16. NON SEI NESSUNO

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pov nicola:
l ho lasciato di sopra a riposarsi mentre io sono sceso di sotto visto che sono arrivati gli altri.
se non fossero arrivati sarei rimasto volentieri di sopra perché l atmosfera insolita ma intrigante che si era creata non mi dispiaceva.
mi sento accaldato, forse mi sono preso anche io la febbre ma non ne faccio una tragedia come il bamboccio.
"- come sta?-" mi domanda alex, "- meglio sta ancora riposando-" dico io, si sta riposando dalla sfida che abbiamo avuto ecco da cosa.
ho sempre amato le sfide e ora ho trovato pure lo sfidante, meglio di così.
"- a lavoro secondo me ora è pericoloso portarlo, forse tra un paio di giorni se la situazione si è calmata lo potremmo portare ma per ora secondo me meglio di no-" dice michele ed ha ragione.
"-non possiamo farci sfuggire l unica fonte che abbiamo, ci abbiamo messo anni per averla-" aggiunge ettore e anche lui ha ragione.
portarlo a lavoro ora come ora, che è un posto sotto assedio, è pericoloso per lui e rischia o di essere rapito o peggio di essere ammazzato e non possiamo permettercelo dopo tutta questa fatica.
"- deve rimanere qui alla villa-" conclude alaex, ha ragione ma da solo io non mi fido a lssciarlo e giorgio e gli altri servono tutti a lavoro.
"- non mi fido a lasciarlo qui da solo però-" dico intervenendo, "- non è mica stupido, secondo me non gli succede nulla-" dice alex.
"- da quando lo conosci così bene?-" domando sarcastico, "- e tu?-" mi ribecca lui, sbuffo mentre lui sorride sapendo di avermi messo a tacere.
quando scende dalle scale il diretto interessato, "- sei stupido per caso? nicola pare non avere dubbi-" gli dice alex, subito il suo sguardo caldo si pogia su di me.
"- si ricrederà fidati-" dice lui ad alex, credo che si riferisca alla scommessa e ciò mi fa spuntare un piccolo sorriso; non vedo l ora bamboccio.
"- perché comunque questa domanda?-" domanda federico per rompere lo stesso silenzio che ha provocato lui, "- non puoi più venire a lavoro con noi per ora, è pericolo, ti dobbiamo lasciare qui alla villa ma siccome nessuno di noi può assentarsi dal posto di lavoro staresti da solo-" gli spiego io.
"- oh mio dio che bella notizia almeno non devo sgobbare per te!-" esclama felice facendo ridere tutti, "- ti ricrederai fidati-" dico sorridente e noto come nelle sue iridi bluastre passa una scia di preoccupazione.
"- comunque avrai delle regole e passerà sicuramente qualcuno a dare un occhiata-" metto in chiaro fin da subito, lui sbuffa ma non controbbatte.
pensa che così si libererà di me? non sa che ormai non potrà più scappare dalle mie grinfie, lui è legato a me ed è mio.
"- quali sarebbero queste regole?-" sbuffa scocciato lui, "- devi rispondere solo e unicamente alle mie chiamate, ho staccato il celluare di casa e comprato uno senza scheda che ha impostato solo la funziona per chiamare me.
non devi aprire la porta a nessuno, dico nessuno.
noi abbiamo le chiavi se dobbiamo venire ci apriamo da soli tu devi stare immobile e lontano dalla porta.
non puoi uscire in giardino ma puoi rimanerr solo in casa nelle stanze che ti ho elencato il primo giorno.
ovviamente mi pare ovvio che non puoi fare cose pericolose o che ti possano mettere in pericolo-" dico infine.
"- ti sembro un bambino per caso?-" mi domanda scioccato dalle regole, vorrei tanto diglri che non lo reputo un bambino ma è solo per la sua protezione ma lo odio quando prende le cose con superficialità come in questo caso.
"- rompi il cazzo come un bambino quello sì-" dico infastidito, saprò io cos è meglio fare no?
"- tu rompi il cazzo dal primo giorno! mi hai rapito senza motivo e mi tieni come un prigioniero!-" mi urla contro lui; non doveva.
sento il cuore pompare e il sangue ribollire nelle vene, non si deve permettere ad alzare la voce con me e quando mi arrabbio non è per nessuno tantomeno per un irriconoscente come lui.
"- cazzo ti urli eh!-" dico spintonandolo e lui non aspettandoselo va a sbattere contro alex che gli stava dietro, "- tu non sei un cazzo di nessuno ok?! io decido cosa va o non va fatto chiaro?!
tu non devi proprio permetterti di aprire bocca su certi argomenti forse non sono stato chiaro.
cosa ne vuoi sapere eh? hai solamente succhiato cazzi come pensi di comprendere una vita come la mia?-" domando sentendo il bisogno di continuare ad urlare , a sbraitare e a spaccare qualsiasi cosa attorno a me.
mi guarda paralizzato come se davanti a lui avesse un mostro, mi dispiace ammetterlo ma ormai è quello che sono.
"- non puoi permetterti di giudicare me e le mie decisioni se tu non sai manco di cosa stiamo parlando!
non pensavo fossi così quando ti ho visto ballare sul quel palco, sei bravo si a fare il tuo lavoro ma nel resto sei veramente una merda fattelo dire-" gli sputo acido ad centimetro dal suo viso.
lo guardo fisso senza nessuna emozione solo la voglia di farlo stare zitto e smettere di giudicarmi.
"- amico calmati-" prova a calmarmi michele ma in questi momenti devo essere lasciato da solo.
"- mollami-" dico uscendo fuori, ho bisogno di stare in tranquillità e così mi sdraito sul prato interno della villa sotto un cielo cupo e nuvoloso come la mia anima.
il suo viso spavento è al centro dei miei pensieri ma ora come ora vorrei solamente dargli uno schiaffo per fargli capire che sbaglia.
sbaglia in ogni cosa che dice cazzo ed il bello è che crede pure di avere ragione iniziando a fare il testardo ma non sa che le corna da diavolo che porto lo distruggono.
lui che ne sa di quello che provo io ogni giorno?
sto in mezzo a urli e spari tutti i giorni e nonostante questo non posso permettermi una lacrima che una; anche io sono umano, un umano che andrà all inferno ma pur sempre un umano.
non mi è concesso di urlare quando vedo una persona morire davanti ai miei occhi, non mi è permesso andare in giro senza un arma sennò rischio di essere ammazzato ad ogni passo che faccio.
e sopratutto non mi è permesso amare sennò la persona vittima del mio amore viene puntata e cercata di ammazzare.
vogliono fare fuori ciò che amo e l hanno fatto, hanno ucciso mia madre e anche mio padre le uniche persone che ho amato senza mai smettere.
devo vivere solo respingendo ogni sentimento che potrebbe portare alla rovina di vite.
secondo lui è facile? secondo lui non sto solamente cercando di proteggerlo da queste persone?
l hanno preso di mira notando che non l ho ancora ammazzato come è successo con le altre persone che in passato ho rapito e vogliono farlo fuori.
ma non posso permettere che un altra vita paghi la mia, non è giusto, soprattuto non la sua.
questo mi fa incazzare, mi fa incazzare che lui crede di sapere tutto ma in verità non sa un cazzo e le persone così mi danno urto sopratutto se per convincersi di ciò superano la linea dell educazione.
tiro fuori una sigaretta e l accendo nervosamente per calmarmi, non mi incazzo più così da quel giorno.
la testa mi pulsa e le mani mi iniziano a tremare, non di nuovo nicola.
quando sento dei passi provenire alle mie spalle,
"- miki va via non è il momento, voglio rimanere solo-" dico non girandomi nemmeno, non voglio vedere nessuno.
mi giro non ricevendo risposta e davanti a me si presenta federico che mi fissa senza proferire parola e si sdraia accanto a me.
nessuno dei due fiata, io mi ostino a non calcolarlo e a guardare il cielo sopra di me e noto che ora che è arrivato lui è costellato di milioni di stelle.
io porto caos e lui tranquillità, siamo l opposto, non potremmo mai trovare un punto di incontro quando però inizia a parlare lui.

SPAZIO AUTRICE:
buongiorno amori come state??
ecco a voi il quotidiano capitolino, buona lettura🫶🏼

PERICOLOSAMENTE TRA LE TUE MANIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora