49. SEI UN PUFFO

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pov nicola:
abbiamo deciso, visto che tra risate e lacrime si sono fatte le 7, di andare a prendere un gelato per cenare.
siamo arrivati in macchina alla gelateria e ora dobbiamo decidere i gusti da prendere, sono molto curioso da quello che prenderà federico.
"- io prendo caramello salato e cioccolato fondente grazie-" dice alex, fede manda avanti prima a me e così faccio prima io, "-io zenzero e mango-" dico e ora tocca a lui.
"- io vorrei un gelato al puffo con panna-" dice lui, gelato al puffo?
inizio a ridacchiare per la stramba richiesta e pago per tutti, "- cosa ridi?-" mi domanda lui, "- gelato al puffo? serio? cos è?-" domando ridendo attirando l attenzione di alex.
"- ne ho sempre sentito parlare ma non l ho mai assaggiato-" confessa lui leccando il suo gelato quando finalmente arrivano anche i nostri.
il colore del suo, come anche il nome poteva lsciare intendere, è azzurro, lui subito inizia a degustarselo assieme al biscotto.
sono curioso ora di sapere di cosa sappia, le sue labbra sono colorate di blu come anche la sua lingua e vedere come se lo mangia con gusto sporcandosi tutto mi fa sorridere.
"- da come se lo divora credo sia buono-" ride alex,
"- posso assaggiarlo -" domando io, "- oh si se vuoi prendilo con il tuo bisco-" non lo lascio finire che lecco il suo gelato.
il sapore è dolce, molto zuccherato, "- mhmh è un tantino dolciastro per me-" dico leccandomi le labbra, "- però buono-" dico infine leccando e un altro po.
"- ma fai con comodo eh-" si lamenta lui, "- ti fa schifo per caso?-" domando, "- si, molto-" dice lui,
"- guarda che c e meno saliva li che quando mi ficchi la lingua in gola-" dico io beffardemente.
"- eh vabbe-" ride alex accanto a noi, "- la vuoi finire?-" mi domanda lui continuandosi a degustare il suo gelato, rido e scuoto il capo divertito.
"- ragazzi io vado sennò chi lo sente michele-" dice alex alzandosi, ci siamo seduti tutti e tre su una oanchina e si sono fatte ormai le nove.
"- okok tanto noi tra poco veniamo-" dico io guardando federico che sta ancora mangiando il suo cono gelato, "- a dopo allora-" ci saluta lui.
"- perché michele è così fissato con me?-" mi domanda lui guardandomi, "- in realtà non lo so manco io-" ammetto.
i miei occhi però non possono guardare i suoi perché sono attirati dalle sue labbra completamente sporche come anche la punta del naso e le guance.
"- altro che gelato al puffo, sei te il puffo-" rido io mentre sgranocchia il cono, "- sono sporco vero?-" mi domanda lui finendo il gelato.
"- che perspicace che sei oh-" dico io prendendolo in giro, "- eddai aiutami-" dice porgendomi il fazzolettino ma non sa che non mi serve per pulirlo.
"- ancora con questi mezzi antichi?-" domando ridendo ridandoglielo in dietro, "- mezzi antichi? è un fazzoletto-" dice lui non capendo però sembra capire quando la mia lingua lecca la punta del suo naso.
poi con baci bagnati pulisco le poche chiazze sui lati della bocca mentre alle sue labbra concedo tutta la mia attenzione.
prima le lecco lentamente per pulire bene i bordi e poi inizio a succhiarle avidamente per sentire bene il sapore dello zucchero.
ogni volta che succhio più forte le sue labbra lui ansima contro la mia bocca, "- molto più veloce e innovativo così no?-" domando staccandomi pulendomi con la lingua la bocca.
"- sei lindo e pulito ora-" dico guardando il capolavoro che ho fatto, "- immagino-" sbuffa lui cercando di rimanere indifferente anche se so che non lo è affatto.
" - dai su torniamo che si sta facendo tardi-" dico alzandomi, sono le dieci e mezzo ed è meglio non stare fuori la notte sopratutto con lui, potrebbe esserci chiunque.
"- che ti è successo prima?-" mi domanda mentre ci avviamo al parcheggio, che cazzo me lo dovevo immaginare che appena saremmo rimasti soli avrebbe incominciato con sta storia.
"- federico perfavore non farmelo ripetere più, se dico che non è successo nulla, non è successo nulla fine. non insistere ok?-" domando cercando di essere il più convincente possibile ma tanto so che con lui è impossibile infatti ricomincia di nuovo.
"- ti paro una bambino? so bene che hai fatto a pugni con qualcuno e molto probabilmente per colpa mia, non devi fare questo per me, basta con questa storia di proteggermi-" dice lui.
"- tu forse non hai capito che senza di me qui da solo non reggeresti un giorno senza ritrovarti o stuprato o direttamente morto-" dico io secco quando finalmente arriviamo alla macchina.
"- forza sali-" dico io ma lui non si smuove dal marciapiede, "- no non vengo da nessuna parte finché non mi dici cos hai fatto-" dice lui, quando fa così lo odio.
"- federico sali sulla macchina-" dico in tono più fermo senza però ricevere risultati, "- te l ho detto non salirò-" dice lui, stringo i pugni e chiudo gli occhi; devo rimanere calmo.
"- federico sali su quella cazzo di macchina-" sibilo io a denti stretti aprendo la portiera, ma lui non si muove, rimane li impalato davanti a me mentre mi guarda con aria di sfida.
"- federico se non sali su questa fottuta automobile ti scopo qui-" dico io perdendo la pazienza, "- non avresti il coraggio-" dice lui; che faccia tosta che è .
"- io ho il coraggio per fare tutto quindi muoviti a salire se non vuoi che ti scopi proprio qui sopra il parabrezza della mia auto-" dico, so bene che se mi obbliga lo faccio.
voglio scoparlo da stamattina quindi mi da solo un motivo per cui farlo, "- avanti allora, fammi vedere-" dice lui, a questo punto non resisto più e decido di fargli vedere che con me non si scherza.
lo prendo per il braccio e lo strattono alla macchina fino a farlo sdraiare sul parabrezza, inizio a baciarlo e ad alzargli la maglia per lasciarci baci profondi, le mie labbra succhiano avidamente il suo collo con il desiderio alle stelle.
voglio averlo mio un altra volta, proprio qui nella mia auto dove gli avevo anche promesso che
l avremmo fatto, lui mugula incapace di parlare sapendo benissimo che non mi fermerò.
sbottono la mia cintura non riuscendo più a contenere la mia erezione e sono costrtto e sbottonare pure i jeans, perfortuna che la camicia è abbastanza lunga.
preno la mia erezione contro le sua coscia e a questo contatto sento il corpo de biondo tremare, "- ora ormai lo sai e siccome non posso lasciare il lavoro a metà entra in auto, non voglio che tutti vedano le tue natiche oppure sentano i tuoi gemiti così sensuali-" dico portandolo dentro.
abbasso i sedili e lo faccio stendere su uno di questi, i vetri perfortuna sono oscurati quindi possiamo fare qualsiasi cosa ci passi per la testa, lui fa tutto questo in silenzio perché anche lui lo stava aspettando da stamattina.
"- nico hai perso la sfida-" mi sussurra lui sorridente, ripenso alla sfida di stamattina, cazzo.
"- okok capita anche ai campioni di perdere ma diciamo che questa sconfitta non mi dispiace per niente-" dico ricominciando da dove ci eravamo fermati.

SPAZIO AUTRICE:
e vabbe doveva andá a finì cosí jahahah.
spero vi piaccia e che in generale tutta la storia vi stia piacendo, un bacio💋

PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora