HELENA'S POVGiuro che quando siamo arrivati qui, io e i miei genitori, il pontile non mi sembrava così lungo. Mi pare di star camminando da 20 minuti, e la fine è ancora così lontana.
<solo a me sembrava più corto?> chiedo mentre continuo a camminare.
<sembra che la fine di questo stupido pontile non arrivi mai> concordo con Klara.Sospiro. Il mio sguardo vaga di qua e di la, per poi fermarsi ad osservare il mare sottostante.
A primo impatto sembra bello, luci fioche illuminano a malapena quell'immensa distesa di acqua salata. Inizialmente lo trovo curioso, osservare il mare di notte.Poi però, più lo guardo, più un senso di inquietudine mi assale. La mia testa inizia a girare.
I lineamenti del mio viso assumo un'espressione disgustata, come se avessi la nausea. Forse ce l'ho veramente.Una mano mi afferra delicatamente la vita e mi spinge alla mia sinistra.
Mi irrigidisco immediatamente. Odio essere toccata nei momenti in cui sono anche solo un minimo instabile.Mi è capitato spesso che, quando soffrivo di attacchi di panico, i miei amici o genitori mi accarezzavano per rassicurarmi. Per me peggioravano ancora di più la situazione. Facevano si che la barriera protettiva che avevo addosso si infrangesse e che io diventassi ancora più fragile di prima.
<tranquilla> una voce sottile mi rassicura. <sto io da questo lato se a te da fastidio>
Aron mi ha spostato dal lato più interno. Ora sono tra lui e Klara.
Nessuno si era mai preoccupato per me in questo modo. Nessuno si era mai preoccupato di mettermi a mio agio in questo modo.<grazie> un flebile sussurro esce dalla mia bocca.
In un attimo mi sento più tranquilla, ma la leggera nausea c'è ancora. Ci vuole un attimo prima che mi riprenda.<ci sono anche gli squali che nuotano sotto al pontile?> sento Benjamin chiedere.
<nell'isola dove sono andata quando ero più piccola c'erano anche quelli> dico
<sei già stata alle Maldive?> Jasmine sembra non crederci.
<mia mamma adora questi posti, ci sono stata 3 volte da quando avevo 9 anni fino ad oggi>
<fortunata te> a dirlo è Klara.Le vacanze per mia mamma sono sempre state sacre. Non c'è un'anno dove noi non andiamo in vacanza. Che siano mete costose o economiche, andare in vacanza almeno una volta all'anno è legge nella nostra famiglia.
<quando siamo andati all'acquario, quando eravamo più piccoli, Benjamin si fiondò sul vetro della vasca degli squali. Li adorava> racconta Aron. Non l'avevo ancora sentito raccontare vicende che riguardassero il suo passato o quello dei suoi fratelli.
<adorava?> chiedo perplessa.
<sì, adorava. Perché poi uno squalo piuttosto grande si è fiondato su di lui e lo ha spaventato a morte> continua il biondo.Povero Benjamin. Immaginando la scena però mi viene da ridere. Cerco di soffocare la risatina che sta per uscire dalla mia gola.
Faccio un respiro profondo e ritorno seria.<il peggior trauma della mia vita> geme Ben.
Klara gli passa una mano sul braccio, come per rassicurarlo.<MANTA!> sento urlare Jasmine entusiasta.
Tutti quanti ci spostiamo nel lato più a sinistra del molo per vedere meglio l'animale.
Questa manta è di medie dimensioni, di un colore grigio chiaro e con una coda lunghissima.<desiderio esaudito Carl> sono felice che sia riuscito a vederla. Infondo credo sia abbastanza comune vederne una.
Lui è felice come un bambino e con un dito la indica.<io vorrei tanto vedere una tartaruga> non so bene a chi lo sto dicendo.
<anche a me piacciono molto le tartarughe, quelle marine in particolare> la voce di Aron proviene dalle mie spalle.
Effettivamente lui non ha bisogno di sporgersi per poter vedere la manta, è abbastanza alto per poter stare anche un po' più indietro, tanto nessuno di noi gli coprirebbe la visuale.
STAI LEGGENDO
twelve days are not enough for us
ChickLitHelena ha 16 anni, una grande passione per la lettura, suona la chitarra e sogna una relazione come quella dei libri romance che legge. La nostra protagonista è appena arrivata su un'isola delle Maldive per il decimo anniversario di matrimonio dei s...