Le regole del Caos 17

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Rebecca's pov

La giornata lavorativa all'ATENA è stata un vortice frenetico di attività e responsabilità.

Josh è stato immerso in una serie di richieste urgenti da parte di clienti ed aveva fatto  il possibile per mettere in pari ogni dettaglio.

La sua scrivania è disseminata di documenti, e il computer è una frenetica sinfonia di tasti premuti. Si muove con determinazione attraverso l'ufficio, risolvendo problemi e coordinando il lavoro della sua squadra di broker.

D'altra parte, io sono stata al telefono per la maggior parte della giornata, rispondendo a una serie di chiamate provenienti da clienti, collaboratori e colleghi interni.

Sono riuscita ad affrontare tutte le richieste con calma e cortesia, mentre gestisco anche l'agenda di Josh, riorganizzando gli appuntamenti per assicurarmi che tutto procedesse senza intoppi.

Nonostante l'intensa attività lavorativa, c'è stato un momento di pausa in cui Josh ha fatto irruzione nel mio ufficio.

Guardandomi con uno sguardo deciso, è venuto a rivendicare un bacio appassionato, interrompendo brevemente la frenesia dei nostri uffici.

E' stato un attimo di intensa e passione, ma subito dopo entrambi siamo dovuti tornare ai nostri impegni.

Il resto della giornata è trascorsa con scambi di sguardi che parlavano di desiderio e passione. Anche se abbiamo interagito poco fisicamente, la chimica tra Josh e me è palpabile.

Ogni sguardo aveva il potere di accendere la scintilla della passione che ardeva sotto la superficie.

Mi sono incantata spesso ad osservarlo, soprattutto quando era impegnato in qualche telefonata, gli ho fatto persino una fotografia quando non incrociava lo sguardo con me, gli ho rubato spesso momenti con la mia Canon a sua insaputa, e quelle foto sono il mio bottino più prezioso

(foto in fondo al capitolo)

"lo sto spogliarlo con gli occhi, non osservando" diciamo le cose come stanno davvero!

"bellissimo il mio amore"

Alle 18.00 arriviamo a casa, dopo essere passati a ritirare lo smoking di Josh.

<il bagno è mioooo> urlo appena in casa e correndo su per le scale, senza dare il tempo a Josh di coinvolgerci in qualcosa che ci avrebbe fatto fare sicuramente tardi.

<non mi scapperai al nostro rientro Rebecca, siine cosciente> mi urla Josh dal piano terra e a me nasce un sorriso compiaciuto sul volto.

Il piano superiore è testimone, per un ora, di un caos totale, ovviamente causato da me,che dopo aver selezionato l'abito da indossare, ho monopolizzato tutto il piano superiore della casa.

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Alle 19.30...

<Rebecca ti aspetto di sotto, quanto ti manca?> sento Josh  e capisco che devo accelerare la preparazione.

Avevo optato per l'eleganza sobria di un abito nero lungo. Il vestito, scollato lo avevo abbinato a décolleté argentate e mentre mi guardava allo specchio, un pensiero mi attraversa la mente,

"Indosserò questi strumenti della tortura ai piedi per tutta la sera cazzo!" rifletto con un sospiro.

L'idea di passare l'intera serata su questi tacchi sottili mi suscita già un certo disagio.

Il pensiero mi fa sorridere, e ironicamente valuto  l'opzione di  "lasciare che qualche donnetta tocchi Josh" durante l'evento.

"ma anche no!"

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