30. TI HA TOCCATO?

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riesco a trascinarlo in camera senza che partano altri pugni, lo sapevo che oggi sarebbe andata a finire così.
da un lato sono felice che nicola l abbia colpito siccome mi ha insultato senza motivo ma dall altro no perché ci ha rimesso pure lui.
infatti ora ha il naso gocciolante, un occhio viola e le nocche sanguinanti; è messo abbastanza male,
d altronde hanno fatto un combattimento a mani nude questo è il minimo.
ricordo ancora la maniccia di nicola: "- la prossima volta che lo sfiori solamente anche con le parole ti appiccico al muro ma non solo con i pugni sta volta-" .
appena entriamo in camera chiudo la porta dietro di me per evitare che gli vengano malsane idee e finalmente siamo soli.
lui si siede sul letto prendendosi la testa fra le mani, così decido di avvicinarmi e sedermi accanto a lui anche se so che potrebbe reagire bruscamente.
"- perché non me lo hai fatto ammazzare di botte?-" mi domanda ancora rancoroso, "- perché non voglio che e vi ammazziate di botte, almeno non davanti a me-" sbuffo io facendogli spuntare un sorriso sulle labbra che però svanisce subito appena si accorge della mia guancia ancora umida.
"- forza andiamo devo medicarti che stai messo male-" dico osservandolo, "-fammi vedere-" dico prendendogli il viso mal messo fra le mani.
mi fissa senza proferire parola mentre una goccia di sangue gli cola sulle labbra carnose e rosse,
"- smettila-" mi dice lui innervosito credo dal mio tocco, "- smettila tu e andiamo in bagno-" dico trascinandolo nel suo bagno personale.
non ci ero mai entrato ed è davvero bellissimo, ha una grossa vasca da bagno in marmo, un box doccia sempre del medesimo materila come anche il lavandino che gode di uno specchio enorme.
"- dove tieni le cose?-" gli domando non sapendo dove mettere le mani, "- forse, se proprio devi, puoi trovare qualcosa in quell armadietto-" dice indicandomelo per poi pogiarsi al lavandino.
lo apro e perfortuna almeno c è del disinfettante e delle garze perché per il resto è praticamente vuoto.
"- ti fascio prima la mano-" dico iniziando a disinfettare nocca per nocca, lo tocco delicatamente per paura di fargli male.
"- non dovevamo andare li-" sibila lui indurendo l mandibola, "- ormai è fatta-" dico io e in mente mi tornano le mani di atlas che mi toccano voglioso.
mi risveglio solo quando sento la mano sana di nicola sul mio fianco, è tutt altro tocco.
un tocco leggero ma deciso, lo guardo e noto come mi stia studiando attentamente come per capire se atlas mi avesse fatto qualcosa.
inizio a tamponargli il naso che nel mentre non ha smesso di sanguinare, spero non sia rotto.
"- ti ha toccato?-" mi sussurra lui mentre con le garze inizio a bendargli la mano mentre lui tiene il cotoncino premuto sul naso, deglutisco rumorosamente solo al pensiero.
se dicessi la verità ho paura che possa dare di matto e che veramente possa uccidere michele anche se a me non dovrebbe importare tanto visto che mi ha praticamente mandato a morire come esca.
"- rispondi-" dice lui a denti stretti non distogliendo gli occhi da me, lo sento fremere sotto di me e ciò mi spinge a non parlare.
"- forse non hai capito-" dice alzandosi dal lavandino, "- mi devi dire se ti ha toccato-" mi sibila lui schiacciandomi al muro tra le sue braccia, che sono pogiate alla parete dietro di me.
siamo così dannatamente vicini che lo sento respirare sulle mie labbra ma lui sembra non curarsene, come non si cura nemmeno del fatto che il suo corpo stia premendo sul mio.
"- te lo chiedo l ultima volta, ti toccato frderico?-" domanda, dice il mio nome in un sussurro che mi fa gelare tutte le ossa.
provo ad aprire bocca ma le parole mi muoio in bocca, "- porca puttana ragazzino, non ho voglia di scherzare rispondi alla mia domanda, sono in vena di uccidere qualcuno oggi quindi ti conviene fare ciò che ti dico-" dice lui ad un palmo dal mio viso.
"- si-" sussurro io dop9 aver preso un lungo respiro, si mi ha toccato ovunque e ora mi sento sporco, sudicio e non riesco a levarmi questa sensazione di dosso ed è solamente colpa di michele, avrei voluto dirgli questo ma dalla mio bocca è uscito solo uno strozzato "sì".
chiude gli occhi e sul suo volto gli compare un sorriso, ma non un sorriso qualsiasi, questo chiama a gran voce vendetta.
inizia a ridere nervosamente iniziando a camminare in giro quando dal nulla tira un pugno al muro facendomi sobbalzare.
"- fermo-" dico io prendendogli il braccio prima che lo possa rifare, "- nessuno ti doveva toccare cazzo!-" urla lui, sono rinchiuso con il diavolo che sta dando su tutte le furie devo trovare un modo per calmarlo sennò va a finire che sbrana a me.
è furioso, lo percepisco dalla lingua che passa nervosamente tra i denti, da come cammina senza fermarsi, da come stringe i pugni e infine sopratutto da come non tiene il contatto visivo con me.
mi avvicino a lui e gli prendo il viso fra le mani, appena lo sfioro sembra scottarti infatti indietreggia di poco, lo guardo e scorgo l ira e la delusione nei suoi occhi.
faccio l unica cosa che mi viene in mente, ovvero poso le mie labbra sulle sue sperando che ciò possa calmarlo un pochino.
all inizio rimane immobile con le braccia lungo il corpo, però appena realizza cosa sta succedendo le sue mani si impossessano dei miei fianchi e inizia a ricambiare il bacio.
inizia a degustarmi, sento un sapore ferreo del sangue ma ciò non ci ferma nel continuare il nostro bacio.
mi fa voltare e sollevandomi mi fa sedere sul lavandino, mi bacia come se volesse cancellare ciò che mi ha fatto atlas, le sue mani sfiorano il mio viso delicatamente mentre le mie si intrufolano fra i suoi capelli arruffati.
la sua lingua senza troppo preavviso si intrufola nella mia bocca lasciandomi sorpreso, nonostante il sangue riesco a sentire il suo buon sapore.
per comodità attorciglio le gambe attorno al suo bacino e ciò sembra piacergli siccome le lega meglio a lui e si spinge più verso di me.
il bacio diventa più passionale quando nicola inizia a scendere anche a baciarmi il collo, stringo i suoi capelli succube di una sensazione troppo piacevole per essere provocata dal mio diavolo.
"- cazzo-" dice lui staccandosi senza fiato per poi osservarmi, è rosso in viso e alcuni ciuffi ribelli gli ricadono sul viso.
"- ha fatto questo?-" mi domanda non mollando la presa sulle mie gambe, "- no-" dico io, non ha fatto questo e tantomeno mi è piaciuto come questo.
fa un sospiro di sollievo guardandosi le mani per poi portare il suo sgaurdo nuovamente su di me,
"- avevo paura-" mi confessa lui accostando il viso al mio orecchio, "- di cosa?-" domando spostandogli un ciuffo di capelli dal viso, stavo per ricevere la mia risposta quando alla porta bussa qualcuno.

SPAZIO AUTRICE:
eheheheh pazzerelli loro;)
spero che la storia vi stia piacendo e vi stia facendo compagnia durante questa calda estate.
buona lettura🫶🏼

PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora