata su un'isola delle Maldive per il decimo anniversario di matrimonio dei s...