10. SPARA!

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sento il cuore battermi nelle orecchie dalla agitazione che sto provando in questo momento.
"- pensavi te l avrei fatta passare liscia?-" mi domanda d'un tratto lui ribaltando la situazione intrappolando fra le sue mani i miei polsi, sento le vene pulsare contro la sua pelle.
riesco a intravedere, grazie al chiarore della luna, che mi sta osservando con una specie di languore negli occhi e nel silenzio della notte sento i nostri battiti che sono accelerati da quando si trova soprs di me.
"- dimmelo in faccia ora se hai il corraggio-" mi dice ad un centimetro dal viso, non rispondo studiando il suo volto curato, sta per tirarsi su credendo di aver vinto quando dalla mia bocca esce proprio ciò che voleva sentirsi dire.
"- sei un idiota e uno stronzo-" sussurro io sulle sue labbra, che appena sentono come l ho chiamato si curvano in un sorriso.
non so perché gliel ho detto sinceramente, è stato un po da stupidi ma voglio che capisca che non è così facile tenermi a bada.
"- pensi che sia stronzo?-" mi domanda sedendosi sul mio bacino siccome il braccio non riesce più a reggere il peso del suo corpo.
"- si e anche idiota-" sottolineo io guardandolo dritto negli occhi, "- tu ancora non hai visto niente ragazzino, ma nessuno mai in questi anni ha osato dirmi che sono stronzo-" mi dice alla orrecchio posandoci le labbra sopra.
"- io sono più che stronzo ragazzino-" dice baciandomi l orecchio e in questo momento sento il materasso sotto di noi scomparire.
cosa sta facendo?
"- mi stai solo lusingando e io amo i complimenti, lo sai?-" mi domanda sfiorando le mie labbra con le sue, percepisco su esse un sapore ferreo, credo del suo sangue.
nel silenzio più assoluto le nostre labbra si toccano senza fare alcun tipo di rumore, sento l inferno impossessarsi di me come un parassita e mi trovo succube delle sue regole e emozioni.
non sono più io, sento il bisogno di assaggiare di più, provo a muovere i polsi dimenticando fossero legati al che lui stringe la presa e sorride sulle mie labbra capendo forse le mie intenzioni.
infatti il bacio riprende ma con poca più intensità tanto da farmi scoprire il suo sapore di menta.
"- sono di più anche di questo ricordatelo-" mi dice alzandosi da me interrompendo bruscamente il contatto che si era creato per rimettersi dal suo lato del letto a riposare.
sento ancora le fiamme bruciare nel mio cuore facendo accelerare i suoi battiti.
con la mano mi asciugo il sudore che si è creato alle tempie, le temperature lì dentro sono caldissime ma proprio in mezzo a questo calore mortale mi addormento accanto a lucifero.
mi sveglio sentendo odore di fumo, apro di poco gli occhi e scorgo la figura di nicola affacciata alla finestra mentre fuma una sigaretta.
guarda fuori senza nessuna emozione negli occhi mentre la sigaretta si modella perfettamente alle sue labbra, le stesse che ieri sera si sono modellate perfettamente alle mie.
"- ok che ti piaccio ma almeno fissami con più descrizione-" dice spegnendo la sigaretta sul davanzale.
" non mi piaci, dovresti abbassare il tuo ego-" dico mettendomi seduto, "- ieri sera pensavi tutt altro ragazzino-" ride lui avvicinandosi al letto.
"- di sicuro non a te-" dico sorridendogli a mia volta per poi uscire dalla stanza dopo aver indossato una maglia a caso trovata a terra.
perfortuna mi ricordo la via e mi ritrovo in ufficio dove già si trovano giorgio e gli altri.
"- hey bellezza, nicola come sta?-" mi domanda alex dandomi una pacca amichevole, "- purtroppo meglio-" dico provocando a tutti una risatina.
"- ti stai esercitando a fare battute? bravo clown-" dice nicola dandomi una spallata per poi oltrepassarmi.
"- ragazzino portami il cappuccino questa volta senza prendermi per il culo perché tanto giorgio e gli altri devono seguirmi un attimo-" dice lui è così gli altri lo seguono lasciandomi da solo.
vado alla macchinetta del caffè e inizio a farlo, spero di azzeccare alla prima botta perché non ho propria voglia oggi.
"- vedo che sei sopravvissuto a ieri sera-" mi dice giorgio raggiungendomi dopo 5 minuti, "- eh già, che vi ha detto?-" chiedo.
"- ma nulla di che, vuole vendicarsi del tipo di ieri-" mi dice lui, "- ma chi era?-" domando curioso, "- una delle tante persone che lo odia-" mi dice lui.
entro nel suo ufficio, ovviamente bussando e gli do il suo cappuccino.
lui ne beve un goccio per poi fare la sua solita faccia schifata, "- troppo amaro-" dice lui, mi sono rotto così prendo la tazzina e bevo io il contenuto.
"- te lo vai a fate te allora-" dico seccato uscendo dalla porta sotto il suo sgaurdo.
"- è andato bene sta volta?-" mi domanda gio vedendo che sono tornato senza la tazzina, "- no in verità no ma l ho bevuto io-" dico sorridente.
giorgio mi guarda meravigliato per poi scoppiare a ridere, "- che c è? se lo vuole come dice lui se lo facesse da solo!-" esclamo innervosito.
"- io giuro che ti stimo troppo-" mi dice giorgio, sorrido per poi iniziare ad aiutarlo, noto come nicola non sia venuto a rifare il suo amato cappuccino e ne sono felice.
stiamo sistemando dei fascicoli da delle orette quando all improvviso inizia a suonare una sirena.
gaurdo giorgio confuso e lui corre fuori l ufficio,
"- DOBBIAMO USCIRE! AL RIPARO!-" urla lui,
noto come tutti escono dalle loro camere per radunarsi al centro della stanza principale.
nicola è serio, ha tirato fuori dalla tasca la sua pistola e sta sull attenti mentre le sirene continuano a suonare.
"- sarà il tipo di ieri, giorgio e alex uscite di qui, statr fuori e monitorate i movimenti, ettore tu va in terrazza e controlla dall alto, mentre tu michele stai nei paraggi in caso fossero tanti ma io sono certo che è solo quel bastardo e me ne occupo io-"
dice lui mentre nei suoi occhi scorgo la voglia di vendetta.
loro prendono oridini e vanno ai loro posti, mi sta per dire qualcosa quando una porta davanti a noi esplode, mi copro con le mani le orecchie per il forte rumore.
"- cazzo-" dice nicola afferrandomi in fretta il polso, mi trascina fino al suo uffico per poi chiudere la porta.
"- ora tu ti metti sotto la mia scrivania e non fiati, non devi muoverti ne fare rumore intesi?-" mi domanda stringendo la presa su di me.
annuisco impaurito quando mi ricordo del suo braccio malato.
"- ma hai il braccio così sei sicuro di- -" vengo interrotto dalla sua mano che subito mi zittisce,
"- so quello che faccio ragazzino e ora mettiti lì, non sto scherzando, è pericolo-" mi dice serio, non controbatto e mi nascondo sotto la sua scrivania quando sento sfondare anche questa di porta.
"- eccoti codardo-" dice un uomo, "- figlio di puttana-" sibila lui, sento il cuore battere così forte che ho paura che si possa sentire.
"- cosa vuoi eh?-" gli domanda nicola, "- lo sai bene bastardo e sai che se non me lo dai con le buone me lo prendo con le cattive-" dice il tipo.
"- oh che paura-" sputa acido nicola, è impazzito per caso?
"- come scusa?-" domanda l uomo a nicola, lo sento ridere amaramente e ciò mi fa capire che il diavolo in lui si è risvegliato; ho seriamente paura ora di quello che possa succedere.
"- non fare il figo coglione, mi farei due domande se la vostra azienda abbia fallito, con te poi a capo-" ride lui quando sento una libreria cadere.
istintivamente mi metto una mani sulla bocca per non urlare, sento qualcuno cadere a terra, da sotto riesco ad intravedere chi sta a terra e non è nicola.
quest ultimo sta sopra l uomo e continua a sferrargli una raffica di pugni dritti sul setto nasale.
quando sento uno sparo e per la paura emetto un gridolino; cazzo.
"- c è qualcuno qui oltre a noi?-" domanda l uomo alzandosi di poco da terra, quando nicola tira fuori un coltellino e lo colpisce rubandogli la pistola.
"- VIENI!-" mi urla nicola, sento le gambe molli ma riesco ad alzarmi da terra, "- tieni questa e corri-" mi dice lui dandomi la pistola dell uomo che appena mi vede si alza e inizia a riconrrerci.
non ce la faccio, la paura mi sta assalendo, le gambe non hanno la forza necessaria per scappare senza farsi raggiungere e in più ho il fiato corto.
"- CORRI MUOVITI-" mi continua ad urlare nicola girandosi verso di me, nicola corre agilmente come una gazzella mentre io cerco di stargli dietro.
quando mi giro e noto come l uomo sia vicino a me, "- SPARA FEDERICO, SPARA!-" mi urla nicola notando che non ce la farei a scappre.
guardo l arma che ho in mano, non ne ho mai usato una e non so come cazzo si usa, l ansia inizia ad assalirmi. non voglio morire.
"- MUOVITI, ORA!-" mi urla ancora nicola, sento il suo tono di voce preoccupato, devo per forza così mi volto, prendo la mira e lo faccio.
tutto in torno a me scompare quando premo il grilletto nella direzione dell uomo manco sapendo se ho preso la mira giusta ma capisco di averla presa quando il corpo dell uomo cade a terra; ho ucciso un uomo.

SPAZIO AUTRICE:
capitolino con un po d azione;)
spero ci piaccia 🫶🏼

PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora