pov nicola:
mi sono svegliato presto stamattina forse perché non sono abituato a dividere il mio letto con qualcuno.
l ho osservato dormire e ancora non mi capacito come possa sembrare così calmo quando letteralmente ieri sera ci siamo baciati.
volevo un pochetto stuzzicarlo dopo le immagini che si erano fatte strada nella mia testa.
cerco di alzarmi lentamente per non svegliarlo, solamente perché non ho voglia di ascoltare la sua fastidiosissima voce già di primo mattino.
prendo dalla tasca della giacca una sigaretta e mi metto a fumare alla finestra; mi rilassa e mi aiuta a pensare più nitidamente.
quel bastardo la deve pagare, ieri mi ha aggredito perché voleva sapere chi fosse la persona che ho preso per scoprire dove ha nascosto il mio tesoro.
anche lui essendo un vecchio amico di papà ne vuole una parte ma io non ho intenzione di dividere nulla tantomeno che il mio informatore federico.
sono molto geloso delle cose che mi appartengono e le difendo anche a costo della mia stessa vita come per esempio ieri sera.
ora la voglia di vendetta mi scorre nelle vene dando vita al lato più oscuro e pericoloso di me.
vorrei solo vederlo morto a terra mentre mi chiede, con l ultimo filo di voce che possiede in corpo, perdono.
quando mi sento osservato e trovo il ragazzino ad ossrvarmi in silenzio.
"- ok che ti piaccio ma almeno fissami con più descrizione-" dico spegnendo la sigaretta sul davanzale mentre ridacchio tra me e me.
" non mi piaci, dovresti abbassare il tuo ego-" dice lui mettendosi seduto sul letto, "- ieri sera pensavi tutt altro ragazzino-" rido, ricordandomi di ieri sera, avvicinandomi al letto.
"- di sicuro non a te-" dice lui sorridendomi a sua volta per poi uscire dalla stanza dopo aver indossato una maglia a caso trovata a terra; bastardo il bamboccio.
io metto una maglia al volo quando mi accorgo che federico ha preso la mia per andare di fretta, così ne prendo un altra dall armadio e lo raggiungo.
"- hey bellezza, nicola come sta?-" gli domanda alex dandogli una pacca amichevole, "- purtroppo meglio-" dice lui provocando a tutti una risatina; fa lo spiritoso il bimbo.
"- ti stai esercitando a fare battute? bravo clown-" dico dandogli una spallata per poi oltrepassarlo per andare in ufficio.
"- ragazzino portami il cappuccino questa volta senza prendermi per il culo perché tanto giorgio e gli altri devono seguirmi un attimo-" dico mentre gli altri mi seguono lasciandolo da solo.
"- allora quello che è successo ieri è inconcepibile, sono assetato di vendetta e soprattutto lo voglio morto-" dico.
"- tanto capo credo che si farà vivo molto presto-" dice alex ed ha ragione, conoscendolo già oggi potrebbe ricomparire.
"- allora stiamo attenti ad ogni movimento sospetto-" dico io, ci organizziamo e ognuno torna ai propri compiti quando dopo poco sento bussare.
so che è federico con il cappuccino e lo lascio entrare, ne bevo un goccio per poi fare la mia solita faccia schifata un po esgerata, "- troppo amaro-" dico per fare un po il perfettino.
quando lui si avvicina con un gesto veloce la tazzina alla bocca e beve il contenuto.
"- te lo vai a fate te allora-" dice lui seccato uscendo dalla porta sotto il mio sgaurdo.
si prende tante libertà e ciò mi fa sia incazzare sia peró divertire.
fino ad oggi ho sempre avuto persone che mi hanno rispettato in ogni mia decisione e assecondato in ogni mia richiesta.
quindi a dire il vero mi stavo anche un po annoiando, lui è diverso, ha le palle e non ha paura delle conseguenze né tantomeno di me e ciò mi fa sentire una strana attrazzione che ci lega con un impercettibile filo.
sto sistemando le nuove cause portate da ettore quando all improvviso inizia a suonare una sirena; aveva ragione alex sta già qui.
quando sento giorgio urlare, "- DOBBIAMO USCIRE! AL RIPARO!-" urla gio, tutti usciamo dalle nostre camere per radunarsi al centro della stanza principale.
ho tirato fuori dalla tasca la mia pistola e sto sull attenti mentre le sirene continuano a suonare; federico è in pericolo e non posso permettere gli succeda nulla.
"- sarà il tipo di ieri, giorgio e alex uscite di qui, statr fuori e monitorate i movimenti, ettore tu va in terrazza e controlla dall alto, mentre tu michele stai nei paraggi in caso fossero tanti ma io sono certo che è solo quel bastardo e me ne occupo io-"
dico mentre sento le mani fremere dalla voglia di mettergli le mani addosso.
prendono tutti i miei oridini e vanno ai loro posti, stao per dirgli di seguire velocemente giorgio quando una porta davanti a noi esplode, lui si copre con le mani le orecchie per il forte rumore; porca puttana.
"- cazzo-" dico nel panico afferrando in fretta il suo polso, trascinandolo fino al mio uffico per poi chiudere la porta.
"- ora tu ti metti sotto la mia scrivania e non fiati, non devi muoverti ne fare rumore intesi?-" gli domando stringendo la presa su di lui; è troppo pericoloso.
annuisce impaurito ubbidiendo subito al mio ordine ma ovviamente ha qualcosa da ridere come al suo soito.
"- ma hai il braccio così sei sicuro di- -" prova a dirmi lui ma lo interrompo subito la mano davanti alla bocca"- so quello che faccio ragazzino e ora mettiti lì, non sto scherzando, è pericolo-" gli dico serio, non controbatte e si nascondo sotto la mia scrivania quando sfonda anche questa di porta.
"- eccoti codardo-" dice lui, "- figlio di puttana-" sibilo io appena me lo trovo davanti; deve morire.
"- cosa vuoi eh?-" gli domando, "- lo sai bene bastardo e sai che se non me lo dai con le buone me lo prendo con le cattive-" mi dice.
"- oh che paura-" sputo acido, mi piace provocarlo, suscita in me gioia e sopratutto mi stimola.
"- come scusa?-" mi domanda, rido amaramente e ciò mi fa capire che il diavolo in me si è risvegliato; sono finalmente me stesso.
"- non fare il figo coglione, mi farei due domande se la vostra azienda abbia fallito, con te poi a capo-" rido quando lui cerca di colpirmi ma io più furmo lo spingo su una delle tante librerie che cade a terra.
quando riesco a salirci addosso e a prendere il controllo della situazione inizio e a sferrargli una raffica di pugni dritti sul setto nasale.
quando lui per spaventarmi emette uno sparo finto ma federico deve essersi spaventato perché per la paura emette un gridolino; cazzo.
"- c è qualcuno qui oltre a noi?-" domanda il tipo alzandosi di poco da terra, quando tiro fuori il mio coltellino e lo colpisco al fianco rubandogli la pistola.
"- VIENI!-" gli urlo, lui si alza da terra e mi raggiunge, "- tieni questa e corri-" gli dico dandogli la pistola dell uomo che appena lo vede si alza e inizia a riconrrerci.
iniziamo a correre ma noto subito che federico non corre abbastsanza velocemente forse per la paura.
"- CORRI MUOVITI-" gli continuo ad urlare io girandomi verso di lui per assicurarmi che stia bene.
quando entrambi ci giriamo e notsiamo come l uomo sia vicino a lui,"- SPARA FEDERICO, SPARA!-" gli urlo notando che non ce la farebbe a scappre, è
l unica via.
si guarda l arma che ha in mano, immagino che non ne abbia mai usata una e non sappia come cazzo usarla; mio dio.
"- MUOVITI, ORA!-" gli urlo ancora con tono preoccupato, devoe per forza così si volto, prende la mira e lo fa.
tutto in torno a noi scompare quando preme il grilletto nella direzione dell uomo manco sapendo se ha preso la mira giusta ma capiamo che l ha presa quando il corpo dell uomo cade a terra; ha
ucciso un uomo.
ci fermiamo con il cuore in gola e io mi avvicino a lui, "- stai been?-" gli domando, "- si, almeno credo-" dice pogiandosi una mano sul cuore, guardo soddisfatto il corpo morto del tipo.
"- muori bastardo-" dico sparandogli un colpo dritto in testa, federico sussulta e instintivamente si copre dietro la mia figura.
"- va tutto bene ora, tranquillo-" dico accarezzandogli i capelli scompigliati quando ci raggiungono gli altri.SPAZIO AUTRICE:
eccoci qui anche oggi con un nuovo capitolinooo!!!
spero vi piaccia❤️
buona giornataaa🫶🏼🫶🏼🫶🏼
STAI LEGGENDO
PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANI
Romantikstrecico❤️💜, boyxboy, wgf, ⚠️⚠️⚠️⚠️, eccomi qui con la quinta storia, spero veramente vi piaccia e buona lettura;)