Le Regole del Caos 27

56 2 0
                                    

Donald's pov

Sono passati quasi due mesi da quella confessione di Reby, ci sentiamo spesso, sono stato a trovare anche il padre di Josh, che è ormai allettato senza forze e Reby si è trasferita da lui, lo accudisce, gli fa compagnia, gli legge libri, gli fa ascoltare musica, a volte lo ha portato sull'Oceano per fargli respirare la salsedine o a vedere tramontare il sole sulla Baia, è come una figlia per lui.

Da due settimane, ho ingaggiato un detective per rintracciare Josh, non sono riuscito a scovarlo da solo e devo accelerare, suo padre non reggerà ancora per molto!

Ricevo in quel momento una mail da Kartel, il detective privato che ho assunto:

trovato! si trova a Siena in Italia, ci ho messo un pò, ma dopo aver messo sotto controllo il cellulare della sua dipendente più fidata, sono riuscito a trovarlo!

"finalmente...!"

*******

Senza dire niente a Reby, prenoto il volo per l'Italia il giorno successivo.

Arrivo stanco e frastornato dal lungo volo e dal fuso orario, un NCC che mi attende all'aeroporto, mi porta diretto a Siena, lasciandomi alle porte della città storica, prendo il mio zaino di pelle lo metto in spalla e mi incammino.

Sono già stato qua con lui qualche anno fa, quando comprò l'attico nel centro storico di questa bellissima città e spero di ricordarmi la strada, ma google maps mi sarà sicuramente di aiuto in questo.

Vago per un ora, sono le 21.00 di sera, è buio quando raggiungo il portone del palazzo

"Lauder" leggo sul campanello e suono, ma nessuno risponde,

"forse non è in casa" penso

Mi metto seduto sul gradino del grande portone di legno, aspettando che torni e soprattutto sperando che torni!

Rebecca's pov

Sono passati quasi due mesi, in così poco tempo sono cambiate moltissime cose, moltissime priorità. Il mio cuore ha perso Josh, il mio unico e solo grande amore e vivo a metà da allora.

Suo padre è quasi a fine della sua vita, secondo il medico avrà al massimo uno o due mesi, non cammina quasi più e se ci prova i dolori lo dilaniano. Ho passato i primi giorni a casa mia, chiamandolo e parlando con lui, poi un giorno mi fece una domanda

"ti andrebbe di vivere qua da me?non voglio morire da solo Rebecca!"

Quelle parole le ricordo bene ancora oggi dopo quasi due mesi, non ebbi dubbi e lo feci, mi traferii a Villa Lauder. Ci teniamo compagnia, ascoltiamo musica, guardiamo film, preparo dolci per lui e a volte l'ho portato a vedere il mare, dopo che avevo scoperto quanto lo amasse, a quanto pare ci andava spesso con mio padre.

La vita non era monotona, mi inventavo sempre qualcosa da fare con lui, poi un giorno iniziai a parlargli di me e Josh e lui era felice quando lo facevo, da lì non smisi più. Gli raccontavo le giornate a lavoro, a casa, dell'OceanFest, non avevo imbarazzo, lui amava sentir parlare di suo figlio, come se glielo facesse sentire più vicino.

Donald ci veniva a trovare spesso e talvolta rimaneva a cena con noi, ridevamo per far passare il tempo al Sig. Lauder, giocavamo a carte, poi io, ogni volta chiedevo se c'erano novità sulla ricerca di Josh, ma la risposta era sempre la stessa..."niente per adesso"

Da qualche giorno, non mi sentivo bene, soprattutto la mattina, avevo sempre nausea, il seno mi faceva malissimo e decisi, quel giorno,  di andare a passare una visita dal mio medico curante, la sua risposta mi fece fermare il cuore

"credo tu sia in stato interessante Rebecca"

Metabolizzai quella supposizione e chiesi una visita urgente al ginecologo che aveva l'ambulatorio nel comprensorio del mio medico, il nome Lauder apriva tutte le porte...

"Signorina lei è incinta di otto settimane" questa fu la diagnosi, con una foto di mio figlio... una fagiolino di pochi centimetri, deforme e bellissimo.

Donald's pov

Sono due ore che sono qua seduto, quando intravedo una figura camminare verso di me...

"è lui!" penso tra me

ha la barba incolta, vestito con dei pantaloni di lino bianchi e una maglietta nera, sembra stanco, non somiglia al vecchio Josh, sembra un'altra persona

Mi alzo appena mi è vicino e mi vede

<Donald che cazzo ci fai qua!> spara subito furioso

<ti devo parlare Josh e comunque hai un aspetto di merda, amico!> dico cercando di smorzare la tensione

<non voglio sapere niente, hai fatto un viaggio a vuoto, puoi tornare da dove sei venuto!> mi spara duro e deciso

<no, mi devi ascoltare Josh!> insisto, ma lui no mi guarda nemmeno negli occhi

<vattene!> mi intima poi, puntando i suoi occhi dritti nei miei

<non me ne vado cazzo! mi ascolti!> sono fermo e deciso, lo seguo mentre sale le scale ed entra nel suo attico.

<passi qua la notte e poi domattina te ne vai!> sbotta furioso e buttando le chiavi di casa su un mobile

<Josh, devo parlarti, è importante!> gli sono addosso e non mollo

<tuo padre...> ma non mi fa finire

<mio padre è morto per me!> sbotta fulminandomi con gli occhi

<no, almeno non ancora! ma lo sarà presto!> a quelle parole aggrotta la fronte e mi guarda

<che significa?> mi chiede accigliato

<ha un cancro allo stadio terminale Josh, è allettato, gli resta poco...poco tempo!> lo dico senza prendere fiato

<mi stai prendendo per il culo, solo per farmi tornare a Santa Monica?> Josh è sulla difensiva

<no! non lo farei mai, lo sai! Sono sempre stato sincero con te!> non stacco lo sguardo da lui

Si porta le mani alla testa, facendo grandi respiri

<non riesco a tornare lì!> confessa subito tristemente con gli occhi chiusi

<lo capisco, davvero! so tutto, di te e R...> non finisco il nome perchè lui mi interrompe bruscamente

<non ti azzardare a dire quel nome Donald!> mi fulmina infuriato

<ok, ok stai calmo, ma devi tornare Josh, non puoi abbandonare tuo padre adesso!> lo imploro

<ci devo pensare, ne riparliamo domattina!> sancisce e si chiude in camera

________________________________________________

Se ti è piaciuto il capitolo lascia una ⭐🌟✨

seguitemi anche su: ⬇️

https://www.tiktok.com/@governatorepacifico

https://www.instagram.com/governatorepacifico

Le Regole del CAOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora