39. Always coms back.
Appena suonò la seconda ora iniziai a camminare velocemente per i corridoi quasi correndo.Sono riuscita ad evitarlo per due giorni, posso farcela anche oggi finché magari non si dimenticherà della mia stupida figura di merda.
Poi in questi due giorni ho passato del tempo con Nick e mi ha fatto molto piacere ma comunque nei miei pensieri c'era Justin, non capisco perché.Io ero convinta di averlo dimenticato, che non mi piacesse così tanto.
Mi guardai intorno con la paura in viso prendendo i libri che mi servivano per le prossime ore, avrei sopportato di portare un mattone al posto delle borsa l'importante é che non vada in giro per la scuola rischiando di incontrarlo.
Mi guardai di nuovo intorno mentre infilavo il libro precedente e con uno scatto chiusi l'armadietto scappando via.Mentre camminavo velocemente quasi correndo venni presa per un braccio e trascinata nei bagni maschili e mi sembrò di avere un dejà vù.
Sapevo che era lui, la porta venne chiusa ed io venni sbattuta su di essa, un braccio si piazzò accanto alla mia testa ed io decisi di guardare quel braccio tatuato pur di non guardare lui.
Il mio viso si stava riscaldando e iniziai ad avere molto caldo, ero tremendamente in imbarazzo.
"Priyanka" odiavo il mio nome in quel momento, non mi aveva mai chiamato così e ora-no, non lo accetto "Sbaglio o scappavi e ti nascondevi da me?" Mi domandò ed io chiusi gli occhi scuotendo la testa.
"Sbagli" riesco a dire.
"Quindi non ti stavi guardando intorno ogni tre secondi e non stavi correndo per i corridoii e ieri quando hai incrociato il mio sguardo, non hai sgranato gli occhi e sei letteralmente fuggita.Giusto?" Dice tutto d'un fiato ed io aprì un occhio girandomi di poco verso di lui per trovare il suo viso fin troppo vicino al mio.Richiusi velocemente l'occhio rigirandomi verso il suo braccio sentendo il mio cuore battere fin troppo forte.
"Giusto" dico.
Sbatte la mano sulla porta continuando a parlare "Ma certo! Ora fai anche la simpatica" si allontana da me lasciandomi respirare.Mi portai una mano sul petto guardando il pavimento."si può sapere che diavolo ti succede?".
"Ti interessa?" Gli domando serrando le labbra e lui ride.Lo guardai infastidita e superando un po' del mio imbarazzo e credo che la mia timidezza con lui stia svanendo lentamente.
Lui boccheggiò incredulo dalla mia schiettezza nel rispondergli.
"Perché eri in quel parco l'altra sera?" Mi domanda.
Ed io guardai lo specchio che lo raffigurava e poi i lavandini per poi sorridere"Volevo fare una passeggiata" risposi guardandolo.
"Ma-".
"Che c'è? Ora non posso andare in determinati posti solo perché ci sei tu" ripetei più o meno le parole che mi disse.
"Non fare quel giochino con me" mi avvertì per poi diventare serio"Perché stavi piangendo?" Abbassa il tono della voce sembrando quasi dispiaciuto per me "e perché mi hai chiesto scusa" continua facendo un passo verso di me.E lì mi aveva praticamente messo con le spalle al muro, non potevo più inventare nessuna scusa, niente di niente.
Deglutì lentamente provando a formare una frase di senso compiuto ma senza riuscirci."Non lo so" riuscì a dire solamente questo.
"Menti" sbuffò scuotendo la testa.
Come potevo dirgli che in realtà mi piaceva ancora? Come potevo dirgli che pensavo a lui continuamente e volevo uccidermi per averlo lasciato in quel modo.Ho così tanta nostalgia dei giorni passati, quando lui faceva qualsiasi cosa pur di farmi sorridere e il modo in cui mi guardava.Quando mi prometteva che mi avrebbe fatto innamorare, mi sento così orribile.
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United.
Fanfiction"La mia vita é così noiosa,cupa e scura,senza alcuno spicco di felicità.Ho dei genitori severi e molto religiosi e ciò mi ha portato alla rovina facendomi diventare timida per tutto.Finché non lo conobbi,un ricco montato con due genitori troppo sicu...