JASMINE'S POVIo e Carl camminiamo sul molo uno di fianco all'altro in silenzio.
Davanti a noi ci sono Dalia, Benjamin e Klara, che stanno avendo una conversazione di non so quale tipo.
Carl ed io ci limitiamo a rimanere in silenzio. Non perché non abbiamo argomenti di cui discutere, solamente che ci vogliamo godere entrambi la serenità del momento, o almeno per me è così.
Carl è quasi sempre in silenzio. Sin dal primo giorno che l'ho conosciuto ho capito che per essere un ragazzo nel pieno dell'adolescenza è timido.
Una volta che conosce chi gli sta attorno diventa socievole sì, ma rimane comunque un tipo silenzioso, è il suo carattere.Con il tempo ho capito che al mondo ci sono due tipi di persone: chi parla e chi ascolta.
Io faccio parte della seconda categoria, e anche Carl.
Noi ascoltatori siamo riservati, ma non siamo persone che non hanno nulla da dire. Non ci manca una personalità, è solamente più nascosta rispetto a quella delle altre persone.
Osserviamo, ascoltiamo. In un libro potremmo essere considerati i personaggi secondari, quelli con storie meno importanti di chi urla la sua a tutto il mondo. In realtà anche noi abbiamo una storia da raccontare, anche noi siamo dei protagonisti.
Veniamo considerati di poca importanza ma, senza gli ascoltatori, chi ha una storia da raccontare a chi la racconterebbe?
Noi personaggi secondari, noi ascoltatori, siamo come delle palle da discoteca. Riflettiamo la luce di chi ha avuto abbastanza fortuna da poter essere la stella più luminosa in mezzo a tante altre.
Una delle cose che mi piace di Carl è che la sua compagnia non è invadente. Stare con lui è piacevole. Possiamo parlare di tutto come di niente, i silenzi che condividiamo non sono mai carichi di imbarazzo.
La luna sta iniziano a innalzarsi. Fa capolino tra le nuvole e quando esse la oscurano, la sua luce, rende quelle nubi nere e fitte più chiare e apparentemente soffici come zucchero filato.
Non si intravede nemmeno una stella, colpa del temporale di oggi.
Ammetto che non mi è dispiaciuto rimanere in camera tutto il pomeriggio. Ho fatto un pisolino e mi sono rilassata.
Spesso le vacanze, nonostante siano fatte per rilassarsi, sono così stancanti che senti il bisogno di prenderti una pausa dalla pausa.Il mio sguardo è ancora fisso verso l'alto, verso il cielo macchiato da nuvole scure, e per poco non finisco in acqua.
Guardare verso l'alto mi fa perdere l'equilibro e per poco non cado giù dal molo.
Fortunatamente Carl mi afferra prima che io possa sbilanciarmi verso l'acqua.Sento il mio stomaco saltare su è giù come sulle montagne russe, ma non so se per lo spavento o se per il fatto che Carl per agguantarmi abbia messo una mano intorno ai miei fianchi.
Mi sposto i capelli da davanti agli occhi. Gli rivolgo uno sguardo.
<potresti evitare di fare un tuffo in mare a quest'ora per favore?> mi domanda ironicamente lui, a metà tra una risata e un forte tono di rimprovero.
<grazie> biascico.
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twelve days are not enough for us
ChickLitHelena ha 16 anni, una grande passione per la lettura, suona la chitarra e sogna una relazione come quella dei libri romance che legge. La nostra protagonista è appena arrivata su un'isola delle Maldive per il decimo anniversario di matrimonio dei s...