18.

1.5K 34 7
                                    

È facile innamorarsi di qualcuno per la prima volta... ma prova a innamorarti una seconda volta con il dolore e i lividi sul cuore. Forse l'amore inizia proprio lì, quando nonostante sai cos'è il dolore,
rischi ancora.

~~~~
Suonai al campanello di quella casa, diventatami ormai molto famigliare, e ad aprirmi fu lui, che guardò direttamente il bambino come se non esistessi.
-Papà!- urlò il piccolo saltandogli in braccio.
Lui iniziò a riempirlo di baci sulla guancia e sul collo mentre il bambino se la rideva. Io mi sentivo di troppo essendo che ero lì a guardarli e a sorridere in un modo inquietante.
Il bambino gli scese da dosso, e quasi come se lo avesse fatto apposta, corse in salotto, lasciandoci soli.
Kylian si guardò le scarpe mentre nella mia testa cercavo qualcosa da dire.
-Entra- ruppe il ghiaccio.
Lo seguii dentro senza dire nulla e ci sedettimo, sempre a distanza, sul divano mentre il bambino impilava le costruzioni.
-Tutto bene?- mi chiese il mulatto, e distolsi lo sguardo da mio figlio per portarlo su di lui.
-Sì, abbastanza. Tu?- ci guardammo dritto negli occhi, ed era impossibile non agitarmi.
-Tutto bene- mi rispose.
Lo vedevo sospettoso e agitato, come se qualcosa lo turbasse. Alzai le spalle ignorando questo pensiero ed andai in cucina per prendere un po' d'acqua, in realtà per scappare da quella situazione imbarazzante.
Era l'ora di pranzo, così decidetti di andarmene, sarei tornata a prendere Dylan quella sera stessa.
-Ciao, amore. Io vado- diedi un tenero bacio sulla guancia del piccolo, che era imbronciato.
-Mamma rimani qui con noi!- esclamò il bambino, non sapevo cosa gli prendeva, non si era mai comportato così.
-La mamma ha delle cose da fare- spiegai, intanto Kylian era dietro di me che mi guardava.
-Ma perché non rimani mai con me e papà?!- più che una domanda era un'esclamazione. Mi trovai in difficoltà, cosa si dice in questi casi?
Mi girai per cercare sostegno da Kylian, ma a quanto pare lo interpetrò come se gli avessi chiesto il permesso di restare.
-Per me puoi restare- disse sorridendo, e a quanto pare non avevo altra scelta.
-Ma- ribadii -ho delle cose da sbrig...-
-Non è vero! Tu hai sempre delle cose da sbrigare- mi interruppe mio figlio, io i bambini non li capirò mai.
-Ha ragione- intervenne Kylian, che finse di portare le braccia al petto come un bambino.
Sbuffai, ma non potei fare a meno di nascondere il sorriso nel vedere quella scena.

Ordinammo la pizza, ma Kylian non potè ma mangiarla a causa del suo lavoro. L'aveva già mangiata una volta quella settimana, e non poteva farlo due volte.
Lui si preparò delle uova che dall'aspetto sembravano tutt'altro che invitanti, ma ormai ci era abituato. Poi io ho sempre odiato le uova, in qualsiasi modo, anche se alcune volte mi capitava di mangiarle perché erano facili da cucinare.
-Noi mangiamo la pizza e tu no!
Noi mangiamo la pizza e tu no!- esclamò Dylan facendogli una pernacchia, facendo ridere il padre. Che bel sorriso che aveva, potevo restare a guardarlo per ore intere.
-Però io ho questo fisico, e tu no- gli rispose ironico.
-Non è vero. Io sono magro più di te. È la mamma che è grassa- disse, e poi entrambi gli sguardi caddero su di me.
Proprio quel giorno, avevo indossato un top che mi copriva solo il seno e mi lasciava scoperto l'ombelico e il piercing che avevo su di esso, e dei pantaloncini molto corti.
Da questo abbigliamento dimostravo tutt'altro di essere grassa, e il fatto che Kylian stesse facendo sopra e sotto con gli occhi sulla mia figura mi agitava, e non poco.
-Ehi, non si dice alla mamma- dissi arrossendo.
-Non è vero, la mamma ha un bellissimo fisico- prese le mie divese, ed ormai sentii le mie guance andare a fuoco.

Mangiammo tutto con gusto, e Dylan ci obbligò tutto il giorno a giocare con lui stesi sul tappeto. Nonostante fossero giochi in cui dovevamo interpretare le vocine di bambole e bambolotti, mi piacque passare del tempo con mio figlio e con suo padre, come una vera famiglia.
-Amore, hai fame?- chiesi a mio figlio, che stava al centro tra me e suo padre sul divano, mentre guardavamo i cartoni.
-No, mamma, ho mangiato tanta pizza- mi rispose, in effetti aveva mangiato anche mezza della mia.
-E va bene, ma alle 21:00 devi andare a dormire, okay?- chiesi con tono autoritario. Il bambino sbuffò, per poi annuire.

Poggiai con delicatezza il bambino nel lettino della sua cameretta e rimasi a guardarlo per qualche secondo assicurandomi che non si fosse svegliato.
Mi voltai per tornare di sotto e sobbalzai vedendo Kylian appoggiato allo stipite della porta, con le mani nelle tasche, che mi guardava.
Non sapevo cosa fare, così sorrisi, -si è addormentato- sussurrai per non  svegliare il bambino.
Il mulatto annuì e poi mi guardò attentamente negli occhi, mordendosi il labbro inferiore.
-Grace- mi richiamò all'attenzione, che avevo perso a causa dei pensieri che occupavano la mia mente.
-Mh?
Eravamo molto vicini, e la mia testa arrivava al suo mento.
Abbassai lo sguardo per rendermi conto della distanza, quasi inesistente, che c'era tra noi. Il mio cuore perse qualche battito quando con l'indice e il medio mi alzò il mento ed incatenò il suo sguardo nel mio.
I suoi occhi guardavano prima l'uno e poi l'altro, e io ressi lo sguardo. Furono dei secondi magnifici, in cui quasi non riuscivo a respirare.
Lo furono ancora di più, quando, sotto voce, riprese a parlare.
-I miei sentimenti non sono cambiati, Grace- in quel momento mi sentii il cuore uscire dal petto.
Le sue labbra si posarono teneramente sulle mie e le sue mani passarono a tenermi le guance, il sapore delle sue labbra mi era mancato così tanto, ma allo stesso tempo ebbi l'impressione che l'ultima volta a baciarci fosse stata ieri.

Erano dei semplici e teneri baci, separati da qualche pausa in cui ci perdevamo negli occhi l'uno dell'altro.
Fece scendere la mani sui miei fianchi, ed il bacio si intensificò. Le mie, invece, si posarono dietro al suo collo.
Poi ci staccammo, e lui mi sorrise.
-Nemmeno per me- dissi.
-Cosa?
-Nemmeno i miei sentimenti sono cambiati- risposi.
Si fiondò di nuovo sulle mie labbra, dando un semplicissimo bacio a stampo, ma che mi fece emozionare tantissimo.
Poi ci dirigemmo in camera da letto e, senza fare nient'altro, ci addormentammo abbracciati e, soprattutto, con il sorriso sulle labbra.

Ritorna da me/ Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora