CAPITOLO 59: ma che hai?

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"2 giorni dopo"

Quel giorno mi ero promessa di giocare a pallavolo con le ragazze infatti così stavamo facendo, io ero con Rosa mentre Nad e Silvia insieme. Tutti erano impegnati tranne il mio ragazzo che era seduto a fissare il vuoto con una sigaretta in mano. Era da l'altro ieri che lo vedevo un po' strano ma non gli avevo chiesto nulla.

Decisi però di andare verso lui
<<Ragazze, faccio una piccola pausa>> presi la bottiglietta e mi incamminai avvicinandomi

<<Ciro.. che hai?>> le chiesi dolcemente, lui alzò la testa sorrise ma poi smise subito
<<Nun teng nient>> scossi la testa non convinta
<<Si invece è da l'altro giorno che ti vedo strano>>
<<Nun me scassà o cazz>> sbottò all'improvviso quasi urlando mentre si alzò, io rimasi spiazzata

<<Ma mi vuoi dire che cazzo hai?!>> non mi guardò neanche e se ne andò, mi sedetti dove c'era lui poco prima e misi le mani sugli occhi quando all'improvviso sentì una mano sulla spalla, girai lo sguardo e vidi Edo sorridermi leggermente

<<Principè stai bene?>>
<<Io si, il tuo amico no.>>
<<O'sai come è fatto Ciro, gli passerà vedrai>>

<<Si ma dovrebbe dirmi che ha, che cosa ha per la testa non urlarmi addosso, è quello che mi da fastidio>> sbuffai e buttai a terra la bottiglietta, il ragazzo mi mise un braccio intorno alle spalle facendomi appoggiare la testa sulla spalla

<<Vedrai che si renderà conto di aver fatto una cazzata, ci tiene a te>> annuì lentamente e lo abbracciai a mia volta. Con Edo avevo stretto veramente un bel rapporto, ci eravamo stati vicini sempre l'uno per l'altro, con consigli e consolazioni per farci tirare su l'umore. Era davvero un ottimo amico.

•CIRO•
Lo sapevo, ero stato un coglione a rispondere così ad Elisa, ma ero troppo in pensiero sulla cosa che dovevo fare. Mi sentivo una merda perché io non volevo farle del male, ma non avevo scelta.

Andai in cella e mi fumai una canna per calmarmi un attimo. Decisi poi di scacciare via quei brutti pensieri e di rimediare perché con lei volevo passare ogni singolo momento felice della mia vita.

•ELISA•
Avevamo appena finito di cenare, diedi di nascosto qualche sguardo a Ciro e notai che mi stava fissando, non ci diedi molto peso, se voleva parlarmi, doveva venire lui.

Mi alzai per rimettere a posto il mio vassoio, feci per ritornare nella mia cella ma una mano mi prese il polso e mi portò dentro a un piccolo stanzino

<<Oh ma che cazz->> sbottaì ma appena vidi il corpo di Ciro in piedi davanti a me mi irrigidì

<<Song ij ciùciù>>
<<Prima mi rispondi di merda poi mi chiami ciùciù?>>
<<Scus ho sbagliato, è che ero un po' nervoso e ho risposto così, ma ho una cosa per farmi perdonare>> mi prese la mano e mise sopra un bigliettino

<<Leggilo, ti aspetto>> mi sussurò all'orecchio e mi diede un bacio sulla fronte, quel ragazzo era davvero bipolare.

Lo misi in tasca e ritornai nella mia cella, Rosa mi guardò confusa, tirai fuori il pezzo di carta e glielo feci vedere

<<Me l'ha dato tuo fratello>>
<<Aprilo>> infatti così feci

"Ti aspetto alle 21:00 sotto in cortile, non metterci troppo
                                          ~Ciro~"

Corrugai le sopracciglia in un'espressione confusa ma ormai da lui mi aspettavo di tutto quindi non mi feci molte domande

Andai in bagno sistemandomi i capelli e mettendomi una giacchetta di pelle sopra dato che stava iniziando a fare un pelino più freschino alla sera.

SPAZIO AUTRICE
Buondì amici lettori, ecco il capitolo 🫶🏻 Spero che la storia vi stia piacendo e che non vi stia deludendo :)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 17 ⏰

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