40. FOTTUTAMENTE SEXY

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la giornata è passata trama mente tranquilla, michele non ha rotto le palle e nicola è stato per i fatti suoi.
quando gli arriva una telefonata, "- pronto?-" domanda lui spostando lentamente lo stuzzicadente dal lato destro della bocca a quello sinistro, questo movimento mi incanta per pochi secondi.
"- sono atals, dobbiamo parlare-" dice una voce, che a me sembra quella di atlas"- che cazzo vuoi, noi due non abbiamo nulla da dirci-" dice nicola, atlas deve aver risposto con qualcosa che lo ha fatto innervosire.
"- forse non hai capito il concetto? devo proprio andarci pesante con tua sorella per fartelo capire?-" domanda lui alzandosi dalla sedia, iniziando a camminare avanti e indietro.
sento che parla di qualcosa ma non capisco bene di cosa, dalla faccia di nicola percepisco però che non sono buone notizie.
sento il mio nome provenire dal telefono e sono sicuro che sia così quando nicola stringe i pugni fino a far diventare le nocche bianche per la forza messa.
"- non è stata un idea mia, non volevo-" dice nicola, credo che allora stiano parlando del piano di michele, forse se ne è accorto.
"-non me lo far ripetere due volte sennò il tuo bellissimo fiorellino fa la fine di lollo-" dice atlas prendendolo in giro.
prima che lui possa urlargli qualsiasi cosa chiude la telefonata, lui sbuffa e nervosamente sbatte il telefono sulla scirvania.
si tira fuori una sigaretta e inizia a fumare non curandomi della mia presenza, che però questa volta non gli dico nulla; è nervoso e se gli parlassi si incazzerebbe anche con me.
inizia a lavorare al computer e a a fare varie ricerche, non credo si sia accorto dell ora così per non infastidirlo prendo un pezzetto di carta e inizio a disegnare.
cerco qualcosa da ritrarre ma l unico soggetto che mi si presenta davanti è nicola così decido di disegnare lui.
concentrato è molto bello devo ammettere così inizio a tracciare varie linee fino a formare il corpo del mio bellissimo rapitore.
nel mentre che io disegno e lui lavora si fa tardi e non ci siamo manco accorti che gli altri se ne sono andati.
lui guarda l orologio che segna le undici, in queste ore credo che abbia fatto molte ricerche, che spero lo abbiano soddisfatto.
quando si volta verso il divanetto trovo dove sono sdraiato io  mentre scarabocchio nicola sul pezzo di carta, "-scusa-" dice ad un certo punto lui forse rendendosi conto di avermi ignorato praticamente tutto il giorno.
"- tranquillo, da quando poi ti scusi?-" gli domando divertito facendolo sorridere, "- infatti mi rimangio le scuse-" dice sedendosi accanto a me.
appena si siede metto via il foglietto pogiandolo sul bracciolo del divano, non voglio lo veda sarebbe imbarazzante.
"- era atlas prima al telefono vero?-" gli domando. sperando che non si arrabbi, "- sì -" dice fissandomi mentre fa gli utlimi tiri.
"- posso provare?-" gli domando mettendomi a sedere, lui è ossessionato da ste sigarette quindi voglio capire se sono così buone da non poterne fare più a meno tipo il cioccolato o altro.
"- vuoi fumare? sei per caso impazzito?-" domanda lui divertito alla mia richiesta, ok che è strana ma manco a far così.
"- si-" dico semplicemente io,"- tieni-" dice lui  ancora incredulo, pogio le labbra su di essa e faccio un tiro, appena il fumo mi arriva alla gola lo butto fuori ma ovviamente non essendo abituato inizio a tossire; fa schifo credo di vomitare.
"- che schifo, come fai?-" gli domando con una faccia schifata che probabilmente lo fa scoppiare a ridere, "- non fumo perché mi piace ma perché mi calma-" dice lui e ciò mi colpisce qualcosa.
"- perché non trovi altro che ti possa calmare? questo fa veramente schifo-" dico sorridendo guardando la sigaretta che tiene tra le dita.
"- tipo?-" domanda avvicinadosi a me, sento
l attrazione dei nostri corpi salire, "- boh non lo so-" mento io, in verità io avrei un modo che so per certo che funzioni ma mi imbarazza.
"- dai-" dice lui buttando fuori il fumo ad un passo dal mio viso, tossisco per la puzza, "- metti via sta cosa-" dico strapondoglila dalla bocca per poi spegnerla sotto la mia scarpa.
"- spero tu abbia un buon motivo per avermi spento la mia sigaretta e sopratutto una bella alternativa sennò sei finito-" dice sorridente lui, mentre io lo fisso senza proferire parola.
"- non mi piace che ti calmi fumando ste schifezze-" dico serio guardando la sigaretta spenta a terra, fa male e mon ha senso che si rovini così.
"- sai ragazzino se io non mi calmo divento ingestibile quindi "queste schifezze" come le chiami tu mi salvano la vita e sopratutto salvano voi-" dice lui; salvano noi? ma chi pensa di essere?
"- perché ti identifichi come il cattivo ogni volta?-" gli domando ancora dalle parole che ha ultizzato per parlare di se stesso.
"- non sei un animale, perché parli così di te?-" gli domando ancora, per quanto possa magari fare un lavoro non da persona buona non vuol dire che deve fare e essere il mostro senza cuore.
"- perché mi conosco ragazzino-" dice lui, io non lo conoscerò ma sono certo che non è una bestia quindi non si merita aggettivi o parole del genere.
"- non ti conosci allora, perché ti tratti da bestia selvaggia e invece non lo sei-" gli dico deciso, non so in realtà perché io stia parlando di queste cose con lui ma sentirlo dire quelle parole di se stesso mi ha smosso qualcosa.
"- non ho bisogno di uno psicologo-" dice bruscamente, lo sapevo, lui non vuole aprisi con nessuno figuriamoci con me, "- ecco che ti rifugi nel tuo essere stronzo appena qualcuno prova a capirti-" dico.
"- si e allora? non voglio che nessuno mi capisca, tantomeno te-" dice ad un centimetro dal mio viso,
"- non capisco perch-" non faccio in tempo a finire che lui interrompe la conversazione baciandomi.
all inizio sono molto sorpreso ma poi assecondo il bacio siccome era la mia idea di prima, lui mi prende dalle cosce e mi porta sulle sue gambe.
nessuno dei due riesce a fermarsi e lo sento da come lui non riesce a fermarsi dal baciarmi e io non riesco ad impedirglielo come normalmente avrei fatto.
"- fede se non la smettiamo ora poi non potremmo più-" dice staccandosi di poco dal mio volto, quel nomignolo mi da alla testa.
"- come stai?-" gli domando, voglio sapere se questo l ha calmato come pensavo io, a me pare di sì ma voglio sentirmelo dire da lui.
"- bene?-" domanda lui non capendo, sorrido felice e soddisfatto mentre lui invece continua a non capire, "- ti sei calmato senza bisogno di quella schifezza-" dico felice.
"- vedi che non sono necessarie?-" gli domando mettendogli  le mani sulle larghe  spalle, "- e cosa mi serve per calmarmi?-" domanda lui pendendo dalle mie labbra, so che lo sa ma vuole sentirselo dire da me così lo accontendo baciandolo.
le sue mani vagano per il mio corpo, io gli permetto di perlustrarlo come vuole, quando mi sfila la maglia.
sorride nel vedermi e questo gesto mi fa sciogliere, inizia a baciarmi il collo lentamente provocandomi brivide congelati che mi fanno socchiudere gli occhi.
abbandono la testa all indietro e sento che questo gesto non gli è passato in osservato, decido di levare anche la sua di maglia e di guardare,come diceva lui,
"la sua bella vista".
"- allora vedi che avevo ragione che ti piaceva?-" mi domanda divertito mentre le sue labbra sono pogiate sul lobo del mio orecchio.
siccome non riesco a parlare gli do la risposta quando le mie mani iniziano ad esplorarlo, il mio corpo non ce la fa più e inizia a muoversi contro di lui; non dovevamo andare troppo oltre.
"- oh fede così no però-" mi dice lui stringendomi una ciocca di capelli, "- così come?-" domando facendo finta di nulla mentre pian piano le mie mani stanno scendendo; non so cosa mi stia succedendo.
"- mh ragazzino io non mi so contenere-" dice lui con voce graffiata, "- non farlo-" dico guardandolo dritto negli occhi quando all improvviso mi solleva e mi schiaccia alla porta, che fa un frastuono.
"- io l ho detto che non so contenermi, preparati-" dice lui iniziando a mordere il mio collo, "- mh-" mugolo stringendo la sue spalle muscolose, lui mi fa scivolare via i pantaloni assieme ai suoi e siamo entrambi in boxer.
lui mi sorride con gli occhi pieni di lussuria, "- sei sicuro? io non ci vado piano, non sono capace-" dice lui mordendomi l orecchio.
le parole mi muoiono in bocca e l unico modo per dargli il permesso è di baciare le sue labbra rosse e gonfie, lui sorride e mi porta verso la scrivania sulla quale mi adagia lentamente; so che sta facendo piano perché sono io e ciò mi spinge a continuare.
lui a questo punto leva i boxer ad entrambi inizindo a strusciare il suo corpo con il mio, che appena si sfiorano entrano subito in collisione.
"- mh nico ti prego-" gemo io sentendo il bisogno di sentirlo di più, "- dovevo immaginarmi che eri così fottutamente sexy-" geme lui nel mio orecchio mentre continua a muovere il bacino sulla mia intimità.
"- non ce la faccio più-" dico in balia di tantissime emozioni, "- dimmi cosa devo fare fede-" dice lui con voce roca mentre la sua lingua lecca ogni mia parte del corpo.
"- ho bisogno di sentirti-" dico io cercando di non dire cose troppo imbarazzanti,"- sentirmi dove tesoro?-" mi domanda lui maliziosamente.
"- voglio sentirti dentro di me-" gemo io aggrappandomi alla sua schiena, lui sorridente mi accontenta subito e subito i nostri corpi combaciano l uno con l altro.

SPAZIO AUTRICE:
COSA STA SUCCEDENDO AJAHAHAJQH
so ragazzi che ormai saranno 40 capitoli che starete aspettando questo momento e finalmente eccoli qui;)

PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora