⚠️Lessico esplicito e aggressività. Se siete particolarmente sensibili sconsiglio la lettura. Se le scene di "aggressività" sono poco descritte è perchè non volevo spaventare nessuno. Leggete lo spazio autrice sotto⚠️
-Grazie, ciao Fayza- dissi uscendo da quella casa, seguita dal mulatto.
-Di niente, dormirà qui?- in realtà non seppi rispondere a quella domanda.
Guardai Kylian, che annuì. -Sì, se non è un problema- risposi decisa.
Dalle scale scese anche il padre di Kylian, che era già in pigiama.
-Ehi campione!- il bambino gli corse in braccio. Poi guardò me e suo figlio interrogativi.
-Perché lo lasciate a noi?- ci domandò e non sapevo se dirgli la verità oppure non farli preoccupare.
Kylian quasi mi lesse nel pensiero e intervenne lui. -Dobbiamo fare una cosa importante.
-Alle undici e mezza della notte?- nascosi la mia risata, sentir dire che alle undici era tardi mi stupii molto.
Andai in panico, ma fortunatamente Fayza ci venne in soccorso. -Avranno da fare, i fatti tuoi mai, eh?- chiese facendoci ridere tutti.
Il padre fece spallucce, -okay, però non fate un altro figlio intanto, mi raccomando- disse ridendo, facendolo fare anche a me e sua moglie. Mi girai ridendo verso Kylian, che però era fermo come una statua.
-Sì, andiamo?- mi chiese appoggiando una mano sulla mia schiena, che ritrassi involontariamente.
-Andiamo- ripetei io.
Salutammo nostro figlio con tanti teneri baci e ce ne andammo.
Chiudemmo la porta alle nostre spalle, e ci incamminammo verso la macchina. Sapevo che Kylian non appoggiasse la mia decisione, ma trovavo carino il fatto di aiutarmi comunque.
-Grazie- dissi allacciandomi la cintura.
-Sappi che sono ancora contrario a questa cosa, poi non dire che non te l'avevo detto- alzò le mani in segno di resa in modo serio e guardando davanti a lui.
Fece partire a bassissimo volume la radio, che si sentiva appena.
-Stai tranquillo- gli risposi.
Sbuffò, -oh, certo devo stare tranquillo sapendo che vai a scopare con il tuo ex- rispose sarcastico. Mi stavo iniziando a stufare ma mantenni la calma, anche io ero agitata ma non dovevo dargliela vinta.
-Non faremo quello che pensi tu! Te l'ho detto- alzai leggermente la voce, adesso la radio seriamente non si sentiva più.
-Oh certo- rispose di nuovo sarcastico.
Presi un bel po' d'aria per restare calma, e troppo presto arrivammo a destinazione.
-Stanza?- mi chiese e lo guardai stranita, lui lo capii. -Nel caso succedesse qualcosa.
Sbuffai, era fin troppo paranoico. -B89- risposi.
Lui annuì e poi mi lascio andare.Presi un respiro profondo e bussai alla porta di quella stanza, aprii subito quasi come se stesse aspettando davanti ad essa.
-Grace!- urlò facendo per abbracciarmi, ma lo scansai entrando in stanza.
-Uuu, qualcuno si vuole dare subito da fare- rispose sfregandosi le mani, mi sedetti sulla scrivania situata abbastanza lontano dal letto.
-No- dissi secca e il sorrisetto malizioso che si era formato sul suo volto scomparii. Inarcò il suo sopracciglio e si passò una mano tra i ricci rossi.
-Louis devi capire che tra me e te non ci può essere più niente, okay? Cercherò di dirtelo con le buone: io adesso ho la mia vita, un figlio, e tu hai la tua- iniziai ma feci fatica a continuare quando si avvicinò pericolosamente a me, che ero immobilizzata perché ero seduta sulla scrivania attaccata al muro.
Appoggiò le mani sulle mie cosce coperte dai pantaloni, ma non fece nient'altro. Proprio in quel momento, quando stavo iniziando a sudare freddo, pensai che forse Kylian aveva ragione.
Kylian.
Mi venne in mente l'uomo che stava di sotto ad aspettarmi e presi il telefono per chiamarlo, ma il rosso me lo rubò di mano.
-Sei venuta qui per fare cosa di preciso, allora?- mi domandò con aria malvagia.
-Per parlarti- risposi incerta, e solo adesso mi rendevo conto di quanto fosse stupida quella decisione.
Perché non ho ascoltato Kylian?!Rise nervosamente, cosa che lo faceva sembrare molto cattivo, e si avvicinò sempre di più stringendo le mie cosce.
-Mi fai male- affermai calma e guardandolo negli occhi, non dovevo mostrargli di avere paura di lui.
-Come? Così?- la strizzò ancora di più. Poi per un attimo si fermò, e potei ritornare a respirare.
-Cosa volermi dirmi?- mi chiese e un briciolo di speranza di formò dentro di me.
-Che non possiamo essere più niente, che non so il motivo per cui tu sia qui e nemmeno mi interessa ma se è per me... se è per me io...- mi bloccai quando stavamo ad un millimetro di distanza.
-Che c'è?- chiese sarcastico. -Ti faccio ancora questo effetto, Gracelina?- odiavo questo diminutivo, e lo sapeva.
Non riuscivo a proferire parola visto che era praticamente attaccato alle mie labbra. -I-io- balbettai.
Mi baciò violentemente, spinsi con le mie mani il suo petto per farlo indietreggiare ma era come inchiodato nel pavimento.
-Luois- lo richiamai sulle sue labbra, che intanto si stavano impastando con le mie.
Chiese accesso alla lingua, ma non glielo diedi. -Lo prenderò come un gemito?!- mi chiese.
-No!- urlai io.
Chiese insistentemente l'accesso alla lingua, che rifiutai. In risposta mi afferrò ancora di più le cosce in modo brusco, la mia pelle sotto al suo tocco si sgretolava, come sabbia tra le dita.
Stavo morendo dal dolore, così l'unica cosa che mi rimase di fare era dargliela vinta. Diedi l'accesso a questa maledetta lingua e fu il bacio più schifoso che abbia mai dato.
Cercavo di ritirarmi, ma mi faceva molto male, non avevo più forze. Da un momento all'altro sarei svenuta.
-Perchè mi fai questo?- domandai piangendo.
Non mi rispose, ma si staccò.
-Mi hai lasciato per tornare da quel bastardo!- urlò stavolta lasciandomi uno schiaffo sul didietro, che mi fece sobbalzare.
Mi fece alzare e le mie gambe quasi non mi reggevano: erano tutte doloranti.
-Dillo che sono migliore di lui! Dillo!- urlò, ma ormai non avevo più forze per parlare.
La suoneria del mio telefono rimbombò in quella stanza dove si sentivano solo rumore di schiaffi.
Sullo schermo comparve Kylian, uno, due, tre squilli. Ma Louis fece finta di nulla.
Silenzio. Nella stanza risuonarono di nuovo gli schiaffi, -ti sei fatta accompagnare da lui, che carina- disse sarcastico con finta voce da bambino.
Di nuovo la mia suoneria. Stavolta gli squilli erano incessanti, e dentro di me ci fu un briciolo di speranza.
Mi mollò un pugno nel basso ventre che mi fece piegare in due ed urlare dal dolore.
Mi ordinò di alzarmi, e così feci. Mi tirò un calcio e mi spinse verso l'uscita, lanciandomi dietro il telefono.
-Vattene! E non dire niente a nessuno- urlò senza nemmeno guardarmi. Lo vidi sussurrare "grandissima puttana" e quella fu la cosa che mi ferii di più, forse anche più del dolore fisico. Anzi no, il dolore era troppo.Entrai nell'ascensore ragionando sull'accaduto. Qualche schiaffo me l'aveva sempre mollato quando stavamo insieme, ma non così tanto.
Vidi l'immagine riflessa nello specchio dentro l'ascensore, era una persona orribile. Una puttana, forse era vero.
Avevo tutto il mascara colato e gli occhi gonfi, ma non dovevo far preoccupare Kylian.
Presi una salvietta struccante dalla borsa e mi tolsi tutto il trucco, così almeno non sembrava che avessi pianto.
Poi presi un bel po' di fondotinta da borsetta che mi portavo sempre dietro fortunatamente, e coprii i lividi sul collo e sulle guance.
Ero presentabile, ora.
Provai ad uscire dell'ascensore ma facevo davvero molta fatica ad avanzare, mi sentivo le gambe pesanti e molli allo stesso tempo. Sperai che Kylian sfrecciasse fino a casa, così da poter piangere finalmente da sola.
Ero traumatizzata, letteralmente.
Uscii a passi lenti da quel maledetto hotel e lo vidi lì, in tutta la sua bellezza mentre si muoveva nervosamente continuando a guardare verso l'uscita.Spazio autrice:
perdonatemi per queste scene un po' meschine, spero che nessuno si sia turbato, nel caso fosse così mi dispiace davvero. Inoltre volevo aggiungere che assolutamente non si scherza con queste cose e che purtroppo c'è gente che subisce davvero questo tipo di violenze. Perciò questo capitolo ha il solo scopo di raccontare avvenimenti INVENTATI ma allo stesso tempo di non sottovalutare questi gesti. ANZI SONO LA PRIMA A DIRE CHE SONO SBAGLIATI ED A CONDANNARLI❤️P.S: le scene sono poco dettagliate perché non volevo turbarvi. Baci
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Ritorna da me/ Kylian Mbappé
Fanfiction{QUESTA STORIA NON HA UNA CONCLUSIONE E MAI L'AVRÀ} Sei il mio rimpianto, di giorno, di notte, a qualsiasi ora. Sei il mio pensiero fisso, pensiero di chi, si chiede costantemente come sarebbe andata se ci fossimo incontrati nel momento giusto. Grac...