Sì, è vero. Il sorriso è mio,
ma a farlo spuntare sei tu~~~~~~
Mi misi la felpa, che mi stava grandissima, e rimasi a fissare il ragazzo che, a petto nudo, si buttava a peso morto sul letto. -Vieni- si poggiò alla spalliera del letto, così da essere seduto.
Percepii le mie guance andare a fuoco, era da tanto che non dormivo nello stesso letto con un ragazzo.
-Dai- ridacchiò. -Non voglio fare un altro bambino, puoi stare tranquilla- a quelle parole il rossore aumentò e sentii tutto il corpo andare in fiamme.
-Non stavo pensando a quello- lo guardai alzando un sopracciglio e avvicinandomi al letto.
-Potevi almeno darmi la camera degli ospiti- risi. -O almeno, una delle tante.
-Perché? Mica ti mangio- rise e fece ridere anche me. Dovevo soltanto stare tranquilla. In fondo non sarebbe successo niente.
Cosa eravamo noi, però?La mattina arrivò troppo in fretta, e con questa, anche tutte le cose da fare per entrambi.
Quando mi svegliai, inutile dire che Kylian occupava tre quarti del letto ed io stavo all'angolino. Proprio come lo ricordavo. Inevitabilmente mi si formò il sorriso in volto, mi mancava svegliarmi con il sorriso. Non mi succedeva da troppo tempo.
-Kylian- lo svegliai. Era ancora più bello di prima mattina.
-Mh?- mugulò.
-Devi alzarti, sono le...- presi il telefono per controllare l'orario. -8:30.
Fece qualche verso incomprensibile e poi si decise ad alzarsi, -buongiorno- mi salutò. Si alzò dal letto e potei finalmente rivedere il suo fisico di cui tanto avevano bisogno i miei occhi.
Si stropicciò gli occhi freneticamente ed andò in bagno.
Quando uscì, scese in cucina senza fiatare. Ma era normale, era sempre così di prima mattina, lo è sempre stato.
Rubai dal suo armadio un completo formato da pantaloncini e maglia della Nike ed andai a cambiarmi.Quella casa era piena di camere, sembrava un albergo, così andai all'esplorazione di essa. Mi imbattei in una stanza sulla destra accanto alla nostra. Non ricordavo cosa ci fosse, nonostante io ci avessi vissuto per quasi un anno, quando io e Kylian stavamo ancora insieme e quando stava per nascere Dylan.
Quando aprii quella porta il mio cuore smise di battere.
Era una camera abbastanza grande, con le pareti tinteggiate di azzurro e con diversi giochi. C'era una scrivania, un letto e tante altre cose. Era una camera per un bambino, per il nostro bambino.
Quando mi trasferii da lui, ero ancora incinta ma sapevamo che fosse un maschietto e così decidemmo di iniziare ad arredare la sua cameretta, che purtroppo non ha mai potuto abitare.
Sentii le lacrime pizzicare gli occhi, e vedere tutto appannato a causa di esse. Potevamo essere una famiglia felice e normalissima, ma avevamo scelto di farci del male.
Quando non immaginavo che sarebbe finita così, mi piaceva fantasticare su tutto quello che avrebbe fatto Dylan in quella stanzetta e in questa casa. Mi piaceva immaginare loro due che erano fuori a giocare ed io dentro a cucinare.
Invece quando il bambino aveva pochi mesi, i nostri sogni si sono infranti. A causa nostra.Mi stavo trattenendo troppo probabilmente, perciò, con la testa che mi girava e la mia testa sopraffatta da numerosi pensieri, scesi le scale.
Piede destro e piede sinistro, semplice. Eppure mi sentivo come se portassi un macigno sulle spalle.
Lo vidi, era lì seduto, ancora con la faccia assonnata, a mangiare delle uova. Che schifo di colazione, pensai, ma ognuno ha gusti diversi, che posso farci.
-Tutto bene?- mi chiese guardandomi stranito.
-S-si. Sto bene- riuscii a dire.
Presi qualcosa dalla dispensa e la buttai nello stomaco. Quella stanzetta mi turbava, e il fatto che non l'avesse ridipinta mi riempiva il cuore.
Mi immaginai quante volte anche lui varcava la soglia di quella porta e pensava a come sarebbe potuta andare.Non potevo continuare a rimuginare il passato, dovevo andare avanti, nonostante fosse difficile.
Presi la macchina, e uscii da quella spaventosa casa.Spazio autrice
Ciao ragazzi, tra poco succederà, vi dico solo questo. Comunque, se vi è piaciuta lasciate una stellina e qualche commento che fanno sempre piacere.
scusate se ci sono errori ma non ho il tempo di correggerli, perdonatemi
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Ritorna da me/ Kylian Mbappé
Fanfiction{QUESTA STORIA NON HA UNA CONCLUSIONE E MAI L'AVRÀ} Sei il mio rimpianto, di giorno, di notte, a qualsiasi ora. Sei il mio pensiero fisso, pensiero di chi, si chiede costantemente come sarebbe andata se ci fossimo incontrati nel momento giusto. Grac...