Ottobre III

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Gustav percorreva la via a passo svelto, con le mani in tasca e lo sguardo rivolto verso il cielo iniziato a inscurirsi. Il ragazzo era un batterista bravo, bravissimo per la sua età, a soli diciassette anni faceva parte di un gruppo famoso in tutta la Germania. Gustav era sempre passato per l'idiota del gruppo, quello che fa battute e freddure senza senso, quello casinista, quello che porta le canne alla festa. Appariva così a tutti, si era costruito un personaggio talmente accurato da dimenticare quasi totalmente quello che in realtà nascondeva dentro al petto.

Gustav aveva un animo gentile, in fondo al suo cuore c'era una parte di lui riservata, timida, sensibile...nascosta. Non gli era mai piaciuto mostrarla e attorno si era fabbricato un muro di indifferenza e idiozia permettendogli di sembrare qualcun altro. 
Certo, comunque gli piaceva fare battute e ridere sui problemi invece che struggercisi sopra, ma il casino aveva imparato a farselo piacere, è diverso. E' diverso.

Gustav ammirava i suoi amici, sembrava che loro non si curassero di nascondere loro stessi per paura del giudizio. Sembrava che loro accettassero perfettamente di essere ciò che erano, senza particolari difficoltà. Quanto avrebbe voluto essere come loro...
Si riscosse dai pensieri scuotendo leggermente la testa e riportando lo sguardo davanti a sé.
Era arrivato a destinazione.

Guardò la porta metallica con affetto, ricordando la prima volta che si erano ritrovati tutti quanti lì davanti, cinque anni prima. Erano solo bambini, e quella porta sembrava immensamente più grande e sconosciuta. Entrò nello studio di registrazione ricordando a memoria la strada da percorrere anche al buio. Fece per aprire la porta più interna quando notò che era socchiusa e una luce fioca usciva dalla stanza dietro l'anta.
Incuriosito, aprì piano la porta e scrutò l'interno.

Tom e Georg erano seduti sul divano dello studio, gli strumenti abbandonati al lato, le mani intente a stringersi a vicenda. Il bassista accarezzò la guancia di Tom con fare rassicurante, mentre parlava piano. L'altro scuoteva la testa e rispondeva con le labbra appena tremanti. 
Tom si strinse infine a Georg cercando conforto e quest'ultimo pose le sue mani sulla sua schiena accarezzandolo delicatamente. 
-Glielo diremo quando sarai pronto, ok?
Tom annuì asciugandosi le lacrime sulle guance e portando il suo viso all'altezza di quello di Georg alzandosi in ginocchio. Si baciarono dolcemente e...

Gustav chiuse la porta di scatto, facendo però attenzione a non fare rumore.
"Ma che cazz-..."
Ok, questo non se lo aspettava, proprio per niente. A quanto pare anche gli altri avevano qualcosa da nascondere, senza motivo per di più. Perché nascondere una cosa del genere? davvero pensavano che qualcuno li avrebbe giudicati? Almeno ai loro migliori amici avrebbero potuto dirlo...
Ora...cosa fare? Fare finta di nulla? Dirgli di aver visto, ma tacerne con Bill? Mantenere il segreto?
Troppe, troppe domande senza risposta.
Gustav era davvero confuso, non sapeva come fare, non sapeva nemmeno se sarebbe riuscito a fare finta di nulla il giorno dopo. Il ragazzo aveva bisogno di qualcuno con cui parlarne, qualcuno di cui poteva fidarsi, che mantenesse il segreto ma che gli consigliasse cosa fare.
Bill era la scelta migliore. Ma Tom non avrebbe voluto, Gustav non voleva litigare con lui.

"Scusate ragazzi" 
Pensò mentre scorreva la rubrica in cerca del numero di Bill.
-Pronto, Bill?
Disse col fiato corto.
-Ehi Gus! 
-Ehi...senti...sono tornato allo studio per prendere una cosa e...e...
Si fermò più volte, in preda al panico, indeciso se continuare o no.
-E...? Tutto ok?
Non lo sapeva, non lo sapeva se era tutto ok. Era confuso, insicuro. Non voleva litigare, avevano appena passato un brutto periodo, non voleva litigare di nuovo. 
-N-no...No!
Rispose infine.
-Gus, ehi Gus che succede? 
Bill si stava iniziando ad agitare.
-C'erano...loro...
-Gus, mi stai facendo preoccupare, ti hanno fatto del male, ti hanno minacciato?! Che cazzo succede?!
-C'erano Tom e Georg...
-Sì...beh, e allora? Non è un segreto che vadano allo studio anche senza di noi. Lo faccio pure io ogni tanto e pure tu, mi dici qual è il problema?
-No...io...non so se posso cazzo!
Iniziò ad alterarsi, non sopportava l'indecisione.
-Non puoi cosa Gus?!
fece una pausa, una lunga pausa, infine trovò il coraggio da non si sa dove e sussurrò con voce impassibile.
-Si sono baciati...

Forse avrebbe voluto aggiungere altro, ma non lo fece, forse ci sarebbe anche riuscito se Bill non avesse attaccato di botto, senza chiedere spiegazioni.

"Scusate ragazzi"

Spazio autoriCiao a tutti, d'ora in poi, scusate, ma non pubblicheremo tutti i giorni

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Spazio autori
Ciao a tutti, d'ora in poi, scusate, ma non pubblicheremo tutti i giorni. Proveremo a scrivere il più possibile, ma già si iniziano a intravedere i primi compiti di greco e latino, perciò sarà complicato. Scusate ancora, spero che la storia vi stia piacendo.

Noi due contro il mondo (Twins Kaulitz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora