LA CONFESSIONE DI ELIA

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Entrarono in un'officina colma di moto posteggiate o in riparazione, Olivia ammirava quegli ambienti curati e ben accessoriati, percependo e constatando sempre di più,  ad ogni occhiata, quanto fossero opposti , il suo mondo e quello di Elia.

Seguendo Daniel, giunse in un garage collegato all'officina, dove, inaspettatamente per gli occhi e per il cuore, gli si palesò davanti Elia a petto nudo seduto sul fianco della moto,

stava parlando con suo padre ed un signore che Olivia non aveva mai visto prima, quando lui portò gli occhi su di lei, la intrappolò in uno sguardo che la stava consumando ed in  quel momento si sentì vulnerabile, confusa ed ancora più eccitata.

Elia era una sfida che lei non era pronta ad affrontare,

il bene: le emozioni che le faceva provare ogni volta che lo ammirava o lo aveva vicino

il male: ciò che lui le avrebbe sicuramente fatto, se lei si fosse lasciata trasportare dalle cellule del suo corpo, usandola come un oggetto.

In un momento di lucidità, si defilò tornando fuori.

Si mise a camminare intorno al rustico per prendere aria, fuori non c'era nessuno a parte lei, gli amici di Elia, erano intorno al campione oppure nel cascinale a bere un aperitivo e stuzzicare qualcosa da mangiare, tutti erano in compagnia e si divertivano, ma Olivia non ci  riusciva ed il motivo era che si vergognava, si sentiva inferiore a loro, lei che lavorava in un nightclub, lei che faceva le faccende in casa per aiutare sua madre, lei che non entrava in un negozio di abbigliamento da quasi quattro anni, cose che fino a qualche giorno prima non le avevano mai provocato vergogna, ma da quando aveva conosciuto Elia, la stavano consumando dentro.

Sventolava le mani intorno al viso cercando di far affluire aria fresca, ma invece, si agitava sempre di più

" è novembre e a me sembra il 10 fottuto luglio, cazzo!"

il suo corpo era un turbinio di emozioni: Passione, Eccitazione, Paura, Frustrazione, un mix che le fece aumentare notevolmente la temperatura corporea.

Trovò un muretto dietro la casa,  si mise lì a sedere con la testa tra le mani, cercando di ritrovare pace interiore, come insegnava Maestro Oogway in Kung fu Panda, ma il Karma è bastardo!

"mi ci vuole un cazzo di giardino Zen!"

"e pensare che studio anche psicologia, fanculo!"

si rimproverò non riuscendo a tranquillizzarsi, la vista di quel ragazzo la destabilizzav, ogni giorno di più!

Non sa per quanto tempo fosse rimasta lì, ormai era quasi buio, il tramonto stava donando al cielo colori rossastri e arancio,

mentre controllava il cellulare per vedere l'orario, lo sentì parlare

< vuoi scappare colombina?>

alzò gli occhi e vide davanti a sé Elia, vestito con un jeans skinny nero e un cardigan aderente dello stesso colore

<anche volendo devo trovare Lia prima!> sbuffò lei senza guardarlo negli occhi

<ti infastidisce così tanto quando ti sono vicino?> chiese lui alzando le sopracciglia e cercando il suo sguardo

Elia aveva visto Olivia nel garage e poi non la trovò più.

Entrando nel rustico aveva chiesto agli amici se l'avessero vista, ma nessuno sapeva dov'era, colse l'occasione per cambiarsi e andarla a cercare, nell'edificio non c'era traccia di lei, così uscì fuori, ormai pervaso da un senso di ansia e turbamento, convinto che lei non lo volesse, anzi lo disprezzasse!

YANOE (Colombo's Series #2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora