Bill si svegliò che era mattina inoltrata. Era ancora dolorante, ma non se ne curò più di tanto, si alzò e si recò in bagno. "Forse mi dovrei medicare..." disse fra sé e sé.
Aveva girato tutta la casa, di Tom non c'era traccia, forse era andato a scuola. Nonostante Bill cercasse di distrarsi, il suo pensiero era fisso alla litigata col fratello. Come qualche ora prima, nella sua testa rimbombava quel "Ti odio" del fratello. Era l'unica cosa a cui riusciva a pensare. E poi quando era tornato a casa, quando aveva svegliato Tom che continuava a scusarsi, tutte quelle scuse e Bill gli avrebbe solo voluto dire "Non è colpa tua, affatto! Sono stato io, è tutta colpa mia, capita tutto a causa mia, è vero che sono un coglione, è vero che stareste tutti meglio senza di me! Tom, tu sei prefetto, non è colpa tua, tu hai solo detto la verità!"
Beh, non ci era riuscito, non era riuscito a dire nulla. Bill era così. Quando era profondamente provato da qualcosa, qualunque cosa, non parlava. Che fosse tristezza o rabbia, lui non parlava. Era il suo sguardo a essere importante, gli occhi di Bill dicevano tutto. Scrutava, ascoltava, rimuginava, ma non parlava. Spesso era sua volontà non parlare, in situazioni in cui poteva diventare irrazionale, era meglio che non aprisse bocca, rischiava di dire cose che non pensava nemmeno lontanamente e non voleva far star male nessuno. Altre volte però lui si... si bloccava. Non riusciva ad esprimersi affatto. E anche lì ricorreva agli sguardi, il che è ironico, perché Bill ci sapeva fare con le parole, ma in quelle situazioni era come se il suo cervello non riuscisse più a formulare frasi di senso compiuto.
Bill era steso sul letto. Le parole del gemello gli rimbombavano in testa, pensava a tutti i suoi rimpianti, a tutte le volte che lo aveva trattato male, suo fratello. Pensava a tutti gli errori che aveva fatto e non ne poteva più. Si alzò di scatto, scese da letto e prese l'album Paranoid dei Black Sabbath, accese il volume dello stereo al massimo e lasciò che la musica sovrastasse tutti i suoi pensieri. Non voleva più pensare a niente, niente di niente. Da Leonard a Tom, da Georg a sé stesso.
"Cazzo!" Bill non riusciva a togliersi dalla testa tutti quei pensieri, non ci riusciva e non poteva. Non poteva vivere in una condizione tale, isolato da tutto, nell'oblio più totale dove niente poteva raggiungerlo e ferirlo. Non poteva vivere in una bolla di autoconvinzione perché non andava tutto bene, non era tutto a posto con Tom, non era rilassato. Si rialzò da letto, rassegnato, e spense la musica.
Sbuffò, si passò una mano tra i capelli e decise di occuparsi di altro. Andò a truccarsi e poi provò a buttar giù qualche rima per una canzone, ma niente. Non poteva concentrarsi se prima non parlava con Tom, se prima non si scusava e non chiariva, se prima non lo guardava negli occhi intensamente come solo lui sapeva fare.
Era ormai l'una passata, Bill aspettava impazientemente l'arrivo del fratello, voleva parlargli, voleva chiarire. Stava male senza il fratello.
Durante l'attesa il cantante scrisse un messaggio a Georg, voleva scusarsi. Stranamente ci era riuscito, era riuscito a esprimersi, a dire tutto ciò che voleva dire. Ci era riuscito!
Non riuscì però ad inviare il messaggio. Si era bloccato, un'altra volta. E il fratello non arrivava, ancora.Bill scese dallo sgabello della cucina su cui si trovava, voleva camminare, muoversi, scaricare la tensione, ma si era dimenticato delle sue condizioni.
Appena fece un passo, il cantante gemette dal dolore, alzò gli occhi al cielo e, rendendosi conto che non era il caso di muoversi, risalì sullo sgabello e attese.
Passò un ora e Tom ancora non era arrivato. Bill era sempre più teso e anche più preoccupato, ticchettava in modo frenetico le dita sul tavolo e fissava l'orologio. Era quasi in ipnosi quando la porta sbatté.
Tom era tornato.Spazio autori
Ciao a tutti! Spero che la storia continui a piacervi e... niente, un saluto e per chi di voi va ancora a scuola, dato che la prossima settimana dovrebbe ricominciare, buon inizio. 🤘
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Noi due contro il mondo (Twins Kaulitz)
Fiksi RemajaBill e Tom Kaulitz sono gemelli, molto più diversi di quanto non si possa pensare. Viso uguale e caratteri opposti. Sono due, sempre insieme contro un mondo crudele che cerca di distruggerli. Sono due, folli nella loro poesia.