Sorpresa!
Prima di partire per due settimane in Scozia volevo lasciarvi questo piccolo regalo. Spero vi piaccia💕HELENA'S POV
Dopo aver parlato con Dalia, l'ultima cosa che voglio fare è parlare anche con Benjamin e Jasmine e cercare anche il loro perdono, perciò ho deciso di tornarmene in camera.
Mi dispiace non aver salutato Carl, Aron e Klara, ma non avevo comunque intenzione di restare per molto, e sono sicura che loro capiranno.
Durante il tragitto mi passano di fianco un paio di golf cars vuote, con solo l'autista a bordo.
Sul ponte il vento mi scompiglia i capelli.
Dopo questa lunga giornata l'unica cosa che voglio è mettermi il pigiama e perdere i sensi sul letto fino a domani mattina.Poi mi sveglierò, andrò a ristorante a fare colazione e mi godrò gli ultimi giorni di vacanza con Aron.
Aron e gli altri, sempre se anche l'altra metà della famiglia avrà voglia di parlarmi ancora.Trovare la chiave magnetica all'interno della borsa è sempre un'impresa al limite dell'impossibile, infatti mi meraviglio che non l'abbia ancora persa da qualche parte in giro per l'isola.
Sorrido soddisfatta tra me e quando la riesco a tirare fuori solo dopo il secondo tentavo.
Faccio per girare l'angolo e camminare il sentiero che porta alla porta della stanza quando per poco non mi viene un infarto.
<Gesù Cristo che paura!>Appostato tra le piante, come una specie di predatore, c'è Aron.
Il buio lo avrebbe nascosto perfettamente se non fosse stato per i suoi capelli biondi che, alla luce del piccolo lampione appeso al muro, risplendono come il sole in pieno giorno.<Scusa, non volevo spaventarti, ma non ti ho sentito arrivare, hai il passo leggero quanto quello di un gattino> si scusa lui non un sospiro esasperato, poi si sistema i capelli come una mano scuotendo la testa, come se fosse lui quello che è appena stato spaventato a morte.
<Pensavo fossi una specie di maniaco> dico con ancora la pelle d'oca per lo spavento.
<No che non lo sono> ribatte offeso Aron.Dopo che tutti e due abbiamo ripreso a respirare normalmente gli chiedo:
<Cosa ci fai qui?>Attento in silenzio la sua risposta.
<Sapevo che non saresti più tornata. Non volevo lasciarti sola, sopratutto dopo la discussione di prima>Sto ancora imparando a conoscere Aron, perciò rimango ancora stupita da alcuni dei suoi comportamenti: ad esempio il suo essere così premuroso.
Essere il maggiore di cinque fratelli è sicuramente qualcosa che lo ha fatto crescere sotto molti aspetti, e anche se a guardarlo la gentilezza e la premurositá non sono i primi aggettivi a cui lo assoceresti, forse sono proprio le sue caratteristiche principali.
<Quello che ti ha detto mio fratello è orribile, e lui è stato un cazzone. Se proprio voleva difendere la sua nuova ragazza avrebbe potuto prendersela con me->
<Ha ragione Aron. Non su tutto quanto, ma sul fatto che mi sono comportata da egoista ha ragione> lo fermo.
Lui si blocca e aggrotta le sopracciglia.<Non avrebbe comunque parlarti così> continua a difendermi.
Un sospiro esausto mi esce in automatico, senza che io lo voglia.
<Possiamo lasciare andare quello che è successo stasera al bar? Per favore. Io e Dalia abbiamo chiarito, non c'è motivo di continuare a parlarne>Aron sembra non capire la mia necessità di lasciarci tutta questa questione alle spalle. Sembra voler ignorare la mia espressione stanca e continuare a puntare il dito contro le persone sbagliate.
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twelve days are not enough for us
ChickLitHelena ha 16 anni, una grande passione per la lettura, suona la chitarra e sogna una relazione come quella dei libri romance che legge. La nostra protagonista è appena arrivata su un'isola delle Maldive per il decimo anniversario di matrimonio dei s...