22. FRUTTO PROIBITO

888 48 14
                                    

pov nicola:
mi sveglio sentendo una mano sul mio addome, volto il viso e sento delle labbra calde sfiorarmi il collo, apro gli occhi e mi trovo il corpo del ragazzino praticamente addosso.
il suo viso riposa sulla mia spalla nuda come se fosse il suo cuscino, mi guardo attorno per riuscire a capire cosa fosse successo ieri sera.
ma appena sento l odore di alcool che sprigionano le mie mani tutto mi torna in mente; cazzo.
spero che non gli abbia detto nulla riguardo il piano ma sorpatutto riguardo me e la mia vita privata.
i miei pensieri vengomo interrotti dalla sua gamba che maldestramente si posiziona sul mio bacino mentre lui inizia a stiracchiarsi.
"- nico?-" domanda con la voce impastata dal sonno, trasalisco per un attimo; nico?
nesusno mai, raramente i miei amici, mi chiama nico ma sentirlo dire da lui mi trasmette una strana sensazione; adrenalina.
dalle sue labbra questo nomignolo esce come una melodia adattandosi perfettamente alle sue labbra rosee e piene.
"- vestiti e muoviti, vieni al lavoro con me oggi-" dico alzandomi velocemente dal letto ma ricado su di esso a causa di un giramento di testa che mi porta a chiudere istintivamente gli occhi.
"- fa piano-" mi ammonisce lui, lo guardo serio per poi chiudermi in bagno a preararmi.
devo assolutamente farmi una doccia fredda per dimenticarmi del corpo del biondo completamente abbandonato sul mio.
le sue mani e il suo respiro calmo e caldo li sento ancora addosso, ancorati alla pelle come se essa si fosse impregnata di quest ultimi, anche del suo odore e l unico modo per scacciare tutto ciò è una bella doccia ghiacciata.
finita la doccia esco e in fretta mi preparo, quando esco dal bagno di lui non c è traccia, forse per una volta mi ha ascoltato senza rompermi il cazzo e contestare facendo di testa sua; sia lodato il cielo.
finito di prepararmi e di sistemare il casino che regnava in camera scendo di sotto dove per mia sopresa trovo tutti gia pronti.
"- nevicherà?-" domando ridendo notanto che perifno il ragazzino è pronto e sta mangiando una ciambella con gusto.
"- probabile-" ride alex dandomi una pacca sulla spalla, arriviamo a lavoro e dopo il mio discorso di inizio settimana e dopo aver risistemato gli incarichi e i piani ognuno va nella sua stanza.
non ce bisogno nemmeno che dico al biondo del cappuccino che mi anticipa lui andando con giorgio; vuole stupirmi per caso?
mi metto seduto e inizio a sistemare il casino sulla mia scrivania, sistemo le cause e le impilo tutte, poi le darò al ragazzino e ci penserà lui a metterle qui apposto nelle librerie.
quando senza bussare entra federico nell ufficio, male perde colpi, "- non si bussa più? mica siamo diventati amici-" dico ridendo di lui.
lui non risponde ma nemmeno torna indietro e bussare come avrebbe dovuto fare ma si ostina a darmi il cappuccino.
lo bevo e stranamente ha un buon sapore quasi come quello di giorgio, decido di bero senza fare storie e sul suo volto compare un sorrisino compiaciuto.
"- credo proprio nevicherà oggi-" mi dice riprendendo la tazzina per poi uscire dal mio ufficio, "- muoviti e torna che mi servi-" dico.
dopo poco torna in ufficio e gli do come compito di sistemare i fascicoli e lui senza ribattere ma solo sbuffando esegue i miei ordini.
dopo ore lo vedo sfinito sistemare gli ultimi articoli, "- sono finiti dopo questi vero?-" mi fomanda, sorrido, gli piacerebbe.
tiro fuori da un cassetti una pila il doppio della prima e appena la vede lui inizia a fare di no con la testa.
"- voglio andare a casa e mangiare-" mi dice, "- no-" dico semplicemente io, "- dai -" mi supplica lui così mi viene in mente un idea.
"- prendeti da solo le chiavi e andiamo a casa-" dico deciso, " dove sono?-" mi domanda lui ingenuamente, "- qui-" dico toccandomi la tasca destra, "-prendile dai-" lo incito.
si avvicina a me e con coraggio infila la mano nella mia tasca, lo sento frugare fino a trovare le chiavi solo che la sua mano si è spinta così a fondo che ha toccato altro oltre le chiavi, risvegliandolo.
"- la mia tasca non è così profonda e credo tu abbia preso anche altro oltre le chiavi-" dico sorridente mentre però sto soffrendo dentro.
quel contatto ha suscitato in me qualcosa di vivo che ora non riesco a sopprimere, la voglia di sfiorarlo mi sta consumando.
"- potevi dirmi che volevi tornare a casa perché avevi un altra tipo di fame, ti avrei accontentato subito-" dico alzandomi subito, non riesco più a stare seduto.
lui mi guarda arrossendo, "- forza andiamo anche io ho fame-" dico guardandolo maliziosamente,
lo prendo per il braccio e lo trascino fuori.
"- noi andiamo siccome il ragazzino ha un certo languorino e non riesce a non pensarci-" dico solleticandogli la schiena da sotto la maglia.
non parla forse per paura di far scoprire la sua ossessione nei miei confronti, "- oh va bene, tornate?-" mi domanda michele.
"- non so vedremo se federico se la sentirá, il cibo che cucino molte volte stende dalla bontà-" dico ridendo sapendo che federico sta cogliendo tutti i doppi sensi.
"- ricordo la sera di natale-" ride alex, non ha capito e ciò mi fa ridere ancora di più quando sento la mano del ragazzino tirarmi la maglietta come se fosse imbarazzato dalla situazione e volesse andare via.
"- noi andiamo che qui il ragazzino ha così fame che non riesce a resistere-" dico mentre le immagini tanto proibite inziano a riaffiorarmi la mente e così usciamo di lì .
"- perché devi fare così! mi hai messo in inbarazzo davanti a tutti!-" esclama lui appena saliamo in auto, lo guardo sorridente; amore si imbarazza?
"- ho solamente detto ciò che vuoi-" sussurro al suo orecchio, "- io non voglio te-" mi dice convinto, mi allontano per scrutarlo meglio.
mente siccome noto come la sua gamba sta tremando per l ansia e come i suoi occhi si soffermano vogliosi sulle mie labbra.
"- sicuro? quindi ora se ti baciassi qui mi fermeresti?-" domando avvicinandomi alle sue labbra e subito un sapore di mela mi invade le narici; il frutto proibito.
"- sì-" mi dice quasi convito lui ma appena mi avvicino la sua convizione sparisce facendomi sorridere.
"- dai, fermami-" sussurro iniziando a baciare il suo collo, non fiata, sorrido sulla sua pelle continuando a baciarla fino a baciare le sue soffici labbra.
le divoro senza pensare che siano le labbra de ragazzino, il frutto proibito mi ha stregato come la mela di biancaneve.
lui non si oppone ma addirittura le sue mani iniziano a vagare curiose sul mio corpo, non ce la faccio e lo prendo di forza dalle cosce e me lo porto sulle mie gambe.
lui con il suo bel culo però schiaccia il clacson facendolo suonare, sobbalza spaventato per poi sportarsi immediatamente, rido divertito.
"- cosa ridi!-" dice lui in imbarazzo sistemandosi meglio su di me, "- guarda cosa combina il tuo bel culo-" dico ridendo pogiando le mani proprio li; tocco il paradiso.
"- smettila-" dice continuandosi a muovere su di me per cercare una posizione comoda ma non sa che così mi sta solo provocando e facendo eccitare.
"- federico smettila sennò finisce male-" dico in un sussuro, l erezione pulsa contro le mutande nel sentire il sedere del ragazzino muoversi sopra di lui e ciò mi sta mandando fuori di testa.
"- immagino-" dice sbeffeggiandomi lui, "- vuoi vedere come ti scopo qui dentro? ma potremmo attirare l attenzione degli altri siccome ti sbatterei così tante volte sul volante che lo faresti suonare in continuazione-" gli dico accarezzandoli le labbra.
"- fai schifo!-" mi dice diventando paonazzo, l idea di lui spalmato sul volante davanti a me mi alletta molto, sicuramente si aggiungerà alle immagini proibite ma faremmo veramente troppo rumore quindi rimaranno solamente immagini.
non la levo come idea ma oggi meglio di no, "- vuoi rimanere un altro po sul mio cazzo? dimmi se vuoi che ti sbatto qui-" dico e lui subito scende dalle mie gambe.
"- su andiamo a casa che si chiederanno cosa ci facciamo ancora qua-" dico partendo a tutra velocità, prendo un pacchetto dalla tasca e inizio a fumare una sigaretta.
"- perché devi sempre fumare? mi fa schifo-" dice lui aprendo il finestrino, "- sto saziando la mia fame, forse dovresti anche tu notando i tuoi pantaloni-" dico guardando il cavallo dei suoi pantaloni un po gonfiato.
lui subito si copre con le mani, "- non guardarmi!-" mi sgrida lui, rido, "- sicuro di non volerne un tiro?-" domando notando le sue guance rosos fuoco,
"- fanculo-" mi dice facendomi il dito medio.

SPAZIO AUTRICE:
nicola è sempre pazzo e scalmanato ma anche fede è birichino a modo suo.
buona lettura amori miei ❤️

PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora