In fondo eravamo diversi, però
avevamo una cosa in comune:
eravamo pazzi l'uno dell'altra.~~~~~~~
Erano ormai passati dieci giorni e a volte Dylan trascorreva intere giornate con il padre.
Ormai nella mia mente c'era solo la sfilata, l'idea di sfilare per quel brand mi emozionava e allo stesso tempo preoccupava.
Avevo già avuto qualche appuntamento per provare e stabilire tutto. Gli abiti che avrei indossato erano molto belli, soprattutto molto scollati, come piacevano a me.
Kylian, talvolta si fermava a mangiare da me o io da lui, ma solo per il bambino. Ci scambiavamo qualche parola ma di Georgina nessuna traccia, forse le aveva vietato di stare con mio figlio e ne ero felice.-Mamma possiamo andare da papà dopo?- mi chiese mio figlio dai sedili posteriori facendomi gli occhi dolci.
-Doveva essere una sorpresa ma pazienza, ci stiamo andando adesso amore- lo vidi battere le mani e sorridere dallo specchietto e inevitabilmente mi si formò il sorriso. Quanto sono spensierati i bambini, in fondo se non lo fossero loro nel mondo, chi dovrebbe esserlo?
Arrivammo di fronte a quella gigante abitazione e bussai al campanello, non ero molto in ansia perché ormai ci andavo praticamente ogni giorno.Ad aprirmi fu Kylian in box, ah. In box.
Adesso sì che iniziavo a sudare le mani, il mio sguardo non potè evitare di cadere sulla sua intimità che emergeva dal tessuto. Mi schiarii la voce mentre Dylan andò ad abbracciarlo, lui però non sembrò importarsene più di tanto perchè continuava a guardare me.
L'aveva fatto appositamente? Voleva mettermi alla prova?
Pensai che le mie fossero solo paranoie, scossi la testa per mandare via questi pensieri. Alzai lo sguardo sul suo volto, -allora, non ci fai entrare?.
-Certo mademoiselle- ridacchiò e ci fece entrare. Notai qualche goccia sulla sua schiena, perciò supposi che abbia fatto la doccia.
-Amore, vado a vestirmi e poi andiamo a giocare in giardino, okay?- gli chiese e nostro figlio annuì.
Io rimasi seduta sul divano a scorrere Instagram fin quando non scese dalle scale Kylian a petto nudo e con solo i pantaloncini.
Non era la prima volta che vedevo il suo petto scoperto da quando ci lasciammo, in tv era praticamente all'ordine del giorno ma dal vivo aveva un fisico davvero più scolpito.
-Non mangiarmi con gli occhi, Grace- ridacchiò e mi ammiccò.
Prima ci odiavamo e adesso quasi flirtavamo, che strano vero?
-Ti piacerebbe- risposi stando al gioco e lui, scuotendo il capo con aria divertita, uscì in giardino. Li vidi dalla finestra che giocavano a calcio, il padre lo faceva vincere apposta, si vedeva anche lontanamente. Ma era un bambino e vederlo esutare ad ogni goal era una vittoria anche per noi.
Vittoria perché forse riuscimmo a dare una vita quasi normale a nostro figlio.Tornarono dentro casa e intanto io avevo preparato la merenda per nostro figlio.
-Mammaaa- entrò urlando Dylan. -Ho battuto papà tre volte!
-Bravo, amore. Sei più bravo di papà, vero?- lo stuzzicai guardando il mulatto.
-Sì, papà è scarso.
-È vero amore, papà è proprio scarso- lo guardai e lui alzò l'angolo della bocca, come per sfidarmi.
Quanto lo amo.-Si è addormentato- mi disse Kylian mentre ripulivo il piano cucina. Il bambino stava guardando la TV, ma a quanto pare si era stancato troppo ed era crollato dal sonno.
-Dovrà svegliarsi perché dobbiamo tornare a casa- risposi, a me non dispiaceva rimanere a dormire qui, ma non potevo autoinvitarmi.
Alzò di scatto lo sguardo dal bambino e lo posò su di me.
-Se vuoi, potete anche rimanere a dormire qui- quasi sussurrò, temeva un mio rifiuto e lo sapevo.
-Non vorrei dare fastidio.
-Non date fastidio, Dylan è mio figlio e tu sei... sei sua madre- quell'esitazione mi uccise, per lui ero solo la madre di suo figlio? Le convinzioni che si erano formate in me in questi giorni crollarono come un castello di sabbia.
-Non vorrei che Georgina si offendesse, sai- dissi con tono quasi dispregiativo.Sentii i suoi passi avvicinarsi sempre di più alle mia spalle e rimasi ferma nella mia posizione, non dovevo mostrare agitazione.
Quando potei percepire che era proprio a pochi centimetri da me, mi iniziarono a sudare le mani, ma rimasi di spalle e sentivo il suo fiato sul mio collo.
-A me di Georgina non importa nulla- mi sussurrò nell'orecchio con voce sexy, dannatamente sexy.
Mi provocò una scia di brividi lungo il collo e lungo la schiena, visibili per colpa della mia canottiera abbastanza scollata sulla schiena. Lo sentii sorridere sulla mia spalla soddisfatto e ridacchiò, salendo le scale.
Aveva ottenuto quello che voleva: me.
Scomparì tra le scale e mi lasciò lì impalata, bloccata tra la realtà e le immagini che ripercorrevano la mia mente.Spazio autrice:
A che gioco starà giocando Kylian? Vorrà soltanto farle capire chi comanda oppure vorrà cercare di aggiustare tutto?
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Ringrazio tutte le persone nuove che stanno commentando o lasciando stelline. Baciii.
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Ritorna da me/ Kylian Mbappé
Fanfiction{QUESTA STORIA NON HA UNA CONCLUSIONE E MAI L'AVRÀ} Sei il mio rimpianto, di giorno, di notte, a qualsiasi ora. Sei il mio pensiero fisso, pensiero di chi, si chiede costantemente come sarebbe andata se ci fossimo incontrati nel momento giusto. Grac...