CAPITOLO 13: laboratorio

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<<Oggi è stato fantastico suonare con o'chiatti>> saltellò in giro per la cella Nad, io ero sdraiata sul letto e insieme a me c'era Silvia che si mise a ridere

<<Ti sei innamorata eh>>
<<Assai Silvie, mi manca già>> fece un espressione triste mentre si sdraiò anche lei sul letto

<<Tutto sto amore mi sta facendo venire il voltastomaco>> ammisi io
<<Oh ma stat zitt Elì, abbiamo visto oggi Ciro come era geloso quando quel tipo ci stava provando con te>>
<<Anco con questa storia di Ciro?>>
<<Cosa ho sentito?>> entrò Rosa in cella <<fratm geloso? Amò hai fatto centro>> continuò

Misi il cuscino sulla faccia, non sapevo più ne cosa dire ne cosa pensare

<<Ciro odia quando qualcuno tocca le sue cose>>
<<Perchè io sarei sua?>> domandai facendo una smorfia
<<Beh no, c'è in un certo senso si>> risero
<<No, basta parlare di questa cosa e andate a dormire, buonanotte>> mi girai dal lato della finestra e chiusi gli occhi.

Il giorno seguente ci dirigemmo tutti nel laboratorio per la nostra prima lezione di lavoro dell'argilla. Vedemmo subito una ragazza bionda con la coda, due occhi azzurri e un viso dolce, dalla targhetta che aveva al collo sbirciai e intravidi il nome: Teresa.

<<Ciao a tutti ragazzi, io sono Teresa e sarò con voi in questo nuovo percorso, per qualsiasi cosa chiedetemi io sarò pronta ad aiutarvi>> diedi una sbirciata a Ciro che era vicino a Edoardo, quest'ultimo aveva gli occhi a cuoricino mentre guardava Teresa, misa che qualcuno si sta innamorando..

Teresa ci spiegò quello che dovevamo fare: come prima lezione dovevamo prendere l'argilla e modellarla con le nostre mani costruendo piccole cose

<<Bene ora mettetevi in coppia e provate>>

<<Amò stiamo insieme?>> mi chiese Rosa
<<Certo Rò>>

Con la mia solita fortuna, ci mettemmo nel tavolo davanti a Edoardo e Ciro dato che era l'unico rimasto libero.

Presi l'argilla e iniziai a modellarla ma con grande fatica dato che era ancora abbastanza dura.

<<Ciù ciù hai bisogno di una mano?>> Ciro mi vide in difficoltà
<<No. Ce la faccio da sola>> ma ovviamente non fu così. Lo vidi ridacchiare sotto i baffi per poi venire verso di me, ci mancava questa

Si piazzò dietro di me, mise le sue mani sopra le mie che erano poste sopra l'argilla e mi aiutò, devo dire che con il suo aiuto l'impasto diventò più morbido in un secondo ma non stetti attenta su quello, fui troppo concentrata sulle mille sensazioni che stavo sentendo con il suo petto a contatto con la mia schiena.

Una sensazione strana mi invase lo stomaco, le sue grandi mani sopra le mie sembravano perfette, fatte apposta per stare unite.

<<Lo so che ti piace la posizione in cui sono messo>> mi sussurrò abbassandosi al mio orecchio in modo provocatorio, di conseguenza io risposi sempre sussurando <te piacess>> e si allontanò sorridendomi e facendo l'occhiolino.

In tutto ciò Rosa mi stava guardando con sguardo complice
<<Elì mi devi dire qualcosa tu?>> mi diede una spallata in modo scherzoso
<<Io? Nono niente>>
<<Tranquilla non me lo scordo questo piccolo dettaglio>> io continuai facendo finta di nulla come se niente fosse successo, ma dentro di me stavo provando mille emozioni diverse.

Alzai per un secondo lo sguardo e vidi mio fratello osservarmi in modo arrabbiato, mi farà sicuro una ramanzina.

SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazzi! Volevo ringraziarvi per i 2000 lettori, grazie grazie e grazie mi rendete davvero tanto felice!! In questo capitolo possiamo notare che forse il muro che separa i nostri ragazzi sta scomparendo, voi cosa ne pensate?

A PRESTO CON IL PROSSIMO CAPITOLO

M'ARREVOUT' O CORE // Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora