CAPITOLO 47: libertà concessa

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Ti ho conosciuto senza sapere
che ti avrei amato così tanto.

Andammo dalle altre in sala comune, erano sedute su un tavolino intente a parlare, così io e Rosa ci unimmo alla loro conversazione.

<<Ragazze, venite con me la direttrice vi vuole>> Liz venì verso di noi e ci comunicò queste parole guardando me e la sorella Ricci. Ci alzammo e la seguimmo.

Entrammo nell'ufficio, salutammo Paola e ci accomodammo davanti alle sedie, dopo pochissimi minuti sentimmo ancora la porta aprirsi, mi girai e vidi Ciro.

<<Buongiorno, beh che bello vedervi tutti insieme, ho una buona notizia per voi>> sistemò vari fogli sulla cattedra mentre ci guardò

<<Ho un permesso per voi, tutti e tre, per questo weekend, vi sto dando tanta fiducia quindi miraccomando custoditela bene, soprattutto voi due>> indicò con la penna me e Ciro, io alzai le mani in segno di resa

<<Grazie mille direttrice>> la ringraziai sorridendole, in fin dei conti ci stava concedendo quel poco di libertà che avevamo perso, o meglio, che io avevo perso da un po' di mesi.

Ci alzammo con dei mega sorrisi stampati in volto ed uscimmo.

<<Amò preparati perché ci divertiremo insieme>> Rosa mi prese le mani per poi farmi fare una giravolta
<<Eccerto, non vedo l'ora!>>
<<We c sto anche ij>> il giovane Ricci ci guardò con le braccia conserte

<<Oh Cirù nun inizià, voglio sta un po' con l'amica mia fuori, nun pozz?>>
<<Si ma iss anche la uagliona mij>>
<<Calma fratelli miei preferiti, posso stare benissimo con tutte e due, mo Rò andiamo in cella>> la presi per la mano facendo per andare ma un'altra mi prese il polso facendomi girare

<<E ccrè, nun me saluti?>> fece il finto offeso e mi alzai sulle punte per dargli un bacio a stampo.

Andammo in cella e dopo poco vedemmo entrare Nad e Silvia

N:<<Allor? Ci sono novità?>>
R:<<Assaje, tenim un permesso>>
S:<<Ah beate voi, fate shopping anche per noi>> ridemmo insieme

"Nel campo"
Era davvero molto divertente vedere mio fratello intento a giocare a calcio, le squadre erano formate da: Filippo, Cardio, Carmine e un'altro ragazzo di cui non sapevo il nome contro Edo, Totò, Pino e Pirucchio.

Diciamo che non era molto pratico Filippo, infatti vidi Edo lamentarsi facendogli gesti contro di lui

<<Marò chiattì, impara da sorm a pazzià, iss è megl>> Edoardo mi sorrise e io feci il cuore con le mani a lui sorridendo. Mio fratello invece cercò di correre più veloce con scarsi risultati, anzi, fece fallo sempre sul moro dagli occhi verdi.

<<Chiattì ma che cazz faje >> si toccò il ginocchio, stava uscendo un po' di sangue ma non era grave.

Finito la partita, lui venne verso di me

<<Allora? Il ginocchio?>> mise il piede sulla panca e me lo fece vedere
<<Sta uscendo più sangue rispetto a prima, se vuoi ti prendo qualcosa>> si in effetti usciva più di prima ma si poteva fermare subito
<<Tranquil pccrè, comunque, fratt è proprij scarso>> non lo ascoltai e presi un fazzoletto tamponandogli la ferita, lui sorrise
<<Lo so, meglio che torni a suonare il piano>> ridemmo e si sedette vicino a me

<<Con Cirù? Tutt appost?>>
<<Sisi, questo weekend abbiamo un permesso insieme a Rosa>>
<<Azz hai capit i uaglioni si divertono>> annuì sorridendo e continuammo a parlare finchè non ci chiamarono per andare a cenare.

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SPAZIO AUTRICE
Ehi ciao amici, scusate l'assenza ma lo studio mi sta portando via tanto tempo, spero di riuscire ad avere più tempo ed ispirazione per scrivere, a presto ❤️

M'ARREVOUT' O CORE // Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora