BENJAMIN'S POVHo la pelle d'oca ma se mi tocco il braccio posso sentire il calore che emana. Tutta colpa dell'alcol, che oltre tutto non era nemmeno così buono, ho bevuto molto di meglio.
Non sono nemmeno così ubriaco, solo un po' stordito.
Rido anche solo guardando per terra, ma perché mi sto lasciando andare un po' troppo.Dalia lancia un gridolino quando un granchio ci sfreccia davanti a tutta velocità, e il suo spavento mi fa urlare come una femminuccia, il che è piuttosto imbarazzante.
La mora si volta nella mia direzione e io arrossisco dall'imbarazzo, ma lei non ci fa caso e scoppia a ridere.
Ecco, se io ho una tolleranza all'alcol medio-alta, non si può dire lo stesso di lei.Le gote rosse e i suoi passi scoordinati mi fanno velocemente intuire che ci sarebbe voluto solo un bicchierino in più per metterla KO.
Sono rimasto comunque stupito dalla sua capacità di rimanere in piedi ed essere reattiva.
Ricordo poco della prima volta che ho bevuto: solo io in bagno, l'odore di vomito, il mal di testa atroce e i rimproveri dall'amico che aveva organizzato la festa e che era finito con il bagno pieno del mio vomito.È stata comunque una serata divertente. Sono sicuro che sia stata tutta colpa dell'alcol scadente.
Il rumore di un piede che striscia contro la sabbia mi riscuote dai miei pensieri.
Allungo prontamente le braccia e afferro Dalia per i fianchi, evitando che cada per terra.
È la terza volta nel giro di venti minuti che rischia di inciampare, e la terza volta che le salvo le chiappe evitando a queste di sbattere sulla sabbia.Non mentirò, ho bramato un contatto fisico con lei per giorni, ma non mi immaginavo certo che sarebbe stato in questa occasione.
Dire che Dalia è bella per me è riduttivo.
I capelli ricci castani, voluminosi e profumati, il sorriso raggiante, i suoi occhi castani, quasi color miele...
Tutto di lei sembra essere stato disegnato a mano da un'artista.Non mentirò nemmeno su questo, sono un ragazzo facile: non dico mai di no a qualche bacio casuale o qualche avventura di una notte, ma questo non vuol dire che io non possa prendermi una cotta per qualcuno.
Quella per Dalia non la chiamerei una vera a propria cotta. È chiaro come il cielo sereno che a lei piace Aron, anche se a malapena le rivolge uno sguardo.
Tutte le ragazze generalmente preferiscono Aron. È più bello, più intelligente, più misterioso.
Io non sono un tipo misterioso. Se sono ad una festa mi faccio notare, o perché quando mi ubriaco divento più rumoroso del solito, o perché non me ne sto mai zitto, faccio battute pessime e sono sempre in mezzo agli altri.
Aron è silenzioso, il classico tipo che se ne sta in un angolo e giudica tutti, però indossa una camicia bianca, dei pantaloni eleganti e si sistema i capelli con una mano, e questo basta a far cadere le ragazze ai suoi piedi.
<Grazie> dice Dalia, ridendo piano buttando appena la testa indietro.
Quando ho fatto incazzare Aron, qualche ora fa, lui se n'era andato, e quando è tornato, con lui c'era Dalia.
Nessuno dei due aveva una bella faccia, specialmente Dalia, che sembrava si stesse trattenendo dallo scoppiare a piangere.
STAI LEGGENDO
twelve days are not enough for us
ChickLitHelena ha 16 anni, una grande passione per la lettura, suona la chitarra e sogna una relazione come quella dei libri romance che legge. La nostra protagonista è appena arrivata su un'isola delle Maldive per il decimo anniversario di matrimonio dei s...