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Siamo a tavola che stiamo mangiando e affianco a me ho Nic mentre difronte ho Lollo e Vale e a capotavola ci sono da una parte Anna e dall'altra Sandro.

Vale:- allora com'è stare con mi fratello? Immagino che non sia semplice sopportarlo..- mi chiede curioso lanciando una sguardo a Nic.

-diciamo che ci possiamo dare la mano a vicenda perché non sono semplice neanche io..- sorrido guardando Nic per poi guardare Valerio.

Anna:- sappi che solo pe avello preso affianco a te te dovrebbero fa santa..- scuota la testa sorridendo.

Nic:- ao avete finito de prendeme pe er culo?..-

Lollo:- no è solo l'inizio..- lo percula per poi rivolgersi a me -come l'hai conosciuto?..- chiede curioso guardandomi.

-allora parto con il dire che lui l'ho conosco ancora dapprima che diventasse quello che da anni a sta parte, perché frequentavo anche io il parcheggio ma mi sono sempre tenuta all'oscuro e non mi sono mai fatta vedere, ma lui lo vedevo quando veniva con Adriano e Cocco con la sua chitarra che cantava le canzoni di Vasco e io rimanevo lì incantata ad ascoltarlo perché si anche io sono cresciuta a pane e Vasco, comunque per farla breve l'ho visto crescere, ho visto ogni tatuaggio nuovo che compariva, ho visto nascere il disco insomma l'ho visto crescere in tutto e per tutto ma non ho mai avuto il coraggio di avvicinarmi ne prima e ne dopo..- sorrido sentendo poi la mano di Nic posarsi sulla mia coscia sotto il tavolo appoggio la mia sopra la sua stringendogliela -poi è successo che sono andata al suo concerto qua a Roma e lui ha avuto la brillante idea quella sera di far cantare ad alcune persone lì in prima fila "Sabbia" e quando è venuto da me mi ha passato il microfono aspettandosi un'altra stonatura ma invece quando ho iniziato a cantare ho visto dal suo viso che non si aspettava che sapevo cantare perché si so cantare..- sorrido imbarazzata.

Vale:- ah si orma me ricordo de sta scena e me ricordo anche che so rimasto impressionato dalla tua voce..- mi sorride guardandomi -vabbè ora poi continua..-

-niente poi il concerto è finito e ognuno per la sua strada finché la mattina dopo non me lo sono ritrovato nel bar con Adriano dove stavo facendo colazione con una mia amica e poi loro si sono avvicinati e abbiamo iniziato a parlare poi finito di chiacchierare io sono andata al lavoro finché una sera un'altra nostra amica ci ha invitato con lei al parcheggio e ci ha fatto conoscere i suoi amici e tra una chiacchiera e l'altra mi hanno messo una chitarra in mano e mi hanno obbligato a cantare e a suonare finché poi non è comparso lui e da quella sera lì poi non ci siamo più persi..- concludo sorridendo con gli occhi lucidi vedendo che mi stanno guardando sorridendo e con la coda dell'occhio vedo sua mamma emozionata e Nic che mi sta ammirando.

Sandro:- se certo posso proprio immaginare del perché ti sei avvicinata a mio figlio..-

Sento il mio cuore fare un crack, perché posso capire da una parte che cerca di proteggere il figlio ma non mi conosce e non può giudicarmi senza avermi conosciuto.

Nic:- te prego nun inizia..- sbuffa rivolto al padre stringendomi la mano.

-senta io posso capire che sta cercando di proteggere Nic per la sua ultima storia che ha avuto, ma le dico che non mi può giudicare senza avermi conosciuto, e mi dispiace che lei pensa che io stia insieme a suo figlio solo per i soldi, ma sappi che se volevo approffitarmene ne approfittavo la prima volta che ho messo piede al lavoro visto che lavoro con Priscilla e non le ho mai detto niente perché appunto non volevo approfittare visto che se glielo avrei detto mi avrebbe aggevolato ma ho preferito non dirle niente e sono andata a quel concerto con le mie forze facendomi ore e ore di fila sotto il sole per stare lì in prima fila, e se volevo approfittare ne avrei approfittato anche quando Adriano è venuto in negozio e ha visto i tatuaggi complimentandosi..- mi fermo un attimo prendendo fiato ormai con le lacrime che mi scendono -e le dirò anche un'ultima cosa, a me non mi interessa se è Ultimo o meno si è vero mi ha salvato dal baratro in cui sono caduta con la morta dei miei genitori, ma io non sto insieme a suo figlio perché è famoso o per i soldi, anzi ogni volta che andiamo in giro litighiamo per chi deve pagare, io sto con suo figlio perché lo amo più di me stessa, perché suo figlio è l'amore fatto in persona e perché io mi sento protetta da suo figlio, ora scusatemi ma ho bisogno di aria..- sussurro le ultime parole alzandomi da tavola in lacrime.

Come esco in giardino ritorno a respirare, non avrei mai pensato che sarei stata giudicata così senza mai essere conosciuta almeno un minimo e questo mi fa male perché si può dire tutto di me ma non che sono un'approfittatrice.

Comunque con te. (Ultimo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora