Gennaio IV

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Bianco. In quella piccola stanzetta Bill era circondato solo ed esclusivamente da bianco. La porta, il letto, le pareti. Non c'erano specchi. Non c'erano maniglie. Niente cose appuntite e la finestra si poteva aprire solo di 10cm.
Probabilmente sarebbe dovuto essere un ambiente confortevole, ma non lo era. Bill camminò un po' dentro a quelle quattro mura, esaminando ciò che lo circondava, cercando di capire se ci fosse qualcosa di interessante. Nulla. Si sedette sul letto, restò a guardare fuori dalla finestra. Pensava a Tom.

A interrompere il silenzio fu la porta che si apriva, dalla quale entrò un uomo, abbastanza giovane, dal volto paffuto, anche lui vestito totalmente di bianco

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A interrompere il silenzio fu la porta che si apriva, dalla quale entrò un uomo, abbastanza giovane, dal volto paffuto, anche lui vestito totalmente di bianco.
-Ciao...
Bill si girò di scatto verso la porta, poi realizzò.
-Ciao..?
L'uomo protese la mano verso Bill, avvicinandosi a lui.
-Sono il dott. Wagner, ma puoi chiamarmi Edgar... se vuoi.
-Sì ehm... piacere.
Bill lo guardava, scocciato. Ancora ce l'aveva con Muller, per averlo mandato in quel posto, per non essersi curato della sua opinione, per aver lasciato che abbandonasse Tom. Perché questo aveva fatto, l'aveva abbandonato. Non capiva, lui non aveva bisogno di essere... curato. Non stava male. Lo avevano rinchiuso in quella sorta di... ospedale, senza avere la possibilità di comunicare con il mondo esterno. Con il fratello...

-Bill, giusto?
-Mh mh...
-Bene, so che forse non vorresti essere qui, ma è per il tuo bene, capisci?
-Mh mh...
-Ok, ti vedo piuttosto contrariato, vuoi dirmi come mai mentre ti faccio fare un giro della struttura?

"no grazie"
Restò in silenzio, continuando a guardare l'uomo di fronte a lui, il cui sguardo vagava, da Bill, alla sua cartella clinica. Anche lui non disse nulla per un po' attendendo una risposta da parte del ragazzo.
Allora si avvicinò, posandogli una mano sulla spalla.
-Su Bill, andiamo...
Lui si scansò subito, guardando poi negli occhi il dottore. Le sue pupille si dilatarono, per poco non gli si bloccò il respiro. Si vedeva il suo terrore. Dopo poco si riprese, sotto gli occhi insistenti dell'uomo, che subito aveva capito il suo errore.
"Cazzo..." Si era promesso di sembrare... normale? Più o meno. Comunque di sembrare tranquillo, sano, senza problemi, traumi. Lui stava bene... e invece no. No, non stava bene, affatto. Tutto quel malessere sì, lo aveva soppresso, ma c'era e... No, tutte scuse. Cercava solo una scusa, un motivo valido per il quale avrebbe dovuto abbandonare Tom, eppure nessun motivo lo era.

Bill aveva uno sguardo perso nel vuoto, concentrato nei suoi pensieri. Non si rese conto che il dottore si era spostato, così si girò verso di lui. Non disse nulla, temendo solo di peggiorare la situazione. Allora anche il dott. Wagner guardò Bill ed esordì.
-Io direi che... bah, ti lascio un poco solo, poi torno e parliamo, va bene?
"Tanto se dicessi no, la situazione non cambierebbe"
-Mh mh.
L'uomo uscì, lasciando nuovamente solo Bill, il cui unico pensiero era indirizzato al fratello. Il senso di colpa lo pervadeva, aveva lasciato solo il gemello, proprio quando più ne aveva bisogno. In fondo ne aveva sempre bisogno, ma... Il quel periodo sentiva qualcosa di diverso in Tom, percepiva la sua debolezza. Lo sapeva, sapeva che sarebbe stato male, eppure lo aveva lasciato solo. Avrebbe potuto fare più resistenza, si sarebbe potuto opporre ancora e ancora. Avrebbe dovuto continuare. Si sarebbe dovuto impuntare, più di quanto non aveva fatto. E invece... lo aveva abbandonato, ecco tutto.

Spazio autori
Ciao!! Scusate tanto se il capitolo è un po' corto o comunque non dei migliori, ma sono molto stanca, avendo studiato tutta la sera... Comunque, vedrò di farmi perdonare. Spero che la storia vi stia piacendo.





Noi due contro il mondo (Twins Kaulitz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora