52. TI STA ASPETTANDO

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mi sveglio sentendo il buon profumo di nicola nell aria, io non posso ancora credere al rapporto che in questi giorni abbiamo acquisito io e nicola.
non so cosa siamo in realtà, scopamici?
non credo, almeno non da parte mia perché mi dispiace ammetterlo ma ogni volta che lui mi sfiora, bacia e tocca il mio cuore batte forte ma non solo per l emozione ma anche per altro.
decido di alzarmi prima di lui e andarmi a preparare, indosso una delle magliette pulite che siamo andati a recuperare e dei jeans chiari.
mi torna in mente che nicola ha preso le mie foto di quando ero piccolo, sono curioso di vedere dove le ha messe e di sapere anche perché le ha voluto così tanto.
mi sistemo i capelli, lavo il viso e i denti e sono pronto per una nuova giornata che ancora non ne sono certo ma prevedo molti casini, a giudicare dal chiasso che c e di sotto.
decido di scendere a fare colazione lasciando nicola a dormire, "- giorno-" saluto alex che sta bevendo del latte, lui mi sorride per poi continuare a litigare con michele; che palle questo.
"- ti stai facendo abbindolare anche tu da lui?-" gli domanda michele, sembra se la prenda per qualcosa di personale e non capisco cosa sinceramente.
"- la vuoi finire? ne abbiamo già parlato, nicola non sarà felice di sentire queste cose-" dice alex cercando di farla finita.
"- figurati se ci sente, sarà stremato dopo aver passato una notte di sesso sfrenato con la puttana-" dice michele riferendosi a me, mi sento sia in imabarazzo per le parole che ha utilizzato ma subito scompare lasciando spazio alla rabbia.
"- come ti permetti?-" dico io alzandomi dalle sedia, sento subito la mano di alex tirarmi la maglia ma la scaccio via, non mi sta bene essere trattato così da una persona del genere.
"- ah io mi permetto eccome, tu non dovresti permetterti di parlare così con i tuoi rapitori-" dice lui credendo di farmi paura.
"- il mio rapitore è uno, nicola, tu sei solo un suo assistente non montarti la testa non hai nessun diritto su di me-" gli dico io.
per quanto all inizio pensare che nicola potesse farmi qualsiasi cosa mi metteva paura, ora invece sono più che tranquillo nel passare tempo con lui.
"- michele basta stai esagerando-" dice ettore entrando nella conversazione, "- ma hai sentito come cazzo parla? crede di essere chissà chi ma non sa che non è nessuno ne per noi ne per nicola-" mi sputa acido lui, quando finalmente entra in stanza il diretto interessato.
"- forse per lui e per me te non sei nulla-" dice a michele bevendo il latte avanzato dalla mia tazza, sentire la sua voce e sentirlo vicino a me, qui a difendermi mi fa fare un respiro di sollievo.
"- oh ecco che è arrivato il ragazzuccio che difende la sua piccola puttanella-" dice michele riferendosi sempre a me, nicola sta sull orlo di una crisi di nervi, lo vedo scrocchiarsi le dita ripetutamente mentre picchietta velocemente a terra con un piede.
"- non sono venuto a difendere nessuno perché so che fede puó farcela da solo, sono venuto per farti chiudere la bocca e andare a lavoro, almeno ti impegni a parlare per altro li-" dice nicola uscendo ci casa.
sapere che si fida di me e mi ritiene così forte mi fa quasi sorridere, ha fiducia in me anche quando non ne ho per niente.
arriviamo a lavoro, io nicola e alex abbiamo preso una macchina mentre ettore e michele un altra ancora, lo avevo previsto che oggi sarebbe andata così.
mi tocca dividermi subito da nicola siccome deve andare in sala riunione con gli altri e rimango solo con giorgio.
"- anche oggi abbastanza scatenati gli animi dei nostri-" constata giorgio mangiandosi una ciambella, seduto sulla sua scrivania.
"- si ed è sempre colpa mia e non capisco manco come-" dico amareggiato io, nicola non me lo spiegherà mai, alex ha già fatto troppo, con ettore ci avrò parlato si e no due volte mentre michele non lo considero neanche.
"- non lo so, comunque sto notando una certa affinità tra te e nicola-" dice sorridente giorgio,
"- non so se la chiamerei affinità ma c e sicuramente qualcosa-" dico io.
"- beh quello sì siccome non si è mai comportato così con nessuno prima d ora-" dice lui, non so sinceramente a cosa pensare, se con nessuno mai ha fatto sesso o altro.
"- in che senso? non è che con me si comporti in chissà quale modo-" dico io, "- spero tu stia scherzando, a parte la vita sessuale che non aveva da anni e diciamo che non l ha mai voluta mentre ora scopa con te praticamente ogni giorno e poi da come ti protegge mettendosi contro i suoi amici-" dice lui.
"- erano tanto uniti prima nicola e michele?-" domando curioso, "- beh si, diciamo che anche in passato avevano avuto dei problemi ma si erano riappacificati-" mi spiega lui.
"- posso sapere che tipo di problemi?-" domando, voglio fare un po il punto della situazione, "- è una cosa molto diciamo personale-" dice lui, credo centri lorenzo, il fratello di nicola.
"- se parli di lorenzo puoi dirmi, alex me l ha già raccontato, non dirò nulla a nicola-" dico io, "- alex è davvero un pazzo-" ride giorgio.
"- diciamo che nicola ha avuto una relazione intima con il fratello ma non con il consensuale di entrambi, erano entrambi ubriachi e michele se ne è approfittato-" mi spiega lui.
cazzo, se fossi stato in nicola non avrei mai perdonato una cosa del genere ad un mio amico, questo mi dimostra che in fondo nicola ha un cuore d oro solo che dopo tutti questi avvenimenti preferisce tenere nascosto.
"- per questo dico che secondo me c è qualcosa, nicola non si è preoccupato mai così tanto di qualcuno se non di suo fratello-" mi spiega lui, ora che ci penso forse ha ragione.
non ci sarebbe motivo di arrabbiarsi con atlas quando fa allusioni su di me se non gli importase di me, non ci sarebbe motivo di picchiare a sangue un suo amico se non fossi importante per lui.
"- mi dispiace così tanto per nicola-" sussurro io sedendomi su in divanetto, ha vissuto e vive tutt ora una vita d inferno da solo.
non ha piu nessuno, ne una mamma, ne un papà e ne un fratello da poter abbracciare a fine giornata, un qualcuno cin cui sfogarsi e passare il tempo tranquillamente e felicemente.
pensare che tutti, compreso io, lo etichettano come cattivo e sapere che lui se ne rende conto e deve continuare a far finta di esserlo per non deludere le aspettative altrui e anche quelle sue mi rimpie di infelicitá.
quando vengo risvegliato dai miei pensieri sentendo un rumore sordo di una porta che sbatte e a giudicare dalla lontananza presumo sia quello dello studio di nicola.
"- forse è meglio che vai, hai un nicola da tranquillizzare-" mi sorride giorgio alzandosi,
"- spero  di riuscirsi, la maggior parte delle volte, lo sai anche meglio di me, vuole essere lasciato perdere-" dico io.
"- si ma sono sicuro che da te non vuole e che sopratutto ti sta aspettando-" mi dice giorgio spingendomi verso la porta, "- ne sei proprio sicuro?-" domando, "- si e ora muoviti-" esclama giorgio ridendo buttandomi fuori dal suo ufficio.

SPAZIO AUTRICE:
io concordo pienamente con giorgio, voi?
buona giornata a tutti e statemi bene🫶🏼

PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora