12. DEVO PROTEGGERLO

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pov nicola:
federico era molto spaventato per tutto quello che era successo, appena ho sparato un altro colpo a quel bastardo si è sconvolto e per poco non scoppiava a piangere fra le mie braccia.
così ho deciso di portarlo in villa mentre gli altri sono rimasti a sistemare il casino che ha creato l imbecille.
è la prima volta che ho visto federico così spaventato tanto da abbracciarmi dalla paura ma immagino sia normale visto che ha ucciso il suo primo uomo in tutta la sua vita.
ora sta di sopra a riposare mentre io sto preparando qualcosa da mangiare ad entrambi solo perché non voglio che, dopo tutti sti sacrifici, ad ammazzarlo sia la paura.
sono ancora meravigliato di come possa aver mirato così bene da ammazzarlo al primo colpo calcolando la sua incapacitá nella materia.
oltre ad aver rapito un bel ragazzo con il mio segreto l ho pure scelto stranamente bravo ma d altronde ho sempre buon gusto io.
quando finalmente è pronto da mangiare, allestisco la tavola per due e metto il cibo bei piatti, ho cucinato una semplice pasta.
"- vieni!-" urlo per farmi sentire, dopo poco infatti scende federico che sembra ancora abbastanza scosso.
si siede a tavola senza dire nulla e inizia a mangiare la pasta che ho cucinato, so che non è il momento adatto ma devo iniziare a scoprire qualcosa.
"- sai che nel locale dove lavoravi la maggior parte delle persone saranno state persone come quell uomo?-" domando, "- quindi anche come te?-" mi dice lui riprendendomi.
"- io non ti ho ucciso mi pare-" gli ridico io, "- tua mamma lo sapeva, ti ha mai informato di ciò?-" gli domando, "- no-" risponde secco lui.
"- non eravate tanto in confidenza tu e tua mamma?-" gli domando, lui mi gaurda e sembra essersi rattristato alla domanda,"- diciamo che non ero nei suoi piani quindi puoi intuire da solo-" dice lui con la voce un po incrinata.
ciò rende tutto più difficile ma sono certo che lui ne sa qualcosa, allo stesso tempo però le sue parole non mi sono scivolate addosso indifferenti, come tutte le altre, ma si sono trattenute sulla mia pelle provocandomi numerosi brividi.
forse per questo in questi giorni mi sembrava molto tranquillo, non sente la mancanza di nessuno siccome molto probabilmente alla madre manco importerà della sua sparizione, sempre se se ne è accorta.
quella donna ho sempre creduto fosse un mostro, da fuori non sembra.
è una donna bella, alta, occhioni azzurri e pelle pallida, fisico mozziafiato e provicante.
la odio e la detesto da quando è entrata in casa nostra ingannando mio padre.
veniva a trovarci solo la sera, con i vestiti tutti sgualciti mentendo dicendo che non aveva mai tempo di stirarli a causa del lavoro ma in realtà sì la causa era del lavoro ma per altri motivi di sicuro non il tempo.
cenava con noi facendo finta davanti a mio padre di adorarmi mentre con gli occhi mi ha sempre mostrato l odio che provava per me visto che per i suoi piani ero solo un intralcio.
la sera portava fuori mio padre per poi tornare a notte fonda ubriachi e ogni sera si chiudevano in camera di papà a scopare.
io li sentivo ogni notte, lei nel mentre faceva domande di vario genere sopratutto sulla nostra famiglia.
papà stregato da lei e dalle sue mani rispondeva tutto e io ascoltavo ogni risposta e anche ogni domanda.
ogni volta mi sembravano sempre più strane sopratutto durante un rapporto del genere.
così iniziai a mettere in guardia mio padre ma lei aveva su di lui uno strano potere e riusciva sempre a dissuaderlo e fargli il lavallo del cervello.
fino a quando papà si ammalló di un tumore maligno e fu trasferito in ospedale e io, troppo piccolo per vivere da solo, dalla nonna.
papà non ce la fece e morì due mesi dopo della stessa malattia di cui è morta anche mia mamma, il mio angelo che nonostante mi vede bruciare nelle fiamme dell inferno mi protegge perché sa che io voglio solo vendicarmi e che non sono un vero e proprio mostro.
prima di mandarmi in un orfanotrofio mi concessero di andare a casa a prendere degli effetti personali ma
quando entrai era tutto devastato.
finestre spaccate, armadi e cassetti rovesciati, vestiti e libri a terra, subito corsi a vedere se la camera di papà fosse ancora intatta ma lì reganava piu caos delle precedenti.
ma subito mi resi conto che la sua cassaforte era stata scassinata.
papà fin da piccolo mi parlava di una sorpresa preziosa che avrei erediato da grande e che nascondeva in quella cassaforte e ora non c era più.
mi ricordai però che una sera delle tante la donna gli chiese cosa contenesse la cassaforte e lui stupidamente glielo disse, non precisamente ma lo lasció intendere.
da qui capii che l auotore o meglio autrice di tutto questo disastro era stata lei e subito la voglia di ammazzarla si fece viva dentro di me.
all inizio avevo paura dei miei pensieri perché la mamma mi aveva insegnato che la morte non si augura mai a nessuno ma io nutrivo il desiderio ad otto anni di vederla morta sofferente davanti ai miei occhi.
mi scusavo ogni sera con la mamma dei miei pensieri ma le dicevo sempre che era solo per vendicarmi e per salvare lei e papà e tutt ora lo penso.
"- non mi sento molto bene-" mi dice federico richiamandomi alla realtà, lo guardo e ora che lo osservo bene è un po palliduccio.
"- hai mal di testa?-" gli domando alzandomi dalla sedia per raggiungerlo, non so come assicurarmi che ha la febbre, non ho termometri e cose del genere perché per me la febbre con tutte le volte che rischio di perdere la vita, non esiste.
così provo ad utilizzare il vecchio metodo che utilizzava anche mia madre quindi pogio le labbra sulla sua fronte bollente; mi sa proprio chr ce l ha, scopro quinfi che federico è un soggetto molto delicato, forse fin troppo, di cui dovrò prendermi cura e sopratutto dovró sorvegliarlo e proteggere.

SPAZIO AUTRICE:
eieieiei come state? io abbastanza bene dai.
come stanno andando le vostre vacanze? spero bene🫶🏼❤️
buona letturaaaa^^

PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora