Cap.23 Catastrofe

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GRACE

Resto immobile sulla soglia di casa con un sorriso da deficiente stampato sul volto.

Jason mi ha sconvolta, ha stravolto il mio equilibrio e la mia tranquillità. Un turbinio di emozioni si innalza dallo stomaco e arriva a toccare i meandri più profondi della mia anima. L'ho fatto per davvero? Ho davvero permesso a quello che è il mio capo di baciarmi?

Sono confusa. Felice e maledettamente confusa.

Chiudo la porta alle mie spalle e raggiungo Kelly in cucina. La guardo sognante, con la mente ancora ancorata a Jason e alle sue labbra. Il fatto che io non riesca a tornare lucidamente alla realtà non mi è d'aiuto.

«Cosa ti è successo, Grace? Sei raggiante».

Kelly mi guarda incuriosita. Il suo sguardo percorre ogni centimetro del mio corpo, scrutandomi come non ha mai fatto prima. Penso che non mi vedesse così felice da tempo.

«Niente di che», mento, «ceniamo?»

Sposto l'argomento in un territorio decisamente meno tortuoso dell'argomento "Jason". Non sono ancora pronta a rivelare quello che è successo tra di noi. Questo perché non ho ancora realizzato di aver baciato proprio lui, il mio capo. L'uomo con cui condivido – e condividerò – lo stesso ufficio almeno dodici ore al giorno. L'uomo rude, arrogante, sensuale, ammaliatore. Chissà quante donne vorrebbero essere al posto mio... se solo sapessi che 'posto' occupo nel suo cuore. Sempre che lo occupi lì e non altrove.

Kelly ha pensato davvero a tutto. Due pizze e una bottiglia di vino rosso. Era venuta qui con l'intenzione di migliorarmi la serata ma inconsapevolmente lo ha fatto Jason.

«Allora Grace, come è andata oggi?», chiede incuriosita, mentre afferra un trancio di pizza.

«Tutto sommato bene. Sono molto stanca, Jason non è un tipo facile da gestire. Stargli dietro è un'impresa», ammetto.

«Già, l'ho visto», ribatte strizzando un occhio e sorridendo divertita.

«Non farti strane idee», tento di dissuaderla, «tu invece? Tutto bene al Luxury?», continuo interessata.

Kelly fa spallucce. Il suo silenzio mi incuriosisce.

«Kelly? Non dirmi che...», spalanco gli occhi e spero che la mia amica non confermi il mio pensiero.

«No! Assolutamente no! Sai che ho bisogno di quel lavoro», risponde velocemente, «semplicemente, non sono più così tranquilla e carina come i primi tempi. Il signor Joe è un vero meschino, non voglio che approfitti della sua posizione per sfruttarmi».

«Ben detto amica mia», dico, alzando il calice.

La serata continua così, tra una chiacchiera e un sorriso. Inevitabilmente, il mio pensiero va a Jason. Chissà cosa starà facendo. Quell'uomo finirà per impazzire dato il troppo lavoro e il troppo stress.

«Grace, da parte di chi sono questi fiori?», chiede Kelly incuriosita avvicinandosi alle rose.

«Mmm... non lo so. Non era firmato. Belli, vero?»

«Belli sì, un po' troppe forse. A meno che quest'uomo non sia impazzito d'amore per te, è un regalo davvero sorprendente»

Scoppiamo a ridere entrambe.

«Eccessivo ma di buon gusto», puntualizzo con una punta d'ironia.

In realtà, una mezza idea in mente l'avrei. Tuttavia, ho bisogno di conferme.

...qualche ora più tardi...

«Grazie per la compagnia, Kelly».

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