Settembre V

149 8 4
                                    

Passò la giornata a girovagare, senza osare mettere piede in quel posto chiamato casa, per paura anche solo di incrociare lo sguardo di Bill. Il senso di colpa era troppo, pungente, lacerante. Tom riusciva solo a pensare al dolore che poteva aver inflitto a suo fratello, alle pene che aveva dovuto sopportare a causa sua, Tom stava annegando nel dolore...

Com'era sempre stato in fondo. Il ragazzo era sempre stato sensibile al dolore, al suo e a quello degli altri. Una persona sofferente lo faceva stare male, e se quella persona non guariva Tom voleva solo morire. Eppure quando era felice, il ragazzo riusciva a essere qualcosa di spettacolare: aveva dei comportamenti spesso infantili, si entusiasmava per nulla, sorrideva in continuazione, andava in astinenza di abbracci dopo mezza giornata...Esclamava cose senza senso per poi scoppiare a ridere. 

Tom decise di andare allo studio di registrazione, almeno lì sarebbe stato solo. Purtroppo, o forse per fortuna non fu così. Vide la porta accostata e la felpa di qualcuno appoggiata sul divanetto nell'ingresso. Il ragazzo si affacciò e il suo sguardo si illuminò.
C'era Georg, stava provando uno dei nuovi pezzi.
"Oh Bill, tu che lo sgridavi perchè è sempre in ritardo e non prova mai, se potessi vedere questa scena!" Pensò sorridendo.

Non entrò, rimase all'ingresso accovacciato contro il muro, testa sulle ginocchia e le braccia attorno alle gambe.
"Come cazzo faccio...Io non posso dirlo a nessuno, assolutamente a nessuno che mi piace quell'energumeno di là, io sono quello etero, forse il più etero della band...Dopo Georg.
Che PALLE!! Ma perchè mi dovevo innamorare di lui, c'è tanta gente in giro per il mondo e io mi dovevo innamorare di lui...Si vede che sono masochista." Si ritrovò a pensare tanto intensamente da non accorgersi che il basso aveva smesso di suonare, che l'amplificatore era stato spento e che i passi si avvicinavano sempre di più.

-Tom? Tom! Che ci fai...qui?
Il ragazzo alzò la testa di scatto e guardò Georg.
-Ehi...C-ciao
Fece un sorriso sbilenco
-Dai tirati su
Gli porse la mano e lo tirò su con una facilità spaventosa

Parlarono tutto il pomeriggio, di cose futili per altro, ma per Tom quel momento non l'avrebbe scambiato con nessun altro. Era lì, seduto accanto alla persona che lo faceva arrossire ad ogni contatto...
Sembrava veramente un ebete.

Spazio autori

TWINS KAULITZ BUON COMPLEANNOOOOOO. Ok, questo capitolo mi piace particolarmente perchè racconta un po' il carattere di Tom, di come noi lo immaginiamo. fateci sapere se vi piace se mai qualcuno lo leggerà...Magari fra un paio d'anni, chissà🫠



Noi due contro il mondo (Twins Kaulitz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora