Rebecca's pov
<accidenti la Baia di Santa Monica! quale locale?> chiedo perplessa per la lontananza da casa mia, ma come si dice...
"Carpe Diem"
<l'Hillstone, sulla Wilshire Boulevard> mi risposponde volgendomi un occhiata veloce, come a sondare la mia espressione
<beh è un bel locale visto da fuori, so dov'è! gli porterò il Curriculum allora!> dico pensando già a come organizzarmi con i mezzi di trasporto per arrivarci, dato che non ho la macchina e abito a quasi quaranta minuti dalla Baia
"l'ho sempre detto che Santa Monica è troppo estesa cazzo!"
<se vuoi ci andiamo adesso, ti accompagno io dato che abbiamo l'auto di mia sorella a disposizione, poi vogliono il curriculum glielo manderai per mail appena torni a casa> Jess sa quanto sia importante per me trovare un lavoro e sa anche che non fosse lui a darmi la spinta adeguata ogni volta, avrei perso molte opportunità, perchè, la morte di mio padre, ha portato in me, un senso di inadeguatezza e insicurezza inspiegabili. Solo dopo ho capito, che mi opadre era la mia forza, la mia sicurezza la mia determinazione, la fonte di ogni mia dote o propensione
<Jess guarda come sono vestita, non mi prenderebbero nemmeno in considerazione oggi!> sbuffo, perchè l'alternativa sarebbe che prima mi porta casa per cambiarmi, ma perderemmo troppo tempo, quindi la mia natura attuale, mi porta subito ad arrendermi e crogiolarmi nella mia delusione
<sei uno schianto Reby, dai andiamo!> sentenzia lui facendomi un occhiolino e cercando di ridarmi vita, come un medico che posa le piastre sul paziente in collasso cardiaco
<mi trovi uno schianto Jess?> gli chiedo ridendo, sentirlo dire da lui non è molto appagante, dato che è troppo di parte, ma non comuqnue ciò di cui ho bisogno, non mi interessa essere una schianto, anzi di solito tendo a vestirmi con abiti troppo larghi per coprire le mie curve, fin troppo evidenti
<certo che sei uno schianto, l'unica che non se ne accorge sei tu, sempre con questo fare da maschiaccio, le felpe tre talie più larghe, almeno oggi ti sei messa qualcosa di sexy, ma non ti scoperei comunque!> mi dice ridendo
<stupido! andiamo allora!>
*****
Arriviamo davanti al ristorante, che affaccia sulla baia di Santa Monica.
Sono stata qua diverse volte, ma solo con mio padre, lui adorava questo posto e lo aveva fatto amare anche a me. Quando ero piccola mi faceva fare sempre un giro sulla ruota panoramica da cui guardavamo l'Oceano dall'alto. Facevamo il bagno, adoravo sentire la sabbia sotto i piedi e prima di andarcene scattavamo sempre qualche foto, è grazie a luio che ho questa passione, la condividevamo. Lui, da quel che ho capito lavorava da queste parti, conosceva la città a menadito, locali, spiagge, strade, ma il poco tempo che passavamo insieme, lo occupavamo a fare cose che ci divertivano, non parlando di lavoro, ecco perchè non conosco quasi niente di qul lato di lui.
Jess si sta dirigendo alla porta d'entrata, mentre a me tremano sempre di più le gambe, a ogni passo che compio verso Jess
"e che cazzo Reby, un pò di coraggio!" mi rimprovero da sola
Alla fine entriamo nel locale. Un ristorante arredato in stile moderlo, con tavoli in legno vivo rifiniti in nero. Il bancone bar in pietra di quarzo nero, con lampade che pendono sopra dal soffitto e sgabelli neri.
Mentre ci guardiamo intorno ci accoglie una ragazza in divisa, capelli rossi ricci, occhi verdi, un fisico impeccabile, ma più bassa di me. Non sorride, anzi sembra alquanto infastidita dalla nostra prensenza
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Le Regole del CAOS
RomanceDA REVISIONARE 🥇#1 CAOS 🥇#1 SUA !!!!!! IN REVISIONE!!!!!!!!! Un mondo in cui le regole esistono solo per essere infrante; Un mondo in cui le regole esistono solo per farti testare i tuoi limiti; Un mondo in cui il Caos può divenire il solo posto...