Le regole del Caos 22

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Rebecca's pov

Sono le 10.00 quando rientro a casa, non vedo Josh quindi dorme ancora

"il mio dormiglione"

Salgo le scale già con l'intento di svegliarlo a modo mio, ovvero assaporando le sue labbra e toccando il suo corpo, ogni centimetro di quel capolavoro che bramo in continuazione, ma quando arrivo in camera il mio cuore si ferma, mi prendo un secondo per analizzare la situazione...

Josh non è a letto ed il mio cellulare è a terra quasi del tutto distrutto...lo recupero ed è ancora in vita, lo sblocco e noto dei messaggi di Jess, li leggo e il terrore pervade il mio corpo...

"Josh ha letto i messaggi"

Corro al piano terra e lo cerco ovunque, ma niente, esco fuori e mi accorgo subito che manca la moto in garage

<cazzooooo> urlò di rabbia

E' scappato, è furioso e non ha capito un cazzo di come stanno le cose, ma soprattutto non alcuna fiducia in me, quattro constatazioni che mi perforano il petto, provocandomi un dolore lancinante. Faccio partire subito la chiamata a Josh

<il numero da lei chiamato non è raggiungibile>

<cazzo, cazzo, cazzooooooooooooo> urlo come una vita tagliata, il dolore è sempre più forte e il mio viso è inondato di lacrime. Mi sento vuota, tradita e sola... mi ritrovo sempre sola a lottare con il "niente", sono devastata, stanca, non ce la faccio più a giustificare cose che vengono sempre mal interpretate, ho bisogno di Milove, ho bisogno di aiuto...

Mando un messaggio a Jess

Reby:

puoi venire prima?

Milove

ciao scimmietta, che ora?

Reby

Se puoi partire ora sarebbe perfetto, ci vediamo alle 11.00 all'Hillstone ok?

Milove

parto tra dieci minuti, alle 11.00 sarò lì!

Passo le ore a rimuginare, imprecare e piangere...

Ogni gesto, ogni parola d'affetto sembra cadere su un terreno sospetto, come se la genuinità del mio amore non riuscisse a trapassare la cortina di dubbi che circonda il cuore di Josh.

Amo Josh con una passione che va oltre le parole, ma la sua barriera di sfiducia, mi rendo conto, è ancora presente e forte. È un'esperienza straziante, sentire che il mio amore non è sufficiente a sciogliere il ghiaccio che si è formato intorno a lui.

Alle 10.50 sono davanti all'Hillstone sperando che Jess arrivi prima, mi sono seduta dall'altra parte della strada su una panchina all'ombra e non vedo l'ora di abbracciarlo, ho bisogno di un abbraccio, ho bisogno di sentore il calore di qualcuno che non mi giudica e che mi vuole bene

Guardo l'orologio, sono le 10.55 quando sento una moto,  la vedo rallentare davanti al ristorante, aguzzo meglio la vista

"JOSH" e seduta dietro di lui, una ragazza

Non riesco più a respirare...mi fa male il petto, non riesco a staccare gli occhi da loro, la ragazza si toglie il casco

"CLARE" la cameriera dell'Hillstone,

lui si toglie il casco e lei gli stampa un bacio sulla guancia

"no Dio ti prego, no" urlo dentro di me di dolore

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