<ho il culo tutto pieno di sabbia> mi lamento.Ho il culo tutto pieno di sabbia, e mio malgrado credo sia andata anche in posti solitamente proibiti; dove avrei preferito non andasse.
E non posso nemmeno farmi la doccia. È per la cronaca non vorrei entrare in acqua e spostarmi il costume di la e di qua rischiando di far vedere a tutti le mie parti intime.
<anche io> Klara almeno è un poco empatica.
<io no> Benjamin non gira la testa per guardarmi, tiene gli occhi dritti sul mare di fronte a noi, però con la coda dell'occhio posso vederlo sollevare le spalle.Vorrei rispondere con un'affermazione poco elegante, il quale sarebbe "grazie al cazzo" ma mi trattengo
<fortunati voi uomini> concordo con Jasmine.
Dopo aver utilizzato le canoe e aver fatto un bagno, ci eravamo tutti stesi sulla sabbia per riposarci. Abbiamo chiacchierato tutto il tempo; tutti e cinque.
Non sono una persona che ride spesso o per tutto, se non c'è motivo di ridere non vedo perché dovrei farlo. Se una battuta non fa ridere non rido, se un video non fa ridere non rido e le persone spesso non lo capiscono.
" perché sei sempre triste?" Mi domanda uno, "perché non ridi mai? Sei noiosa" mi dice l'altro. Parole al vento.Ma in questi pochi giorni che sono stata con i Lind credo di aver riso molto più di quanto io abbia fatto nei precedenti 6 mesi della mia vita.
<Benjamin smettila di farla ridere, tra poco le viene da vomitare> è da più o meno trenta secondi che mi sto tenendo le mani avvolte intorno alla pancia perché non riesco a smettere di ridere. Non mi ricordo nemmeno cosa abbia detto di tanto divertente Benjamin per farmi ridere così, ma anche lui non è messo meglio di me.
È completamente steso sulla sabbia, con i capelli pieni di granelli giallognoli.
Sto ancora ansimando dal ridere.
<che ore sono?> non ho il telefono con me quindi non posso rispondere alla domanda di Klara.
<le 16.37> Aron prende il telefono in mano e controlla l'ora. Sbuffo, perché se i miei genitori non ritornano di quì a breve stasera o mi perderò il tramonto, o finisco per mangiare dopo le 20.<blondin> Aron richiama la mia attenzione. È la prima volta che mi chiama così in presenza dei suoi fratelli, ma credo l'abbia fatto perché tutti loro sono distratti a parlare e quindi nessuno lo poteva sentire bene.
<mmh?> mi volto a guardarlo.
<lo sai il numero di tua madre a memoria?> chiede con il telefono in mano.
<sì> in un primo momento non capisco perché me lo abbia chiesto. Poi, nel momento in cui realizzo, mi si illuminano gli occhi, oltre che la lampadina nel cervello. <posso chiamarla?!>
<tutto tuo> sembra quasi divertito dalla mia reazione. Mi porge il telefono.Non me lo ha sbloccato, così prima di chiedergli se poteva digitare la password, mi soffermo un secondo a fissare il suo blocco schermo: È un selfie dove a tenere il telefono è lui mentre sullo sfondo ci sono Benjamin, Jasmine, Klara e la loro sorellina minore. Mi pare di ricordare che si chiami Elsa. Sono tutti seduti su un divano che sembra enorme.
Sulle ginocchia di Klara è seduta Elsa, di fianco a loro c'è Jasmine che ha un sorriso spontaneo in viso, accanto a Jasmine c'è Benjamin che è seduto in modo scomposto e fa una smorfia delle sue. Poi in piedi c'è Aron. I capelli biondi gli ricadono sul viso mentre fa una faccia simile a quella di suo fratello.
Sembrano felici. "Proprio una bella famiglia" penso.
<scusa non te l'ho sbloccato> Il biondo porge la mano verso di me per riprendersi il telefono.
Non dico una parola e gli porgo. Lui digita numeri che non riesco a vedere e me lo ripassa.
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twelve days are not enough for us
ChickLitHelena ha 16 anni, una grande passione per la lettura, suona la chitarra e sogna una relazione come quella dei libri romance che legge. La nostra protagonista è appena arrivata su un'isola delle Maldive per il decimo anniversario di matrimonio dei s...