La vita non è tutto rosa e fiori,
tutti i fiori prima o poi appassiscono.~~~~
Anche la fine di questo fantastico mese è arrivato. Scontato il motivo per cui l'ho chiamato "fantastico".
Quel giorno avrei avuto la tanto attesa sfilata, ero in ansia ed emozionatissima.
Dietro le quinte, per mia sfortuna, vidi che con me c'era anche Georgina.-Oh, guarda chi si rivede- mi disse.
-Strano, vero?- dissi con aria disgustata.
Di sicuro non mi facevo distrarre da una come lei, fuori c'erano mille giornalisti e, più importante, c'era Kylian con tutti i miei amici. Non potevo sbagliare.
-Hai visto chi c'è fuori?- mi chiese alludendo a Kylian.
-Già, ho visto- le risposi, Kylian era venuto a vedermi ma dovevo nascondere la mia felicità.
-Beh non montanti la testa: è venuto per me- mi guardò alzando l'angolo della bocca, in quel momento non seppi se crederle o meno. Avevo dall'inizio messo in conto il fatto che fosse venuto per me, e se solo non fosse stato così mi si spezzerebbe il cuore. L'avevo interpretata come una attenzione, e mi piaceva.
-Pff, credici- le risposi alzando gli occhi al cielo, ma forse aveva notato in me quella punta di dubbio.
Rise nervosamente e poi puntò il suo sguardo nel mio, per intimorirmi.
I suoi lineamenti si erano fatti più duri e la mascella serrata.
-Davvero credevi che fosse qui per te?- rise di nuovo, ed in quel momento mi sentii una stupida. -È qui per me.
Non aveva nessuna prova a favore, ma qualcosa in me le credeva.
-Come lo sai?- chiesi, cercando di sembrare sicura di me.
-Lo so. E poi, non pensare che visto che avete un figlio lui ti sbavi ancora dietro- fece una piccola pausa. -Altrimenti non avrebbe tentato di mettere incinta anche me- si toccò il ventre ed in quel momento sentii definitivamente il mio cuore spezzarsi in due.
Le lacrime mi annebbiarono la vista, ma dovevo essere forte, per me, per la sfilata e per la mia carriera.
-Come scusa?
-Devo anche raccontarti i dettagli? Non sai come si concepisce un bambino?- mi prese in giro.
-Quindi adesso sei incinta?- domandai, e mostrò un sorriso soddisfatto quando notò la mia espressione delusa.
-No, ma è mancato poco a che lo fossi. Io, a differenza tua, non mi faccio mettere incinta così giovane e soprattutto non l'avrei mai tradito-
Questa ha fatto male più di qualsiasi cosa, più di tutte.Mi allontai il prima possibile da quel posto, avrei voluto soltanto il mio letto e il mio cuscino. Avrei voluto non avere questa vita, non dover soffrire così tanto.
Corsi senza una meta lungo quel gigantesco corridoio, e poteva passarmi accanto anche Tom Holland, ma non lo avrei notato. Non mi interessava, nè più della sfilata e nemmeno di Kylian. Volevo soltanto andarmene da lì, potevo fingere uno svenimento, ma significherebbe darla vinta a quella puttana. No, non lo farò. Non le darò la soddisfazione di vedermi mollare.
-Grace- una voce mi richiamò all'attenzione, era il direttore.
-Dove vai? E perché non sei vestita?- Notai nel suo tono una punta di agitazione mischiata a rabbia.
-In realtà stavo venendo a cercarti, volevo farti un paio di domande- inventai la prima scusa che mi venne in mente, a dir poco ridicola. Ma in fondo lo ero anche io, ridicola. Farmi illudere da una persona che probabilmente non cambierà mai, e nemmeno il passato cambierà. Quello è e quello rimarrà.
James mi riportò di nuovo alla realtà, -non c'è tempo per le domande, vai a cambiarti- adesso, l'unica parola d'ordine era riuscire. Riuscire a sfilare e a togliermi quei cazzo di pensieri dalla testa.In due, o forse cinque, minuti mi ritrovai vestita e sulla passerella che, mai come oggi, mi sembrò lunghissima. Ma niente era troppo per Grace Dineer, mi ripetevo.
Mi vennero i conati di vomito quando sbirciai con la punta dell'occhio Kylian con mio figlio sulle gambe che mi indicava. No, non sarei caduta di nuovo nella trappola di quel sorriso, di quelle futili parole dette per convincermi.
Percorsi, come meglio sapevo fare, la passerella. In fondo camminare era la cosa più facile al mondo. Piede destro, piede sinistro, ed eccomi alla fine della passerella, accecata dai flash e adulata dagli applausi delle persone.
Tornai indietro, e di nuovo ricominciai con indosso un altro abito. Ero fantastica, e per un attimo, solo un attimo, riuscii a dimenticarmi di tutto.
Nella mia mente c'era solo quello, quello per cui sono conosciuta in tutto il mondo.La sfilata finì per il migliore dei modi, mi cambiai ed andai, tutta tremante, dai miei amici che mi aspettavano fuori.
-Sei stata bravissima- mi disse Kylian, ma nemmeno lo guardai negli occhi.
-Grazie- accennai dandogli una spallata ed andando ad abbracciare tutti gli altri.
Per quei giorni non mi bastava che ignorarlo, come avrei dovuto fare dall'inizio.
-Eri bellissima- mi dissero all'unisono, e per la prima volta in quel giorno sorrisi. Sorrisi per me stessa, perché non c'è persona migliore a cui dedicare il tuo sorriso.
-Grazie mille, a tutti- Kylian era rimasto in disparte a fissarmi con aria interrogativa, si starà chiedendo la motivazione del mio comportamento, ma non mi interessava.
-Sei piaciuta a tutti- mi diede un colpetto sul braccio Neymar. -Soprattutto a qualcuno- alluse al francesino.
Sbuffai, ma forse non lo notò. Tutti mi fecero "le feste" ed ero contenta, molto.Nente dura per sempre, non è vero?
Me la presi più che altro con me stessa, una volta posso anche accettarlo, ma due no. Che colpe aveva lui? Lui aveva semplicemente giocato con me, cosa molto diffusa tra la maggior parte dei ragazzi di questo tipo.
Questi pensieri mi balenavano in mente, mentre con mio figlio raggiungevo l'auto. Le lacrime minacciavano di uscire, ma non potevo liberarle davanti a mio figlio.
Ad un certo punto, sentii un braccio afferrarmi. Mi girai di scatto, era l'ultima persona che volevo che fosse.
I suoi occhi luccicavano, illuminati solo dalla luce dei lampioni, ed i miei non poterono evitare di perdersi in essi, mentre la presa continuava ad essere ferma sul mio braccio.
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Ritorna da me/ Kylian Mbappé
Fanfiction{QUESTA STORIA NON HA UNA CONCLUSIONE E MAI L'AVRÀ} Sei il mio rimpianto, di giorno, di notte, a qualsiasi ora. Sei il mio pensiero fisso, pensiero di chi, si chiede costantemente come sarebbe andata se ci fossimo incontrati nel momento giusto. Grac...