Gennaio

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-Il Natale? No...non l'abbiamo festeggiato. Almeno, non con Gordon. Non so nemmeno se si possa considerare festa, siamo stati io e Bill insieme e ci siamo scambiati dei regali...Però...no, nulla.
"Però ha sorriso, ha sorriso tanto...per me è stato meglio di una festa"
-Mi dispiace per Gordon, vorrei aiutarvi ma non so che fare...
-No, non potresti fare nulla e non ce n'è bisogno in realtà. Tranquilla Louise, va tutto bene. È solo che tendo a esagerare...colpa mia.
Louise guardò Tom con occhi dolci, quasi pietosi.
-Mio fratello è in coglione...hai fatto bene a lasciarlo.
-Già...

Lo sguardo di Tom cambiò improvvisamente, incupendosi al solo sentire nominare Georg, non riusciva ancora a sopportare la separazione, non riusciva ancora ad accettare...le bugie che Georg aveva raccontato a tutti.
"Ho fatto bene a lasciarlo? Come se lo avessi lasciato?! Perchè doveva mentire...perchè?! Non poteva dire che lui mi ha piantato in asso, di nuovo, non poteva dire la verità?! No...ovvio che no..."
-E invece il processo?
-Va avanti, è lunga ancora. Fra poco finiranno le vacanze di Natale...e...nulla, dovrò tornare a scuola. Non so se Bill vorrà tornare, forse no.
-Dai Tom, non ti preoccupare, vedrai che alla fine si risolverà tutto.
-Sì...sì...
Il ragazzo sospirò, poi salutò la ragazza con un cenno e si dileguò, uscendo dal bar a passo lento e pensieroso. Un suono fastidioso lo riscosse dalla trance che lo iniziava ad avvolgere. Una notifica, un messaggio.

-Tom, Müller mi vuole vedere non so che fare, ci vado?
-Sì certo, sarà importante se ti deve parlare
-Ok, allora domani vado
-Bravo

"Forse ci darà degli aggiornamenti sul processo, speriamo...
Dai Tom, ora non preoccuparti, andrà tutto bene, andrà sicuramente tutto bene"
Tom si appoggiò al muro di un edificio, si strinse nelle spalle scosso dal freddo. Le vacanze di Natale erano passate velocemente, troppo. Dopo quattro giorni il ragazzo sarebbe dovuto tornare a scuola e tremavava al solo pensiero: rivedere Georg, sopportare di nuovo la sua dolorosa vista che rievocava ricordi altrettanto lancinanti; incontrare i bulli, guardarli negli occhi, affrontarli...non ci sarebbe mai riuscito. Sarebbe per sempre scappato e infine picchiato. Perchè? Non poteva esserci qualcuno a prendere le sue difese? Sarebbe mai arrivato qualcuno che avrebbe provato pietà di lui, che lo avrebbe aiutato, raccolto, protetto?
"Non posso chiederlo a Bill, lui è già...ha già tanti problemi, sarebbe al limite dell'umanità chiedergli di affrontare altri casini, i miei casini."

Per Tom, in realtà, sarebbe stato molto facile chiedere aiuto. Bastava dirlo a un professore, al preside, fare i nomi dei ragazzi, esternare il suo dolore. No, non poteva. Non sarebbe riuscito a parlarne, si sarebbe vergognato della sua debolezza, gli avrebbero detto:
-Mi dispiace, ma dai, sono solo coglioni. Tu sei migliore di loro!-
"Grazie al cazzo che sono migliore di loro! Io non vado a rompere i coglioni alla gente a caso, questa consapevolezza mi farà sentire meglio?! Ovviamente no...
Ora basta lamentarsi. Mi devo accontentare di ciò che ho. Ho Bill, ho il mio fratellone, ho tutto quello che mi serve"

Tom se lo sarebbe fatto bastare, avrebbe smesso di lamentarsi...doveva rassegnarsi.

doveva rassegnarsi

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Noi due contro il mondo (Twins Kaulitz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora