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Mi sveglio di colpo tutta sudata guardo l'ora e sono le 4 di mattina esattamente ho dormito solo 2 ore e come ogni notte gli incubi mi vengono a bussare nella mente.
Sospiro mi alzo dal letto e vado in bagno per poi sdraiarmi sul divano in sala accendendo la Tv scoppiando in lacrime perché non riesco più a sopportare questa situazione, in questo momento vorrei chiamare Nic sentire la sua voce che mi tranquillizza ma non avendo manco il numero non posso far nulla.
Mi passa per la mente che potrei chiamare Camilla ma non vorrei disturbarla e così come faccio ogni notte per riaddormentarmi faccio partire le sue canzoni chiudendo gli occhi pensando che tra 3 ore devo svegliarmi.

Sento la sveglia suonare e apro gli occhi mettendo a fuoco dove sono ma poi mi vengono in mente i ricordi di stanotte, mi alzo e vado in bagno per lavarmi.
Mi guardo allo specchio e vedo due occhiaie sotto i miei occhi che cerco di coprire con il correttore e che funziona solo in parte.
Sospiro perché so che questa giornata sarà di merda perché quando ho gli incubi di notte il giorno dopo sono nervosa, stronza, scontrosa e non mi interessa chi mi trovo davanti.

Arrivo al lavoro ed entro in negozio e come mi vede Priscilla mi viene subito incontro.

Pri:- Ciao Giuliè..- sorride ma poi guardandomi bene si allarma -tutto bene? Che hai?-

-te prego Pri oggi è una giornata no e onde evitare de trattate male è meglio che non me rivolgi la parola perché me conosco e in giornate come questa non voglio che nessuno me se avvicini, ma te ringrazio lo stesso..- sospiro e vedo che alza le mani in segno di resa ma negli occhi ci leggo un pochino di preoccupazione.

La giornata passa lentamente Priscilla non mi ha più detto niente e non mi si è più avvicinata ma vedevo che ogni tanto voleva chiedermi qualcosa ma non lo faceva ed è stato meglio così.
Vedo l'ora e vedo che il mio turno è finito prendo le mie cose saluto Priscilla ed esco dal negozio.
Mi incammino verso la fermata dell'autobus quando mi sento chiamare dall'altra parte della strada.

Nic:- signorì lo vorrebbe un passaggio?- mi giro verso di lui e vedo che sta sorridendo.

Prendo un respiro profondo perché anche se ho detto che ieri avevo bisogno di lui adesso con il nervoso che ho addosso non voglio vedere nessuno, per quanto sembra essere assurdo neanche lui.
Prendo coraggio e mi avvicino a lui guardandolo dalla testa ai piedi pensando sempre che è un qualcosa di incredibile nonostante tutto.

-me dispiace Nic ma oggi non è giornata e non voglio risponderti o trattate de merda quindi devo rifiutare il tuo passaggio e vado a casa coi mezzi..- sospiro perché mi dispiace trattarlo così ma davvero non riesco a stare con qualcuno in ste giornate preferisco starmene da sola.

Nic:- ehi che succede?- mi prende il viso fra le mani guardandomi e anche in lui vedo una lieve preoccupazione.

-niente ma te prego fidate de me prendi e vai a casa perché non so de buona compagnia oggi..- mi stacco bruscamente e so di essere stronza facendo così ma non posso farci niente.

Nic:- va bene ma permettimi di accompagnarti a casa, non te chiedo nulla te lo prometto- risponde un po' brusco e un po' nervoso.

Cosi senza dire nulla faccio il giro della macchina ed entro nel lato del passeggero e lui nel lato del guidatore.
Accende la macchina e partiamo, nel tragitto guardo fuori dal finestrino ma con la coda dell'occhio vedo che ha le braccia tese e la mascella contratta e nel suo sguardo ci vedo la delusione.
Sospiro in silenzioso perché per la seconda volta sto allontanando una persona che a quanto pare ci tenga a me nonostante non mi conosca ma purtroppo sono fatta così e probabilmente tra qualche ora me ne pentirò.

Arrivo a destinazione e senza dirgli niente e senza degnarlo di uno sguardo scendo in fretta e furia dalla macchina, faccio in tempo a chiudere la portiera che lui parte a raffica e se ne va.
Sospiro entrando in casa e mi affretto a prendere il telefono per scrivere all'unica persona che mi può aiutare.

A Cami: te prego ho bisogno de te.

Non faccio in tempo ad appoggiare il cellulare che mi arriva la risposta.

Da Cami: 10 minuti e sto lì.

Mi siedo sul divano con le mani tra i capelli pensando a come mi sono comportata con Nic, nonostante lui mi sia venuto a prendere a lavoro io l'ho trattato una merda e me ne rendo conto.

Sento il citofono suonare e mi avvio di corsa verso la porta e come la apro mi butto tra le braccia di Camilla scoppiando in lacrime.

Cami:- ehi ma che succede?- sussurra abbracciandomi  -shh tranquilla ora entriamo e mi racconti- cerca di tranquillizzarmi entrando in casa chiudendo la porta.
Dopo essermi calmata mi stacco da Camilla e mi siedo sul divano con lei.

-è successo che ho fatto un casino Cami..- sospiro abbassando lo sguardo.

Cami:- che hai combinato?- mi appoggia una mano sulla mia facendomi capire che lei è lì per me.

-te avevo accennato che avevo gli incubi però non ti ho detto che quando di notte ho gli incubi che mi fanno svegliare e sto sveglia un po', poi il giorno dopo sono tutta nervosa e stronza e non voglio parlare con nessuno perché so che mi comporterei una merda..- sospiro prendendo un respiro e poi continuo -stanotte è stata una notte di quelle, e stamattina come sono andata a lavoro ho messo in guardia anche Priscilla e durante la giornata non si è avvicinata né niente, solo che poi quando sono uscita da lavoro mi sono trovata Niccolò che voleva accompagnarmi a casa ma ho messo in guardia anche lui trattandolo da stronza ma lui ha insistito allora io ho accettato ma in macchina non è volata una mosca solo che con la coda dell'occhio l'ho guardato ed era tutto teso e nello sguardo era deluso, poi siamo arrivati sono scesa senza dirgli niente e lui è ripartito a tutta velocità..- concludo con qualche lacrima che mi scende.

Cami:- posso ditte che da fuori si è vero puoi sembrare na stronza o come te pare se te comporti così, però è anche vero che lui non sa il perché ed è normale anche la sua reazione-

-lo so però me sto logorando dentro perché nonostante lui mi sia venuto a prendere io l'ho trattato na merda nonostante stanotte quando mi sono svegliata per l'incubo la prima persona che volevo chiama era lui e non so cosa me succede perché non è mai successo na cosa del genere l'ho visto du volte ma da quando mi ha abbracciato quella sera che mi ha accompagnato a casa ho capito che quelle braccia sono il mio posto preferito..- sospiro giocando con le punte dei miei capelli.

Cami:- po succede eccome anche perché m'è bastato vederci vedere quella sera come eravate affini insieme, quindi di questo non preoccupatte..- mi dice sorridendo.

-si ma mo non me vorrà più parla ne vede giustamente..-

Cami:- cara amica nulla è perduto, domani sera Adriano da una festa a casa sua quindi può essere un'occasione per parlace e chiaricce- mi sorride furba.

-non posso rifiuta ve?- la guardo speranzosa.

Cami:- no visto che ce devi chiari- sorride e inizia ad alzarsi -ora che ho fatto il mio dovere vado a casa, passo a prendette verso le 21.00 domani sera, buonanotte e sta tranquilla-

La accompagno alla porta e ci diamo un abbraccio e un bacio sulla guancia.
Aspetto che esca anche dal cancello per poi chiudere la porta sorridendo con il cuore un po' più leggero per poi andare a dormire aspettando domani.

Comunque con te. (Ultimo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora