16.

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Anche i diavoli dentro di me,
mi parlano di te

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-Amore mio- urlai saltandole in braccio.
Mi accarezzò i capelli, -Da quanto tempo, Dio- sorrise, quel sorriso capace di rasserenare la tempesta.
Helena era la mia amica dai tempi del liceo, l'unica che mi è stata vicino anche prima che diventassi famosa.
In quel periodo non ci eravamo sentite tanto perché io a Parigi non avevo avuto molto tempo.
Ci conoscemmo lì, ricordavo con le lacrime agli occhi quanto abbiamo pianto quando dovetti partire per Londra.

Flashback:
-Hel. Ehi, non piangere- dissi prendendole il viso tra le mani e asciugando le lacrime, che aumentavano sempre di più.
-Non piangere ho detto- cercai di sdrammatizzare ridendo, ma non riuscii a non piangere.
Mi abbracciò semplicemente, e sentii le sue lacrime scorrere lungo la mia felpa. Piangevo anche io, perché dovevo lasciarla e per tutto quello che mi aveva spinto ad andarmene. Kylian.
Dylan era in braccio a Fayza che ci guardava sorridendo e con gli occhi lucidi, mentre cercava di intrattenere il bambino per non fargli vedere la mamma che piangeva, anche se in quel periodo aveva visto tantissime volte le mie guance bagnate.

-I-io... non volevo partire- le dissi tra un singhiozzo e l'altro.
-Allora non farlo, rimani qui.
-Ci sono cose che non possiamo decidere Helena- le risposi, continuando a piangere a dirotto. -Io sto di merda qui, capisci?- continuai.
-Allora vai, spero solo che lì possa trovare la felicità- fece un sorrisetto, sapevo che era sincera. Nonostante non appoggiasse la mia decisione, nonostante in quei mesi non faceva altro che vedermi piangere, non mi aveva mai voltato le spalle.
-Promettimi solo, che non ti dimenticherai di me- poteva sembrare una frase banale, infantile, ma in quel momento eravamo così: due bambine che stavano diventando grandi troppo in fretta. Questo pensiero mi portò a guardare il mio bambino, era successo tutto così rapidamente che nemmeno me ne ero accorta.
-Non lo farò- le risposi, evitando il suo sguardo per non piangere di nuovo.

-Andiamo, Dylan- dissi tirando su col naso.
Il bambino non parlava ancora, diceva soltanto "mamma" e "papà".
Sebbene non lo dessi a vedere, avrei voluto rivedere il padre di mio figlio lì, prima che andassi nell'aereo, urlare il mio nome chiedendomi scusa, chiedendomi di ricominciare da capo, di amarmi ancora. Ma non era così, mi voltai e un miraggio me lo fece vedere, poi sbattendo le palpebre, era già sparito.
Fine flashback

-Vieni, entra- mi fece entrate a casa sua, prima che mi sia trasferita, abitava ancora con i suoi mentre in questi anni aveva messo su famiglia e trovato un lavoro.
Lavorava come dottoressa in un ospedale della città. Solo quando lei mi raccontava le cose che i pazienti dovevano subire, come perdita di gambe, arti, operazioni e dolore, potevo davvero apprezzare la mia vita.
La salute, che Dio ha voluto ancora donare a me e a tutti i miei cari.
-Allora, ti sembra normale che debba venire a sapere della tua venuta a Parigi grazie a delle riviste?- mi disse alzando un sopracciglio, era un po' cambiata dall'ultima volta che avevamo parlato dal vivo. Era diventata una donna, era maturata e non era più la ragazzina folle che voleva fare colpo su tutti.
Anche se era molto divertente, sinceramente.
-Scusa ma sono stata impegnata- mi giustificai, e la vedi ridere sotto i baffi.
-Questi impegni forse si chiamavano "Kylian Mbappé"?- mi domandò, eccola. Dritto al punto.
-Come fai a saperlo?
-Ehi, anche io leggo le notizie- alzai gli occhi al cielo, -quindi state insieme?
-No, assolutamente- gli spiegai tutto quello che era successo prima della sfilata.
-Ma non ti sembra normale che per quattro anni abbia avuto dei rapporti? Insomma, non stavate mica insieme!- a quelle parole mi sentii un po' una stupida.
-Sì, ma io non l'ho fatto- risposi.
-Ma lui non è te- ribbattè. -Se a te piace lui, e forse a lui piaci tu, perché non ci provate?- sgranai gli occhi, avevo sentito bene?

-Io a lui non piaccio, gli piace quella Georgina- risposi dicendo quel nome con aria disgustata.
Fece un'espressione come per dire che non mi credeva.

In effetti era vero, a me lui piaceva così tanto.

Spazio autrice
ciao ragazzi, volevo soltanto chiedervi di avere pazienza, so che questi capitoli lasciano a desiderare, ma non sto vivendo un momento facile. Spero che possiate apprezzare lo stesso, vi voglio bene❤️❤️

Ritorna da me/ Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora