CAPITOLO 55: promettimelo

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L'estate ormai era passata, stavamo a inizio ottobre ma non faceva ancora freddo, si poteva stare ancora in manica corta, d'altronde eravamo a Napoli. Avevo parlato con Carmine, Nima stava al quasi alla fine dell'ottavo mese e la nascita della bimba mancava sempre di meno.

<<Elì, viè cu me>> la voce di Liz attirò la mia attenzione
<<Cosa è successo?>>
<<Ti vuole la direttrice>> la seguì, arrivammo nell'ufficio e Paola si girò a guardarmi

<<Ma chi si rivede, viene Elisa siediti>> mi sedetti ed avevo una faccia alquanto confusa
<<Perché mi avete chiamata?>>
<<Ho saputo quello che hai fatto a Viola, ti avevo già avvisato un po' di tempo fa ma ora è mio dovere darti una punizione, starai in isolamento per 3 giorni>> Cosa?! Isolamento per tre giorni?

<<No direttrice vi prego, le pulisco pure l'intero Ipm sta volta!>>
<<Mi dispiace Elisa mi tocca>> sbuffai e me ne andai con Liz che mi teneva il braccio

<<Posso almeno prendere il mio libro?>> annuì e lo presi.

Erano passati tre giorni dalla litigata con Viola, sicuro quella le aveva raccontato tutto. Forse ero stata un po' esagerata, ma tante volte non riuscivo a gestire la rabbia e reagivo in modo impulsivo.

•CIRO•
Uscì fuori in cortile insieme ad Edo, guardai il campo delle ragazze, c'erano sia la zingara, Silvia e Rosa tranne lei. Andai verso mia sorella e le chiesi:
<<Arò sfaccim sta Elisa?>>
<<Cì l'hanno portata in isolamento>> cosa? Isolamento
<<Che cazz stai a dì>> dicemmo in coro io e Edoardo
<<Ha avuto ancora una litigata con Viola>> dovevo andare a parlare con lei, subito.

Andai da Lino e gli sussurrai:<<Portami da Elisa>>
<<Ciro o'sai nun pozz>> lo afferrai dalla maglia
<<T'agg ritt portami da Elisa!>> annuì senza esitare

Scendemmo e cercai la sua cella quando la vidi seduta sul letto mentre leggeva, come sempre, un libro.

<<Amor mij!>> si voltò subito e venì vicino a me
<<Cì! Come hai fatto a venire qui?>> domandò mentre mise le mani sulle sbarre
<<Ciùciù, ricordati cà song Ciro Ricci, appena posso te facc ascì>> sorrise e io abbassai la testa per darle un bacio. Non volevo andarmene perciò dissi a Lino che volevo restare almeno qualche minuto, lui disse di sì e se ne andò.

•ELISA•
Era incredibile di come riusciva sempre ad apparire nelle situazioni più brutte, eravamo seduti vicini ma i nostri corpi erano divisi dalle sbarre.

<<Come ti immagini fra 6 anni?>> chiesi ad un tratto attirando la sua attenzione
<<Fuori di qui, almeno, lo spero, prendermi tutta Napoli ed essere felice cu te al mio fianco>> sorrisi nel sentire quelle parole
<<Tu?>>
<<Io spero anche io fuori di qui, con una vita felice, possibilmente con te e magari diventare quello che sogno, una pediatra>>
<<Ti piacciono e'creatur?>> annuì sorridendo
<<Promettimi che quando usciremo da qui, me sposi>> rimasi estremamente colpita dalle sue parole
<<Cosa?>>
<<Si ciùciù, nun sto pazzian, tu sij e rimarrai a donna mij, io vogl sul a te al mio fianco>> lasciai fuori la mano in modo tale che me la potesse prendere
<<Te lo prometto>>

SPAZIO AUTRICE
Ecco a voi il capitolo! Volevo ringraziarvi per i 100 mila lettori, un anno fa mi sembrava un sogno arrivarci, invece ora posso dire di avercela fatta, grazie grazie ❤️

M'ARREVOUT' O CORE // Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora