1.The boy tattooed.
"Buongiorno Priyanka" sorrido a mio padre provando a nascondere il leggero fastidio nel sentire il mio nome per intero all'alba.Soprattutto da lui.
"Hai sistemato tutti i tuoi libri?" mi chiede mia madre dandomi un bicchiere di succo, ho molta fame ma sto zitta e lo bevo senza aggiungere altro.
"Sì, madre" rispondo alzandomi "io vado" li avviso e non mi salutano nemmeno esco dalla casa raggiungendo la fermata dell'autobus, aspetto impazientemente che arrivi Emily, ma nulla, credo non verrà quest'oggi.
L'autobus si ferma e salgo stringendo la mia borsa, cerco un posto con lo sguardo, lo scorgo in lontananza alla fine e mi ci reco per poi sedermi comodamente.
Sono un po agitata per il mio ritorno a scuola senza Emily, ma mi farò forza da sola.
Prenoto la fermata pronta a scendere, l'autobus frena e perdo l'equilibrio quasi cadendo, scendo velocemente imbarazzata e faccio un respiro profondo attraversando il mini parcheggio provando ad evitare i popolari che non si accorgono di me.Varco l'entrata scolastica e i corridoii non sono molto affollati, la maggior parte delle persone che sto vedendo sono del primo anno.Mi dirigo in segreteria essendo tecnicamente una nuova alunna.Busso alla porta per poi entrare, la signora mi rivolge un sorriso da dietro la cattedra."Buongiorno" sussurro con voce flebile.
"Buongiorno cara" ricambia il saluto per poi guardarmi aspettando che le dicessi il motivo della mia presenza.
"Sono Priyanka Khan, la nuova studentessa, vorrei il mio orario per le lezione e il numero del mio armadietto, per favore."aggiungo alla fine.
"Oh si, giusto."prende due fogli e me li porge, la ringrazio prima di congedarmi.Guardo il numero del mio armadietto e lo trovo senza alcun problema per poi leggere la combinazione sul foglio ed aprirlo.
Comincio a posare i libri che mi portai e presi solo quelli che mi servivano, guardai l'ora sul mio orologio regalatomi 'amorevolmente' dai miei genitori "Così non farai tardi per le lezioni e l'autobus"dissero quel giorno, da una persona all'esterno potevamo sembrare estranei non due genitori e la loro figlia, ma oramai ci feci l'abitudine e per me questo è un rapporto normale.
Mi guardo intorno notando i corridoi affollarsi anche con gente del terzo anno, sono stata via solo un anno quindi riesco a riconoscerne molti, rimasi sbalordita dal cambiamento di altri in un solo anno.
Chiudo il mio armadietto e mi sento osservata così mi giro verso la direzione che sento bruciarmi e noto il gruppo più conosciuto della scuola, fermi a parlare tra loro, tranne per due ragazze che mi guardano sussurandosi cose e ridacchiando per poi girarsi.Non capisco perché debbano parlare male di me e lanciarmi occhiatacce, non mi pare di avergli fatto qualcosa, nemmeno in passato..casomai sono loro ad aver fatto qualcosa a me prendendoni in giro alle mie spalle.Hanno anche provato a 'legare' con me, ma non sono così stupida so come sono fatte e so che vogliono solo umiliarmi.
Scuoto la testa e me ne vado cercando la classe della mia prima ora.
Quando la trovo mi siedo comodamente su una sedia prendendo tutto il necessario e posandolo ordinatamente sul banco.L'aula ha cominciato a riempirsi, è arrivato anche il professore che legge qualche foglio aspettando che la campanella suoni.
Spero di fare amicizia con qualcuno, voglio provare ad essere più socievole, sorrido alla mia idea volendo essere migliore e mi prometto che con il mio o la mia compagno/a di banco comincerò io a parlarle senza sentirmi a disagio.
Aspetto pazientemente che il posto accanto a me si riempia, ma più l'aula di biologia e scienze si riempie più mi abbatto, il mio sorriso sparisce completamente quando mi accorgo che tutti sono con i loro amici tutti sono in compagnia, tranne me.
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United.
Fanfiction"La mia vita é così noiosa,cupa e scura,senza alcuno spicco di felicità.Ho dei genitori severi e molto religiosi e ciò mi ha portato alla rovina facendomi diventare timida per tutto.Finché non lo conobbi,un ricco montato con due genitori troppo sicu...