43. HO FATTO UN BEL LAVORO

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pov nicola:
siamo arrivati a lavoro giusto in tempo, ci mancava solo che giorgio chiamasse gli altri, già oggi tutti si accorgeranno dei segni del piccolo ma degli altri non mi preoccupo, michele è l unico problema.
se rompeva per delle stupede idee figuriamoci se le vede realizzate ma sinceramente non me ne importa nulla perché io e federico possiamo fare quello che ci pare senza dare spiegazioni a nessuno.
mi tocca invece la cosa se la fa ricadere su federico, in tal caso solo mi importerà.
appena entro in ufficio mi accoglie il casino che abbiamo fatto io e il ragazzino ieri sera, ci sono ancora alcuni dei nostri indumenti a terra.
vedere l ufficio in quelle condizioni mi porta alla mente tutto quello che è successo ieri sera.
mi immagino di nuovo federico spalmato sotto di me sul legno della MIA scrivania mentre mi prega di scoparlo; serata memorabile se non la più bella che abbia mai avuto.
mi abbasso per prendere i vestiti rimanenti dal pavimento quando trovo un foglietto più piccoli dagli altri vicino al divano, che si distungue oltre che per la dimensione per il contenuto siccome intravedo delle linee di penna come a formare un disegno.
mi avvicino curioso e lo sollevo, quello che ci trovo disegnato mi spiazza, sono io.
sono seduto sulla mia scrivania con qualche ciuffo che mi ricade sul viso, la camicia poco sbottonata dalla quale si intravedono i miei pettorali, ho la penna fra le labbra e lo sguardo concentrato sul computer.
la mia attenzione però ricade su un dettaglio in particolare, oltre nel vedere come mi ha disegnato massiccio quasi imponente, ho delle corna da diavolo.
rido, è davvero bello e pensare che lo ha disegnato federico ieri mentre lavoravo lo rende più bello.
vado alla scrivania, rialzo i porta penne e rialzo la cornice della foto di noi quattro, io, alex, ettore e michele.
pogio il foglietto nella cornice sopra la figura di michele così che posso guardare quest opera d arte invece che quel coglione.
avevo chiesto tipo dieci minuti fa il mio cappuccino ma sono sicuro che si sarà fermato a chiacchierare con giorgio e so anche di cosa.
"- IL CAFFÈ, NON TI HO PERMESSO DI FARE LE CHIACCHERE DA BAR SU MUOVITI-"urlo io e finalmente arriva il mio cappuccino.
lo guardo camminare, finge molto bene anche se io mi accorgo di come avvolte chiude gli occhi per il dolore e ciò mi fa sorridere ogni volta; ho fatto un bel lavoro.
"- gli hai raccontato pure i dettagli spero-" dico io bevendo il contenuto della tazzina, "- ma di cosa parli?-" domanda lui, crede veramente di farla franca con me?
"- credi veramente sia così stupido? spero solo tu gli abbia raccontato anche di come fossi bello spalamato proprio qui sopra-" dico toccando la scrivania e subito le sue guance si tingono di rosso.
"- oppure di come mi pregavi di fotterti più forte-" dico io, "- NICO!-" urla lui andando a fuoco, che carino quando si inbarazza per queste cretinate.
"- forza su, urlerai il mio nome più tardi in occasioni migliori ora serve che sistemi a terra, guardo il tuo culo cos ha combinato-" dico ridacchiando guardando ancora il casino che abbiamo fatto.
"- in realtà è più colpa tua che mia-" dice lui iniziano a raccattare i fogli da terra, "- beh hai iniziato tu e ti avevo avvertito che non avrei avuto freni-" dico io facendo spallucce.
iniziamo a lavorare e degli altri ancora nessuna traccia, cerco di tenere lo sguardo fisso sul computer ma i miei occhi non ce la fanno e devono spostarsu ogni due secondi sul bel culo di federico, che è impegnato a pulire per terra.
riguardo ancora una volta il disegno, sorrido senza nemmeno accorgermene e continuo a digitare dati di sua mamma al computer sperando che mi esca qualcosa da vendere come indizio.
ho paura ad essere sincero ora, non voglio fargli domande e non gliele faccio perché ho paura possa insospettirsi e che poi non si fidi più di me.
ok ammetto che prima non mi facevo questo problema, non me me fregava nulla ma ora invece si, anche dopo ieri sera, non me la sento di fargli domande per usarlo quindi devo trovare un altro modo.
solamente in caso non troverò nulla da solo allora mi servirò di lui ma per ora voglio che le cose rimangano come sono e nessuno, tantomeno michele, le scombussolerà.
"- per caso hai trovato o visto un foglietto?-" mi domanda gattonando per terra, credo si riferisca al suo disegnino.
"- beh la mia visuale è totalmente coperta da  delle bellissime natiche-" rido io guardandolo ancora avvolto nei miei vestiti.
"- smettila!-" ridacchia lui abbasandosi la maglia, uffa, "- no, era qualcosa di importante? sai che potrei arrabbiarmi se mi hai perso qualche carta importante?-" domando prendendolo un po in giro.
"- si era importante ma non così tanto-" dice lui, ah questo disegnino è pure importante, "- mh allora mi devo arrabbiare-" dico io alzandomi dalla sedia.
"- no ma ti giuro l avevo lasciato qui ieri sera-" dice lui cercando nelle pieghe del divano, ne approffitto per prenderlo e mettermelo dietro la schiena.
"- che c era sopra? ti aiuto a cercarlo-" dico io iniziando a guardare i pochi fogli rimasti sul pavimento, "- nono faccio io dopo, non era nulla-" dice lui mettendosi seduto a terra.
"- per caso questo cercavi?-" domando tirandolo fuori, "- ridammelo!-" dice lui in imbarazzo fiondandosi su di me ma perfortuna avevo già previsto la sua mossa e riesco a metterlo in salvo.
"- non volevi che scoprissi la passione che hai nel ritrarmi?-" domando divertito mentre lo vedo diventare praticamente bordò dall inbarazzo.
"ero annoiato e l unico soggetto da disegnare eri tu-" dice lui, "- puoi ritrarmi anche nudo se vuoi-" rido io mettendolo ancora più in imbarazzo.
"- sai mi piace molto credo lo appenderò qui nello studio-" dico io cercando uno spazio libero sulla parete bianca panna.
"- sul serio?-" mi domanda scettico lui, "- certo hai messo molto dettagli e poi hai disegnato da dio i pettorali che ami tanto-" rido io appendendolo proprio dietro la mia scrivania così che ogni persona che entri lo possa vedere.
"- ma la vuoi smettere!-" esclama lui alzandosi da terra, "- poche ore fa mi imploravi di fare il contrario, sei così ipocrito amore-" dico io sorridendogli divertito mentre gli alzo di poco il viso in modo che mi possa guardare.
"- tu non hai esitato ad accontentarmi però-" mi dice lui sfidandomi, sorrido nel vederlo così provocatorio, amo quando fa così, "- sai io sono una persona molto decisa, sopratutto quando una cosa la desidero da morire-" gli sussurro io avvicinandomi alle sue labbra quando dei passi svelti raggiungono la porta.

SPAZIO AUTRICE:
eieiei ragazzuoli come state? spero tutto bene❤️
vi auguro una splendida giornata e spero che questo capitolino vi sia piaciuto ^^

PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora