Più della luna

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HELENA'S POV

Bene, ora che Carl è alla sua specie di appuntamento e io non posso stare nei paraggi perché potrei interrompere qualsiasi tipo di attività lui e Jasmine stiano facendo, non mi rimane altro che andarmene in camera.

I miei vogliono rimanere in spiaggia, ovviamente, ma per me è off limits.

In realtà non mi va per niente di starmene chiusa in stanza a guardare il telefono finché non si fanno le quattro e posso andare a fare la doccia per poi andare a guardare il tramonto.

Devo trovare qualcos'altro da fare.

E se chiedessi ad Aron di farmi compagnia?
No, che idea stupida, mi direbbe di no.
E se invece mi dicesse di si?
Molto poco probabile, sarà sicuramente con i suoi fratelli.
Al diavolo! Cosa costa tentare? Al massimo mi dirà di no e questa sera mi chiuderò in camera.

Prendo il telefono in mano mentre aspetto la navetta. Col cavolo che me la faccio tutta a piedi, fa caldo e io non ne ho proprio voglia.
Esito. Non so dove abbia trovato tutto questo coraggio ultimamente.

«Aron»

Per il momento gli scrivo solo questo. Saprei come proseguire ma lo stomaco prende a farmi male e inizio a sudare più di quanto io stia già facendo.

«si?» la sua risposta arriva in fretta. Non me lo aspettavo, tanto che non avevo nemmeno chiuso là chat e per questo gli lascio subito il visualizzato.
«che fai?» sembro una ragazzina.

La scritta "sta scrivendo..." mi lascia con il fiato sospeso fin quando non mi vibra la mano in cui sto tenendo il cellulare.

«hai bisogno di qualcosa?» è la risposta che non mi aspettavo. Però è carino a chiedermi subito se c'è qualche problema.
«no» rispondo subito, poi però capisco che probabilmente in questo modo sto mettendo fine alla conversazione. «o meglio, si, ma nulla di che» rimango sul vago. Magari non gli interessa e quindi non gliene importa di cosa.

«dimmi» invece gli interessa. Sorrido felice.
«sono sola in camera, tu e i tuoi fratelli siete disponibili per un'ora di compagnia? O la vostra agenda è già piena di impegni e la prossima volta devo prendere un appuntamento?» per qualche motivo mi diverte prenderli in giro.

Mi fa sempre piacere stare con tutti loro, quindi indipendentemente dal fatto che sia un biondino particolarmente attraente o il suo unico fratello, moro e che mi fa piegare in due dalle risate, o una delle sue sorelle, quella particolarmente sarcastica e bella, non importa.

«agenda libera, però solo la mia» appena leggo l'ultima parte del messaggio sento un tuffo al cuore. «va bene lo stesso?» certo che va bene, che domande.
«come mai solo la tua?» chiedo d'istinto.
«gli altri due sono cotti dal sole, stanno dormendo entrambi» ridacchio per la sua risposta.
«che peccato, però se vuoi venire anche solo tu sei ben accetto»

Mi meraviglio del fatto che mi dimentico sempre di avere già una certa confidenza con Aron, mi fa solo strano pensare al fatto che provi interesse nei suoi confronti.

«camera 814 giusto?»
«giusto» è l'ultimo messaggio che gli mando prima di scendere dalla navetta, proprio davanti alla mia stanza.

Appena sento qualcuno bussare, ammetto che mi prendo paura.
Aron non ha bussato alla porta, ma alla porta finestra, che in realtà è aperta, ma non vedo come lui possa saperlo.

Mi sono data una sistemata: ho pettinato i capelli, aggiustato il costume che si era allentato e per qualche strano motivo mi sono anche data il profumo.

Aron è bello come sempre.
È a petto nudo, ovviamente, siamo al mare, e ha un semplice costume bianco addosso.
I capelli biondi sono spettinati dal vento ma comunque in ordine.
Mi sorride.
Sorrido istintivamente.

twelve days are not enough for us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora