Sono così euforica.Non so se Aron abbia già parlato della mia idea ai suoi fratelli, io però già l'ho detto a Carl. Oltre tutto mi sono anche informata sulla sua sottospecie di appuntamento con Jasmine. Non è andato male.
<Hel, quanto ancora devi stare in bagno?> urla mio padre dall'altra stanza.
"Quanto mi pare" vorrei rispondere, ma rischierei di venir buttata giù dal water, perciò riformulo la risposta.
<solo un secondo, ci sono> e dopo averlo detto, sono veramente costretta ad alzarmi e uscire dal bagno.<finito. Sei contento?> chiedo sarcastica.
I miei genitori sono arrivati in camera una decina di minuti dopo che Aron mi ha lasciato in stanza.
<vai vestita così?> chiede mia madre appena nota che sono tornata in camera da letto.
Indosso una maglia viola oversize che mi copre fin sotto alle natiche e sotto beh...sono nuda.
<sono nuda sotto, però se mi permetti di uscire così posso anche farlo> la mia battuta la fa sbuffare.
<Helena! Vestiti immediatamente se devi uscire, e anzi, fallo anche se non devi!> ordina.<mhmh> annuisco obbediente e mi dirigo verso la valigia, ovviamente in disordine essendo che non ho voglia di ordinare i vestiti spiegati in superficie.
Potrei mettermi un vestito, ,a tenendo conto di quello che dobbiamo fare stasera non mi sembra il caso.
Opto per un paio di jeans a zampa e a vita bassa, per il pezzo sotto, come pezzo sopra, invece, scelgo una maglia a maniche lunghe e con lo scollo a barca. Nonostante le maniche lunghe il tessuto è leggero, perciò sono sicura che non patirò troppo caldo.<non hai caldo con quella addosso?> puntualmente mia madre commenta quello che ho deciso di mettermi.
<no> mi limito a rispondere mentre mi infilo i pantaloni.Per poco non mi inciampo nell'infilare la gamba sinistra.
<Helena!> per sbaglio finisco leggermente addosso a mamma.
<scusa scusa scusa> butto fuori tutto d'un fiato.
<stai attenta amore, ti fai male> il suo tono ora si è addolcito.Non rispondo, non saprei cosa dire.
Ora che finalmente sono vestita posso mettermi le lenti a contatto, il mascara, il profumo e tutti i gioielli che voglio mettere.
<io esco> annuncio.
<quando torni?> papà non stacca nemmeno gli occhi dal telefono.
<non lo so> è una cosa che uno dei due mi domanda tutte le sere e io, tutte le sere, rispondo la stessa cosa.<torna presto, tuo padre ha fame> mi sussurra mamma mentre mi passa vicino.
<cosa hai detto?> chiede mio padre. Il suo leggero problema all'udito, ogni tanto, permette a me e a mia madre di fare commentini e dire cose che lui non capisce.
<nulla amore> lo liquida mamma.Mi stavo quasi per dimenticare il cellulare. Faccio una goffa corsetta verso la scrivania, stacco il carica batterie dal telefono e me lo infilo nella tasca posteriore dei jeans.
<io vado> prima di uscire dalla porta finestra mando un bacio ai miei genitori.
Il caldo mi investe immediatamente. Solo durante il giorno ci è permesso di tenere il condizionatore acceso, di notte no. Questo non perché sono le regole del resort, ma perché sono le regole di mio padre. Dice che gli arriva l'aria fredda sul collo mentre dorme, e che quindi la mattina si sveglia con la cervicale.
Peccato che così, però, tutti e tre moriamo di caldo.
Forse avrei dovuto mettermi una canotta o un top a maniche corte per uscire a quest'ora. Non tornerò indietro a cambiarmi e a sentir dire mia madre un qualcosa come "te lo avevo detto".
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twelve days are not enough for us
Chick-LitHelena ha 16 anni, una grande passione per la lettura, suona la chitarra e sogna una relazione come quella dei libri romance che legge. La nostra protagonista è appena arrivata su un'isola delle Maldive per il decimo anniversario di matrimonio dei s...