Un paio di occhi marroni
come gli altri
ma che non hanno niente a che fare
con tutti gli altri.Mi alzai scattando con un salto giù dal letto, stranamente ero la prima ad essersi alzata. Andai in bagno per sistemarmi, mi stiracchiai e guardai fuori dalla finestra il mare. La cosa più bella era proprio lui, bastava affacciarsi e te lo trovavi difronte.
Mi vestì mettendomi una tuta nera e una maglia rubata a Ciro, shhhh.
Uscì dal bagno e trovai già in piedi Nad e Silvia, invece Rosa era ancora nel mondo delle favole, andai vicino al suo letto e le accarezzai la testa.
<<Rò, svegliati>> inutile. Dormiva come un ghiro, provai anche a scuoterla ma niente.
<<Raga non si sveglia!>> sbottai ma mi venì un'idea, presi una bottiglietta e la riempì d'acqua, poi gliela buttai tutta addosso.
<<FERRARI SEI MORTA>> iniziò ad urlare io scappai dalla cella ridendo mentre mi seguiva, mi rifugiai per prima in quella di Totò che ci guardò confuso
<<VIÈ CÀ JA>> continuò mentre io scappavo invece nella cella di Edo e Ciro, mi rifugiai dietro le spalle di quest'ultimo che ci osservava stranito ma sorridendo.
Rosa mi prese da dietro e si mise a cavalcioni su di me facendomi il solletico, stavo morendo dalle risate.
<<Dai amo scusa basta>> cercai di liberarmi ma nulla ero intrappolata, poi si alzò e si mise le mani sui fianchi guardandomi
<<Dai Rò ti asciughi>> cercai di consolarla lei sbuffò ma mi porse comunque la mano per aiutarmi ad alzare.
Si asciugò ed andammo tutti a fare colazione, vidi Carmine chiamarmi così raggiunsi lui e mio fratello dato che erano sempre insieme
<<We Cà>> sorrisi
<<Cia Elì, volevo dirti che il matrimonio tra me e Nina sarà fra poco, quindi voi due preparatevi>> indicò me e Filippo
<<Aa che bello, non vediamo l'ora>> avevo già pensato al vestito da mettere, molto semplice.•CIRO•
Dopo colazione ero ritornato nella mia cella, avevo preso il mio telefonino di nascosto e avevo controllato se mio padre o Pietro mi avessero chiamato. Trovai infatti due chiamate perse da Pietro e tre da mio Padre.Lo richiamai subito
<<Pront pà, ricr>>
<<Arò stiv?!>> aveva un tono nervoso come sempre
<<For, ti ascolto ricr>>
<<Devi fare un lavoro>>
<<Certo>> ogni volta era così, questo era il mio mondo, mio padre mi dava degli incarichi riguardanti a droga, spaccio, morte e io gli dicevo sempre di sì. Non ero veramente me stesso quando facevo ciò, ma ormai ci ero abituato fin da bambino e mi ci dovevo abituare perché sapevo che quella sarebbe stata la mia vita e non avevo via d'uscita.<<Devi portare un pacco di droga a Milano, tu conosci o'fratt di Elisa no? Chiedilo a iss>> momento, o'chiattì? Il fratello della mia fidanzata? No... se lo avesse scoperto sarebbe successo un casino, le avevo promesso di non averlo più messo in mezzo, ma d'altronde se avessi detto di no mio padre mi avrebbe ucciso sicuramente, per lui interessava solo il suo sporco lavoro.
<<Pà ma... sij sicur a iss? Nun ce sta qualcun altro?>
<<T'aggia ritt chiedi a iss. Vogl vere la droga a Milano settimana prossima.Cià Ci>> con tono brusco mi attaccò, mi misi le mani nel ciuffo e lanciai il telefonino.Non potevo permettermi di allontanare Elisa, nono.. Ma non avevo altre opzioni ed ero anche consapevole che lei non si meritava tutto ciò, anzi, esattamente il contrario, la cosa che più mi faceva male era che le stavo per causare qualcosa di brutto e non sapevo minimamente che cazzo fare.
SPAZIO AUTRICE
Buondì! Ecco a voi il capitolo, come potete capire sembra che stanno iniziando ad esercizi delle complicazioni, cosa succederà? Lo scoprirete solo leggendo 🤭 A presto <3
E.
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M'ARREVOUT' O CORE // Ciro Ricci
FanfictionElisa Ferrari, una giovane ragazza di 16 anni si ritrova all'ipm di Napoli per colpa di due ragazzine Ciro Ricci, 17 anni, il boss dell'ipm e figlio di uno dei più grandi mafiosi di Napoli. Entrambi possiedono due caratteri molto tosti, per questo...